Il ministro della difesa polacco dice che i droni turchi servono per respingere l’aggressore (ma quale aggressore???)…

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La Polonia acquisterà 24 unità del drone armato turco Bayraktar (TB2 ) in quattro set. La prima consegna verrà effettuata l’anno prossimo.

La vendita evidenzia la crescita della tecnologia dei droni turchi e le crescenti strette relazioni tra Polonia e Turchia.

Il ministro della Difesa polacco è molto contento, ha condiviso in un tweet l’immagine del drone di fabbricazione turca BAYRAKTAR  ed ha affermato “presto arriveranno buone notizie”.

Ma perchè questa necessità impellente di dotarsi di droni da combattimento?

Lo dice lui stesso:

L’esercito riceverà armi che non sono ancora state in servizio con le forze armate polacche, armi collaudate, armi efficaci, armi che spaventano l’aggressore.

Ma quale aggressore, forse la Polonia teme di essere invasa, ci sono azioni ostili nei suoi confronti? No, ma per il ministro della Difesa polacco è sottinteso che l’aggressore è la Russia.
Beh finora abbiamo visto il contrario, la Polonia ospita sul suo territorio scuole di formazione per organizzare le rivoluzioni colorate in Bielorussia e istruisce sul suo territorio gli attivisti che poi fanno le capatine in Bielorussia, per dar manforte ai manifestanti. Inoltre è dalla polonia che si sono coordinate le manifestazioni tramite il canale social telegram NEXTA.

C’è inoltre da considerare che se parliamo di aggressori, i droni BAYRAKTAR da quando sono entrati in servizio sono usati costantemente per aggressioni.

Infatti, sono stati usati dagli invasori turchi contro l’esercito governativo siriano, poi dai turchi in Libia contro l’esercito nazionale libico del feldmaresciallo Khalifa Haftar. Ed ancora: sono stati usati nella guerra nel Nagorno-Karabakh. Nel caso di questo conflitto gli UAV d’attacco si sono rivelati “un’arma di vittoria” che ha assicurato all’esercito azero un vantaggio convincente su quello armeno e assicurato la vittoria. In questa occasione hanno svolto i loro compiti notevolmente bene , la fonte OSINT afferma che quasi il 70% delle perdite dell’Armenia sono state causate dai droni TB2: https://twitter.com/oryxspioenkop/status/1396080210391584771

Delle 772 perdite al suolo subite dall’Armenia, almeno 535 sono state causate dai Bayraktar TB2 (69,3%). Sebbene un numero impressionante di per sé, anche il 69,3% non riflette il valore effettivo della TB2. Oltre a colpire 535 bersagli con munizioni MAM-L, i TB2 hanno identificato più bersagli che sono stati successivamente impegnati con munizioni vaganti, razzi guidati TRLG-230 e artiglieria (per un ulteriore approfondimento questo sito è veramente molto particolareggiato: https://www.oryxspioenkop.com/2020/09/the-fight-for-nagorno-karabakh.html ).

Come vedete, i Bayraktar TB2 non sono serviti mai a ‘respingere minacce’…

Vediamo ora che caratteristiche hanno i droni turchi BAYRAKTAR.

Si tratta di droni tattico-operativo di media altitudine con un raggio di combattimento di 150 chilometri. I dispositivi possono essere entrambi comandati da terra e, se necessario, agire in modo autonomo. L’armamento dell’UAV è rappresentato da quattro missili anticarro UMTAS guidati da laser o bombe plananti ad alta precisione Roketsan MAM-C, MAM-L corrette. Consentono di colpire bersagli mobili a una distanza massima di 8 chilometri. In effetti, un Bayraktar sostituisce funzionalmente un elicottero d’attacco, ovviamente, con meno munizioni.

Il drone consente all’operatore di condurre la ricognizione in sicurezza e di comandare di distruggere un bersaglio, ad esempio veicoli corazzati, con un missile anticarro. Nello stesso tempo, è molte volte più economico di un elicottero da combattimento e, quando viene distrutto, le vite dei piloti non vengono perse. È molto più economico acquistare un nuovo UAV e addestrare il suo operatore che addestrare due piloti per anni e costruire un aeromobile.

Quindi quali obiettivi persegue Varsavia acquisendo il partito Bayraktar da Ankara?

In primo luogo, il ministero della Difesa polacco è chiaramente interessato a conoscere i droni d’attacco turchi ampiamente pubblicizzati. Questa sarà una preziosa esperienza nella guerra moderna. Forse la stessa Varsavia penserà alla produzione di tali UAV in collaborazione con i partner della NATO.

In secondo luogo, è una chiaro segnale a Mosca. Insomma, sembra chiaramente di voler imitare l’Ucraina che ha acquistato UAV turchi, probabilmente con l’intenzione di utilizzarli contro la propria gente nel Donbass.

Quindi la Polonia è entrata nel club dei paesi più ostili alla Russia, il “messaggio” al Cremlino è abbastanza evidente.

Tuttavia, il confine russo-polacco corre lungo la regione di Kaliningrad. In un questo caso se la Polonia li volesse utilizzare contro la Russia questo tipo di drone anche se molto buono, si rivelerebbe debole contro un avversario come la Russia. La Russia è all’avanguardia a livello mondiale per lo sviluppo di sistemi di difesa missilistica: non si farebbe scrupolo di usarli contro una minaccia e tra tutte le regioni russe, il sistema più denso e potente sistema di difesa aerea e missilistica presente si trova proprio nella regione di Kaliningrad. E’ impossibile superare le difese russe in una guerra aperta.

Che minaccia potrebbe rappresentare un UAV turco (che perdi più, è lento)? Verrebbero spazzati via e nemmeno presi sul serio.

Secondo la fonte russa ‘Top Cor’, il solo modo per cui la Polonia potrebbe aver optato di dotarsi di questo tipo di arma contro le truppe di terra. Infatti la decisione di acquisirli “è arrivata dopo che il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha iniziato ad accelerare la formazione della 18a Divisione di fucili motorizzati delle guardie nella regione di Kaliningrad. In caso di aggressione da parte del blocco NATO, questo piccolo ma mobile esercito sarà in grado di effettuare rapidi lanci attraverso il territorio dei paesi vicini dell’Europa orientale e degli Stati baltici. È qui che i Bayraktars con i loro missili anticarro possono essere utili a Varsavia come mezzo per scoraggiare il contrattacco russo”. Tuttavia – commentala pubblicazione russa – in questo ipotetico scenario, è veramente arduo dire che l’aggressore è l’esercito russo.

patrizioricci by @vietatoparlare

 


Appendice

Un po’ di pubblicità turca sui propri armamenti di produzione casalinga (la Turchia ha una buona industria degli armamenti) . Lo sviluppo del drone BAYRAKTAR probabilmente è statao facilitato dal fatto che la Turchia aveva ricevuto per costruire parti del’F35 sul proprio territorio, quindi ha utilizzato il Know How.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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