Il lupo travestito da pecora: la Fabian Society, Starmer e il potere che si nasconde

Viviamo in tempi in cui la comprensione profonda dei fatti è più che mai necessaria. Eppure, il bombardamento costante di notizie superficiali, l’invasione di ideologie confuse e il degrado della cultura sembrano fatti apposta per disconnettere le menti dalla realtà. In questa disconnessione programmata si gioca una partita silenziosa ma decisiva: quella del potere cognitivo. Un potere che non si esercita tanto con la forza militare, quanto con la capacità di plasmare il pensiero, deformare il giudizio, ridurre l’uomo a una funzione, a una reazione condizionata.

Chi guida questa operazione? Non sono semplicemente i governi visibili o i partiti in prima linea. Dietro le quinte, esistono potentati più profondi, strutture che si muovono con discrezione e intelligenza strategica. Una di queste è la Fabian Society, fondata nel 1884, i cui membri hanno inciso profondamente – e silenziosamente – nella politica britannica. Il suo simbolo? Un lupo travestito da pecora. E non è una scelta casuale.

lupo travestito

Il potere della dissimulazione

Il simbolo del lupo mascherato da pecora non è un vezzo grafico. È una dichiarazione di metodo. I fondatori della Fabian Society – tra cui George Bernard Shaw e Sidney Webb – non puntavano a rivoluzioni violente, ma a una trasformazione lenta e costante delle istituzioni. Prendere il potere dall’interno, mascherati da “riformatori”, facendo passare per bene comune ciò che è in realtà controllo. Non è un caso se un altro simbolo fabiano è la tartaruga: lentezza strategica, costanza, penetrazione graduale.

Questo modello ha contaminato l’intera sinistra britannica: da Clement Attlee (Primo Ministro dal 1945 al 1951), a Harold Wilson (in carica dal 1964 al 1970 e poi dal 1974 al 1976), da Tony Blair (dal 1997 al 2007) a Gordon Brown (dal 2007 al 2010), fino all’attuale Primo Ministro Keir Starmer, entrato in carica nel 2024. Tutti membri della Fabian Society. La stessa società afferma che “ogni Primo Ministro laburista è stato un Fabiano”. Un requisito formale, certo, ma che testimonia una linea di continuità ideologica e strategica impressionante.

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“Sia il Primo Ministro britannico Keir Starmer che il Sindaco di Londra Sadiq Khan sono membri della Fabian Society (…). La Fabian Society è tristemente nota per il suo sostegno e la sua promozione dell’eugenetica tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo”.

Starmer e la continuità invisibile

Keir Starmer, ex avvocato dei diritti umani, ha frequentato la Fabian Society ben prima di entrare in Parlamento. Ne ha fatto parte attivamente, scrivendo nel 2021 il pamphlet The Road Ahead, dove disegna una Gran Bretagna “più equa” ma, nella sostanza, completamente allineata alla visione riformista e centralizzatrice della società fabiana. Oltre che alla Fabian Society Starmer è membro della Trilaterale,

L’idea di equità diventa così una leva per un nuovo conformismo, in cui l’uniformità del pensiero è il prezzo da pagare per l’uguaglianza promessa. In questa prospettiva, non sorprende che ideologie come il wokeism – con le sue derive censorie, la decostruzione dell’identità e la colpevolizzazione sistematica dell’Occidente – si diffondano con tanta forza. Sono strumenti funzionali al progetto: ridurre l’uomo, scollegarlo da sé stesso, dalla natura, dal creato, dalla memoria. E renderlo quindi plasmabile.

La disconnessione come metodo

La decadenza culturale non è un effetto collaterale, ma un obiettivo. La musica scadente, l’arte incomprensibile, l’informazione frammentata e priva di contesto: tutto converge verso la stessa meta. Disinnescare il giudizio critico, frantumare la consapevolezza. In questo clima, il potere reale – quello che muove le leve economiche, che progetta la governance globale, che parla attraverso le borse e le logge, non attraverso le urne – può agire indisturbato.

L’impero britannico, che formalmente non esiste più, continua a esercitare un’influenza gigantesca tramite la City di Londra, la Corona, la massoneria universale e il Commonwealth. Un potere non territoriale, ma mentale. E spirituale.

La Fabian Society e il sogno del governo mondiale

Non è un caso se membri e simpatizzanti della Fabian Society, specialmente in Australia, hanno sostenuto la creazione dell’ONU e promosso visioni di governo globale. Herbert Vere Evatt, laburista australiano vicino alla Fabian Society, presiedette l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1948, contribuendo alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Nessuna prova di un legame organico, certo, ma l’impronta culturale è evidente: costruire un ordine mondiale attraverso il diritto, ma senza popoli, senza radici, senza memoria.

Vedere il lupo

In questo contesto, capire il simbolismo della Fabian Society non è un esercizio intellettuale, ma un dovere. Perché ciò che ci appare come progresso, potrebbe essere solo una maschera. Ciò che si presenta come compassione, potrebbe nascondere volontà di dominio. Il lupo travestito da pecora è tra noi. Non ringhia, non azzanna. Ma educa, informa, riforma. E ci rende ogni giorno più deboli e lontani dal nostro essere.

Per questo è essenziale recuperare il giudizio, la connessione con la realtà, la coscienza di sé. Perché solo chi è attento ed attaccato al vero, può smascherare chi agisce di nascosto. E solo chi vede il lupo può difendere il gregge.

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