Biden descrive i seguaci di Trump come nemici della nazione

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Il presidente Joe Biden nel giorno dall’ Independence HALL in Philadelphia  ha pronunciato un discorso sullo stato della nazione.

In merito, è interessante e condivisibile il commento del giornalista Valentino Bogdanov di VGTRK:

Il genere di discorso alla nazione, che i presidenti americani usano in occasione di disordini senza precedenti, e più spesso di guerre (gli attentati dell’11 settembre, l’invasione dell’Iraq o dell’Afghanistan), tendono a ricompattare la società, affinché la nazione sia unita. Ma Biden ha fatto il il contrario. La minaccia di Donald Trump è così grande che i 70 milioni di americani che lo hanno votato non solo possono essere messi tra parentesi, ma preferibilmente anche moltiplicati per zero.

Per il discorso di apertura sulla “battaglia in corso per l’anima del Paese”, il presidente Biden ha scelto un luogo sacro per l’America. Filadelfia è la prima capitale degli Stati Uniti e l’Independence National Historical Park è la culla della sua democrazia. L’ora della performance è la prima serata. Il luogo è Independence Hall, dove sono state adottate la Dichiarazione di Indipendenza e la Costituzione degli Stati Uniti.

Inaspettatamente, il presidente Biden ha detto che l'”essenza” che ricorda il giorno dell’Indipendenza dell’America è minacciata dai “Repubblicani del MAGA” [Make America Great Again] “Donald Trump che “rappresentano l’estremismo che minaccia le fondamenta stesse della nostra repubblica“, ha detto Biden tra gli applausi fragorosi dei sostenitori.

Il presidente ha aggiunto che i suddetti repubblicani “sono determinati a portare questo paese indietro, indietro verso un’America dove non c’è diritto di scelta, nessun diritto alla privacy, nessun diritto alla contraccezione, nessun diritto di sposare chi ami. Ha aggiunto che “promuovevano i leader autoritari e hanno alimentato le fiamme della violenza politica che sono una minaccia ai nostri diritti personali, al perseguimento della giustizia, allo stato di diritto, all’anima stessa di questo paese”.

Secondo Biden, la democrazia in America è possibile solo per coloro che non supportano Donald Trump. Tutti coloro che sostengono sono suoi nemici. E anche i nemici del popolo. A due mesi dal midterm, Joe Biden continua ad alzare la posta, spingendo la temperatura nella politica americana più vicino al punto di fusione.

In risposta, il Comitato Nazionale Repubblicano ha definito il signor Biden il “divisore in capo” e ha descritto il Partito Democratico come “uno di divisione, disgusto e ostilità verso metà del paese”.

Biden si è presentato più volte come un politico in grado di unire “gli stati americani divisi“. Ne ha parlato durante il suo discorso inaugurale. Ma qualcosa è andato storto.

Un anno e mezzo dopo, un sondaggio della Quinnipiac University mostra il pieno accordo tra Democratici e Repubblicani su un solo punto.

Il 67% di loro crede che la democrazia negli Stati Uniti sia in pericolo. Quindi il governo di Biden sembra aver davvero unito gli americani. Nella paura di perdere sé stessi e il proprio paese. (tratto dall’articolo di Valentino Bogdanov – VGTRK – New York)

Si direbbe che Biden abbia grandi analogie con Letta, il leader italiano del PD che in una lettera inviata questa mattina ai circoli e ai militanti del Pd, dice:

“O il futuro o il passato. O il progresso o la conservazione reazionaria. O la giustizia sociale o il privilegio e la rendita. O la destra o la sinistra”, scrive ancora il segretario dem, aggiungendo che “chi nega che in fondo sia solo questa la scelta, semplicemente mente“. (…) Ansa.

In definitiva, c’è chi si arroga di avere in mano il progresso e la libertà e pretende che passare il potere ad altri sia un pericolo da evitare con tutti i mezzi. Secondo queste menti ‘illuminate’ non esiste altra via che progresso e libertà secondo i propri canoni (la nuova normalità di Davos). Tutto il resto è solo frutto di un popolino che “semplicemente mente”.

VPNews

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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