Il mondo turco che verrà includerà Tracia, Cipro e 20 regioni russe

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Il presidente turco Recep Erdogan ha ricevuto il capo dei “Lupi grigi” Devlet Bahcheli al Complesso Presidenziale. L’incontro a porte chiuse, è durato un’ora. I due si sono incontrati l’ultima volta ad ottobre. (vedi qui)

Come potete vedere nella foto di apertura, Erdogan è stato fotografato con una mappa del mondo che la leadership considera turco (preparata da Devlet Bahcheli), in cui 20 regioni della Federazione Russa sono considerate totalmente o parzialmente turche.

Per la precisione Erdogan e Bahceli hanno posato davanti alla telecamera, presentando provocatoriamente una mappa dei “paesi turchi” che include Tracia e Cipro, oltre i paesi di lingua turca dell’Asia centrale e le aree popolate da musulmani che la Turchia considera “espatriati”, come in Russia, nei Balcani meridionali ecc.

Ovviamente una foto del genere se letta insieme al costante espansionismo turco, ha un significato molto eloquente. Del resto il quotidiano Yeni Safak ha pubblicato un articolo in cui la foto viene descritta come la “foto del mondo turco”.

Sebbene dal leader del Partito d’Azione Nazionale c’era da aspettarsi una cosa del genere – secondo lui la Turchia dovrebbe avere i confini da mare a mare -, il problema è che il suo partito è alleato con il Partito Giustizia e Sviluppo che è il partito di governo di Erdogan.

Se ci fosse ancora qualche dubbio sul significato manifesto, basti sapere che il leader dell’MHP Devlet Bahçeli ha chiamato il presidente Erdoğan in occasione dell’ottavo vertice dell’Organizzazione degli Stati turchi e si è congratulato con lui al telefono, e ha sinceramente condiviso che la nazione turca – quella esistente e quella in contumacia – lo ritiene degno dell'”Ordine di consapevolezza nazionale” al presidente della Turchia (vedi qui).

Nella foto c’è il presidente di uno stato, la Turchia che è nella Nato ed aspira ad entrare in Europa. Non ha in mano una mappa degli stati turchi, che devono fare loro stessi la loro scelta sovrana: entrare a far parte del mondo turco o preservare sé stessi, le loro tradizioni e costumi. Nelle sue mani c’è una mappa delle regioni russe e di paesi sovrani!

Naturalmente mi chiedo se alla diffusione di questa foto che circola sui media turchi (dando per scontato che la UE taccia), almeno il ministero degli esteri russo dirà qualcosa, oppure se farà finta di niente aspettando il suo momento.

L’impressione è che i turchi marceranno finché non ci sarà un muro. Solo in questo caso, proveranno a negoziare. Purtroppo questo muro non c’è e vediamo che la UE utilizza due pesi e due misure (ad es. soldi a Erdogan per i migranti e sanzioni a Lukashenko). Anzi, probabilmente in questo caso forse apprezzano e quindi una riposta potrebbe provenire solo da Mosca. Tuttavia, Mosca ha vari teatri in cui è coinvolta, e in questo contesto un buon rapporto con Ankara è indispensabile, soprattutto perché l’occidente ha aperto varie minacce ai suoi confini.

A fronte di una miriade di elementi, la netta sensazione è che la politica del nostro paese e il sistema di alleanze in cui siano inseriti, mantenga le proprie relazioni non in base a considerazioni di democrazia di un dato stato, ma solo in funzione di appartenenza al blocco atlantico.  Questo è molto evidente, perché ad esempio, Draghi ha detto che considera Erdogan un dittatore ma poi li abbiamo visti al G20 come buoni amici. Se le nostre leadership avessero almeno un po’ di dignità, eviterebbero di dar vita a queste pagliacciate

In tutto questo non vedo proprio una politica limpida e coerente alle enunciazioni di ‘salvaguardare i diritti ed i valori europei’.

Credo che viste le scelte e la irresponsabilità ed inadeguatezza politica delle nostre leadership, se fosse per loro, il mondo turco arriverebbe proprio come mostra la mappa ed oltre.

Vp News

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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