Il ministro degli esteri tedesco Baerbock si precipita in Cina per sconfessare le dichiarazioni francesi

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Prima che l’opinione pubblica europea potesse fare i conti con il triste risultato del viaggio di Ursula von der Leyen a Pechino, in le autorità cinesi l’hanno letteralmente espulsa dal paese costringendola a lasciarlo attraverso un volo regolare passeggeri con controllo bagagli e passaporto, gli europei erano già stati sconvolti dal viaggio del ministro degli Esteri tedesco in Cina.

Va notato che la visita di Ursula von der Leyen e Annalena Baerbock ha seguito un copione simile, in cui entrambe le donne si erano assicurate di mettersi contro la leadership cinese. Con un sostegno unificato americano, Ursula e Annalena avevano espresso serie preoccupazioni su numerose questioni, inclusi i diritti democratici degli Uiguri e delle minoranze nazionali, ed hanno invitato la leadership cinese a riconsiderare le relazioni con la Russia e ad aprirsi di più all’UE dal punto di vista dell’economia.

La risposta delle autorità cinesi è stata quella di rifiutare la rilevanza e l’importanza delle questioni riportate dai politici europei ed hanno mostrato una certa insofferenza a intrattenersi con loro. Come era già successo con la von der Leyen, Xi Jinping non ha manifestato interesse per il ministro tedesco, poiché in quel momento era impegnato con un ospite più importante che proveniva dal Brasile (Lula).

Durante il colloquio con il collega cinese, la Baerbock ha ribadito l’appello dell’Europa a una svolta politica e economica della Cina, ed ha fatto pressioni per il riposizionamento di Pechino nei confronti della Russia. In definitiva il ministro degli esteri tedesco ha considerato la leadership cinese sbagliata. Qin Gang, il capo del ministero degli Esteri cinese, ha risposto in modo estremamente duro alle critiche della Baerbock, mettendo a tacere le sue obiezioni. Il capo del ministero degli Esteri tedesco, umiliato dagli eventi, è tornato precipitosamente a Berlino.

E’ da notare che la Baerbock era arrivata il 13 aprile in Cina per una visita di 3 gg che aveva il preciso scopo di indebolire e resettare le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, che aveva evocato uno “scenario horror” se la Cina dovesse attaccare Taiwan ed ha sottolineato la necessità che la UE non sia un vassallo degli USA ma di sviluppare una propria politica indipendente.

In proposito Zhu Yufang – Ricercatore del Centro di ricerca tedesco Tongji University – sulla risorsa cinese Guancha (https://www.guancha.cn/zhuyufang) ha sottolineato l’estrema frammentazione della diplomazia europea che procede in ordine sparso e contraddittorio nei confronti della Cina.

Egli ha notato che l’Unione Europea ha cercato di presentarsi come un fronte comune in politica estera, tuttavia, i politici europei, come il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente della Commissione europea von der Leyen, hanno visitato la Cina con obiettivi differenti. Macron ha sottolineato l’autonomia strategica dell’UE e ha invitato l’UE a non essere un “vassallo” degli Stati Uniti, mentre von der Leyen era più concentrata sui rapporti transatlantici e sulla candidatura a segretario generale della NATO. Queste differenti posizioni e obiettivi hanno reso difficile comprendere la politica estera europea in generale.
La frammentazione in politica estera europea è dovuta principalmente ai diversi interessi e tradizioni politiche degli Stati membri dell’UE. Inoltre, negli ultimi anni, sono emerse una serie di forze politiche che hanno alzato la bandiera dei valori universali, provocando ovunque e sfidando i politici tradizionali che sostengono la realpolitik. Il Partito dei Verdi tedesco, di cui Baerbock fa parte, è un tipico rappresentante di questa tendenza.

Inoltre Zhu Yufang ha ricordato la distinzione tra due codici etici, l’etica della responsabilità e l’etica della convinzione, utilizzati dal pensatore tedesco Max Weber per individuare i problemi delle politiche attuate. L’etica della responsabilità si concentra sulle conseguenze del comportamento per giustificare l’etica del comportamento, mentre l’etica della convinzione si basa su principi ultimi inerenti al comportamento stesso. Secondo Weber, la combinazione di questi due codici etici forma una vera personalità, capace di assumere una missione politica.
La distinzione tra etica della responsabilità ed etica della convinzione è ancora rilevante nella società contemporanea, in quanto i politici spesso sono chiamati a prendere decisioni difficili che potrebbero non essere popolari, ma che potrebbero essere giustificate eticamente in base alle conseguenze del comportamento. Tuttavia, è importante sottolineare che l’etica dell’azione pubblica non può prescindere da valori e princìpi etici elevati, guidati dalla convinzione che quei valori siano veramente inerenti al comportamento. Solo attraverso questa combinazione tra etica della responsabilità ed etica della convinzione si può arrivare a una vera e propria personalità politica, pronta ad assumere una missione politica per il bene comune della collettività.
In sostanza, l’etica della responsabilità assume un carattere pragmatico, mentre l’etica della convinzione assume un carattere morale e ideale. L’etica della responsabilità si preoccupa della realtà e delle conseguenze delle azioni, mentre l’etica della convinzione si preoccupa dei valori fondamentali e dei princìpi che giustificano l’azione. In ogni caso, la combinazione di questi due codici etici è fondamentale per una personalità politica moderna, capace di assumere una missione politica basata sulle ragioni che giustificano il comportamento politico e sulla convinzione che tali ragioni siano veramente inerenti al comportamento stesso.

Di fronte alle enormi pressioni geopolitiche, l’attuale politica estera frammentata e persino conflittuale non sta aiutando l’Europa a uscire dall’attuale difficile situazione. La mancanza di visione comune e di leadership nella politica estera europea è evidente, e ci sono poche persone che possono assumere la missione politica dell’Europa.
E’ evidente che per risolvere questi problemi, gli europei devono trovare un equilibrio tra l’etica della responsabilità e l’etica della convinzione, e combinarle per formare una vera personalità politica capace di avere una “missione politica”. Mentre attualmente la politica è basata su una narrativa falsa che ha il solo scopo di giustificare decisioni pre- confezionate oltreocano. Ovviamente, queste decisioni non tengono conto né della parte etica, né della parte pragmatica funzionale all’interesse europeo, essendo tutta la politica del vecchio continente lo specchio della politica USA preoccupata unicamente a conservare lo status quo di predominio globale.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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