Il potere finanziario dietro la diffusione del gender?

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L’economista Iadicicco spiega gli interessi delle multinazionali contro la famiglia e a favore dei ‘nuovi diritti’: “Dalla disgregazione dei corpi intermedi nasce l’uomo solo, consumatore e suddito perfetto”

Roma, (ZENIT.org) Federico Cenci | 1841 hits

 Il primo a parlarne in termini di “rivoluzione antropologica” fu Benedetto XVI, in occasione del discorso d’auguri natalizi alla Curia romana, nel 2012. Da allora, il livello d’attenzione di uomini di Chiesa intorno al gender  e alla rivoluzione antropologica ad esso soggiacente si è alzato proporzionalmente al diffondersi di tale ideologia, nei gangli così come negli anfratti più nascosti della società. Papa Francesco stesso ha più volte evocato la questione.

Domani, 30 settembre 2015,  la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, a Roma, ospiterà sul tema un dibattito, moderato da Toni Brandi, presidente dell’associazione ProVita, che ha l’esplicativo titolo “Ideologia gender: una rivoluzione antropologica”. Relatori saranno un esponente dell’associazionismo pro-famiglia (Filippo Savarese della Manif Pour Tous Italia), una psichiatra (la prof.ssa Dina Nerozzi), un sacerdote domenicano esperto di Bioetica (padre Giorgio Maria Carbone) e un economista (Federico Iadicicco).

Iadicicco, esponente di ProVita nonché coordinatore del Dipartimento Vita e Famiglia del partito Fratelli d’Italia, spiegherà le ragioni che si celerebbero dietro la capillare propaganda a favore dell’indifferentismo sessuale e contro la famiglia. Propaganda che scaturisce da ambienti dalla poderosa influenza finanziaria, giacché capace di condizionare le scelte politiche di alcune tra le maggiori potenze del mondo. Intervistato da Zenit, Iadicicco ha proposto un assaggio della tesi che esporrà domani.

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Da cosa sarebbe testimoniato l’appoggio del potere finanziario all’ideologia gender?

Sicuramente ed inequivocabilmente dai cospicui finanziamenti che ricevono periodicamente le associazioni Lgbt da parte delle principali multinazionali e ong mondiali: Apple, Coca Cola, Open Society di George Soros, MacArthur Foundation, Fondazione Ford, Goldman Foundation, Rockefeller Foundation, Kodak, American Airlines, Pepsi, Nike, Motorola solo per fare alcuni esempi. Desta sospetto anche la particolare attenzione che gli organismi sovranazionali pongono nei confronti della promozione dell’ideologia di gender verso le scelte legislative nazionali. Basti pensare che l’Organizzazione mondiale della sanità trova il tempo per dettare agli Stati le linee guida sull’educazione sessuale dei bambini invece di occuparsi di problemi reali.

Ma in che modo il gender ed il riconoscimento dei matrimoni omosessuali favorirebbero queste multinazionali?

L’involuzione del sistema economico mondiale ha prodotto la concentrazione del capitale nelle mani di pochissimi che prediligono la speculazione finanziaria e lo sfruttamento della manodopera a basso costo tramite le delocalizzazioni piuttosto che investire ed intraprendere al fine di accrescere la ricchezza comune. Questi pochi hanno ormai una capacità finanziaria così grande da poter determinare ed influenzare le scelte politiche. Il potere politico subisce l’influenza di questi potentati economico-finanziari ed ha ormai perso la sua autonomia decisionale. Questi poteri puntano ora alla disgregazione di tutti i corpi intermedi, distruggendo i legami comunitari e relazionali con il chiaro obiettivo di ampliare il loro potere rendendo l’uomo sempre più solo ed incapace di relazioni. Distruggere la famiglia significa rendere l’uomo solo, consumatore e suddito perfetto, consuma compulsivamente al fine di colmare la sua solitudine e non è più in grado di intessere relazioni sociali e comunitarie che possano creare una insidia alla gigantesca industria che ci governa. La prospettiva però più pericolosa, il vero salto di qualità per questi poteri finanziari avviene con la pratica dell’utero in affitto: quando l’uomo non saprà più chi sono sua madre e suo padre, quando avranno distrutto anche i legami genitoriali e con essi la nostra stessa identità, solo allora il loro disegno sarà compiuto.

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Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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