Il Ministro della transizione ecologica avvisa: “Il pianeta è progettato per 3 miliardi di persone”

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Ed a proposito di disegni del potere dominante – ma è un potere dominate questa volta che è applaudito da tutti , da classe politica e gente , indifferentemente… perché in fondo alla gente piace stare così, protetta (i conflitti e gli antagonismi non esistono più se non costruiti artificialmente) – arriva lo step 2: sovrappopolazione. Stesse tecniche di convincimento.

Scrive Imola Oggi:

Parla Roberto Cingolani, fisico, accademico e politico italiano, dal 13 febbraio 2021 ministro della transizione ecologica nel governo Draghi, a UniStem Day 2014 – promossa dal centro UniStem.
“Tutto il pianeta è sovrappopolato, c’è un problema di sostenibilità. Il pianeta è progettato per 3 miliardi di persone”: da dove scaturisca questa convinzione non è dato saperlo e non lo ha spiegato.
Poi ha aggiunto: “L’essere umano è un parassita perché consuma energia senza produrre nulla“

 

E’ ovvio che l’affermazione di Cingolani esprime una preoccupazione che non è estemporanea, ma persegue le linee guida globali ed i Think Thank di pensiero emergenti tra le elite globali. Questo è la parte più preoccupante, perchè vuol dire che se si mettono in mente una cosa, proveranno a farla. E visto la reazione della collettività al problema pandemica, ‘i responsabili’ potranno convincere le popolazioni di qualunque cosa, a patto , ovviamente che riescano a far credere che quel che si sceglie è per un vantaggio.

Ma come stanno effettivamente le cose? In effetti, il problema esiste ma questo è legato più ai consumi ed allo spreco che alla popolazione.

All’inizio del XX secolo, il problema della popolazione era associato in egual modo sia alla fertilità femminile che alla fertilità dei terreni agricoli.

Nel suo libro del 1928 ‘L’ombra del mondo a venire’, George Knibbs suggerì che se la popolazione mondiale avesse raggiunto i 7,8 miliardi, l’umanità avrebbe dovuto essere molto più efficiente nella coltivazione e nell’uso della terra.

Uno speciale rapporto delle Nazioni Unite pubblicato nel 2012 ha presentato 65 opzioni per la dimensione massima della popolazione alla quale è possibile lo sviluppo sostenibile del nostro pianeta.

L’opzione più comune è 8 miliardi, ad es. leggermente superiore al livello attuale. La cifra più bassa è di 2 miliardi. Il più alto è di 1.024 miliardi.

Quindi Cingolani ha presentato la cifra più pessimistica. Ma visto che si vuol lanciare una nuova era tecnologica, la sua scelta è alquanto contraddittoria, perchè maggiore tecnologia aumenterebbe la popolazione massima che può vivere sulla terra e non la diminuirebbe..

Si sta invece sviluppando, prendendo piede una scuola di pensiero per cui l’uomo è solo una componente del pianeta. Sta accadendo quindi la fine di una visione antropocentrica, e si sta passando ad una visione in cui l’uomo è solo una componente della terra, quindi alla pari di altri processi, la sua vita deve essere gestita, per essere migliorata.

La verità è che le scuole di pensiero si stanno facendo forti ma rimarrebbero circoscritte, se non che, queste scuole di pensiero sono state abbracciate da una intera classe dirigente, fondazioni e imperi economici.

Se volete capire meglio di che si tratta basta vedere le riunioni del WEF, il G7 o l’ONU. Queste organizzazioni  esprimono una classe dirigente che ora sa che può aspirare a regolamentare tutto. La Terra , il mondo, la gente come una gigantesca società ove tutto è organizzato e non esiste più spazio per l’imprevisto e per il trascendentale.

Insomma, al fondo,  non si punta più sull’uomo ma sull’organizzazione progettata da menti ‘illuminate’ che basa sulla scienza e sulle tecnologie, il proprio futuro.

I nuovi paradigmi del vivere si stanno fondendo sempre di più con l’uomo esautorato della residua capacità critica e stanno diventando una nuova religione , la nuova via, il New Deal, qualcosa di improcrastinabile, pena l’ecatombe mondiale. Sono questi concetti, in fondo, che sono stati trasmessi all’intera popolazione mondiale e l’intera popolazione mondiale ha risposto, per lo più positivamente, sottomettendosi alla benevola cura della classe dirigente.

E’ il cosiddetto ‘transumanesimo’ ,  ove il futuro dell’uomo è possibile e facilitato, trova il suo compimento nella ideale fusione tra uomo e natura , perfezionando e strappando l’uomo dalla decadenza, dalle malattie e dalle sue imperfezioni per mezzo di metodi di organizzazione sociale, di controllo delle nascite, e dalla bio-scienza.

Quindi esternazioni come quelle di Cingolani sono assaggi della finestra di Overton. Dapprima questi interventi potranno sembrare insoliti, ma poi potranno sembrare un ragionamento corretto, questo avverrà tanto più rapidamente quanto più subentrerà la paura , insieme alla preoccupazione ed alla volontà di preservare i propri benefici.  Sono gli stessi meccanismi che sono entrati in ballo e sono stati usati per convincere le persone sulla necessità di introdurre nelle legislazioni nazionali l’aborto. Poi le scelte diventano ‘protocollo e si avvia un certo processo , finché – come sappiamo –  l’aborto è entrato come strumento di pianificazione delle nascite nei documenti e nelle direttive Onu.

Allo stesso modo – credo che dovremmo averlo capito in molti in tempo di dittatura sanitaria – accadrà con la riduzione del numero delle persone. Certo non accadrà nulla di drammatico. Anzi questo porterà apparenti ‘benefici’ alle nostre società. Altrimenti, ci sarebbe qualche resistenza da parte della popolazione. Ma non si toglierà nulla a nessuno, cosicché la maggior parte della persone si sentirà protetta e si sentirà consapevole di fare qualcosa di buono, collettivamente responsabile.

Finché tra qualche decennio o 100 anni, che importa, per qualche motivo – più o meno coscientemente – , si noterà che la popolazione diminuisce. Ma nessuno sarà colpito direttamente, almeno non in modo significativo. Cosicché nessuno reagirà. Il primo passo, ovviamente è nella mente. Quando la mente sarà pronta , le scelte si faranno sempre più apertamente.

patrizioricci by @vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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