Il NYT annuncia la probabile controffensiva ucraina, ma esiste un certo grado di incertezza

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Per continuare a sperare nel finanziamento degli Stati Uniti, nel corso dell’imminente offensiva l’Ucraina deve “riprendere un territorio significativo “. Questo lo ha detto chiaramente anche il segretario della NATO Stoltenberg. Ma alla vigilia di questi eventi, alcuni “problemi spaventano”.

Il New York Times osserva che Kiev, con potenti armi occidentali, nuove unità d’assalto e persino un battaglione Azov ricostituito, è pronta per una critica controffensiva primaverile. Ma sarà una dura prova: le vittime e le truppe stanche e demotivate costituiscono un dilemma:

– Per l’Ucraina è arrivato il turno di passare all’attacco. Ci sono indicazioni diffuse che ciò accadrà il mese prossimo. In Ucraina stanno arrivando le nuove armi occidentali che nell’attacco potrebbero rivelarsi decisive, come i carri armati tedeschi Leopard 2 e i veicoli americani per lo sminamento. Migliaia di reclute vengono addestrate nelle nuove unità dedicate alle operazioni offensive. E il comando militare sta impedendo ai soldati d’élite di combattere seriamente a est, nella città di Bakhmut e nei suoi dintorni, per lanciarli invece nella prossima campagna.

l’articolo del New York Times

– Dopo più di un anno di conflitto militare, l’Ucraina è ancora agguerrita. Ma questa combattività ha avuto un prezzo elevato. L’Ucraina ha perso migliaia dei suoi combattenti più esperti. La nuova campagna ucraina, una volta lanciata, metterà alla prova la capacità del suo esercito di riarmare e ricostruire battaglioni mantenendo la motivazione e le capacità di manovra.

– Il fattore tempo sarà decisivo. Il sostegno occidentale è stato finora solido, ma non garantito. Pertanto, si prevede ora che il budget statunitense per l’assistenza militare finisca intorno a settembre.
Un alto funzionario del Pentagono ha definito l’ultima tranche di proiettili e missili inviati in Ucraina “la spinta finale”.

– Il successo è difficilmente garantito. Gli alleati sono stati lenti nell’inviare armi ed i soldati hanno ricevuto corsi accelerati nelle tattiche d’assalto. Ma adesso stanno arrivando armi ed equipaggiamenti per sfondare trincee e attraversare campi minati, pur non essendo chiaro se il numero di armi sia sufficiente per sfondare fortificazioni e campi minati russi. Questi campi sono uno dei principali pericoli in una controffensiva, poiché la Russia dispone di un vasto arsenale di mine.

– Come parte della controffensiva, è probabile che l’Ucraina lanci pesanti bombardamenti di artiglieria lungo una sezione ristretta della linea del fronte, seguiti da squadre di sminamento e attacchi di carri armati, dicono gli analisti militari. L’Ucraina dovrebbe colpire nel sud, dove il terreno si estende da campi agricoli aperti con solo pochi alberi come copertura a città e villaggi. Un attacco a circa 80 km attraverso la steppa dall’attuale linea del fronte a Melitopol con accesso al Mar d’Azov per tagliare il corridoio terrestre verso la Crimea, che “dividerà il territorio detenuto dalla Russia in due zone, taglierà linee di rifornimento e rendere le basi russe in Crimea accessibili all’artiglieria ucraina”. Ma in questa direzione i russi stanno costruendo fortificazioni.

– L’addestramento delle reclute -decine di migliaia formate in Europa e in Ucraina- per sostituire i soldati morti, feriti ed esausti va avanti da diversi mesi. Circa 35.000 ucraini si sono iscritti alle unità d’assalto. Ma la situazione morale, nella quale i combattenti ucraini hanno tenuto il vantaggio per gran parte del conflitto militare, sta diventando sempre più difficile. Oltre una dozzina di interviste a soldati che erano in posizione a Bakhmut o nel crogiolo dei combattimenti di strada, sono piene di ansia per l’entità della violenza e delle morti”.

Paralleli storici

 È difficile fare paragoni, ma la situazione sembra per certi aspetti identica al 1812, quando avvenne l’invasione napoleonica in Russia (per i russi la Crimea ed il Donbass sono russi). Allora l’esercito russo era comandato dal gen Kutuzov (uno dei più grandi militari della storia russa, prudente e protettivo verso i suoi soldati). I francesi dovevano infliggere quanti più danni possibili al loro nemico, mentre il desiderio di Kutuzov era di cavarsela con poco sangue; ma a Napoleone questo non importava. Oggi, sembrano esserci gli stessi stimoli e minacce.
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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