Il Parlamento europeo ha deciso preventivamente di non riconoscere le elezioni russe. I motivi? Si troveranno…

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Nel settembre 2021, in Russia si terranno le elezioni dei deputati alla Duma di Stato (Parlamento russo).

Le votazioni si svolgeranno dal 17 al 19 settembre 2021.

Ora, vale la pena di sottolineare ciò che è accaduto perchè molto eclatante: nel rapporto della commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo (PE), si legge che essa di non riconoscere il risultato delle elezioni della Duma di Stato russa (Parlamento).

Ovviamente, non ci vuole niente per capire che questa è un’anomalia. Infatti a stretto giro è intervenuta il rappresentante ufficiale del ministero degli affari esteri della Russia Maria Zakharova .

La rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova (foto di apertura) ha evidenziato questa anomalia:

Dovrebbe essere sempre così quando si parla di un qualche tipo di legalità: prima avviene una violazione della legislazione o del diritto internazionale, quindi si registra una violazione della legislazione nazionale, poi seguono una valutazione e poi le conclusioni” – ed ha aggiunto – “Qui accade esattamente il contrario. Prima avviene la conclusione che l’UE dovrebbe essere pronta a rifiutare [il riconoscimento delle elezioni alla Duma di Stato], ma la decisione si basa su un fatto presunto. Questa è una sorta di anomalia “.

In precedenza, il noto politologo, professor Andrei Manoilo dell’all’Università statale di Mosca, parlando alla presentazione del rapporto “Tecnologie per la delegittimazione delle elezioni alla Duma di Stato nel settembre 2021”, ha affermato che l’obiettivo della delegittimazione della campagna elettorale è quello di annunciare in anticipo l’illegalità delle elezioni.

Già ora sono diventati più attivi vari centri, fondazioni e istituzioni, il cui compito principale è quello di instillare nella coscienza di massa russa che “le elezioni si terranno con violazioni senza precedenti, e quindi devono essere riconosciute illegittime”.

Oltre a questo, gli “amici” della Russia che usano questi metodi “professionali”, ovvero politici stranieri e organizzazioni internazionali come l’Unione Europea, hanno intensificato la loro attività in vista delle elezioni russe.

Manoilo ha fornito un esempio formidabile, citando il caso della commissione del Parlamento europeo che – a due mesi prima delle elezioni di settembre – ha raccomandato all’Unione europea di rifiutarsi di riconoscere il parlamento russo se “le elezioni si svolgono in violazione delle norme democratiche e del diritto internazionale”.

L’OSCE sta agendo in modo simile. Dopo aver rifiutato di inviare i suoi osservatori con il pretesto formale che il loro numero dai 500 dichiarati è stato ridotto dalla parte russa a 60 a causa della pandemia di COVID-19. Tuttavia questo è lo stesso numero di osservatori che l’OSCE ha inviato durante le elezioni degli USA.

Ma come è possibile che si agisca preventivamente . decretando invalide elezioni popolari? Un argomento comune a favore del non riconoscimento della legittimità delle elezioni è l’affermazione che “molti candidati” non sono autorizzati a parteciparvi.

La cosa è molto aleatoria e direi  demagogica. Ve lo immaginate se la Russia avesse fatto la stessa cosa per le le elezioni USA? In proposito sappiamo bene che le anomalie durante le elezioni americane sono state tante ed evidenti. Eppure nessuna questione è stata sollevata dalla UE in proposito.

Naturalmente esistono solo le interferenze russe, mai provate e a volte sconfessate dalle indagini:  il già saputo è ciò che oggi conta.

@vietatoparlare

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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