Il lento abbandono del dollaro USA come valuta di regolamento internazionale

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Alla portavoce della Casa Bianca, Karin Jean-Pierre, un giornalista ha chiesto cosa stesse facendo il governo Biden riguardo ai paesi che si stanno allontanando dal dollaro statunitense e stanno cominciando ad utilizzare la propria valuta per il regolamento del commercio estero. La sua risposta è stata sbalorditiva: “Il passaggio alle valute nazionali è una violazione dei diritti dei cittadini americani”.

La Casa Bianca ha poi minacciato di sanzioni quei paesi che rifiutano il dollaro negli accordi reciproci.

È già di tendenza sui social:

Così il gioco è fatto. Molti paesi in tutto il mondo hanno dichiarato la loro intenzione di non accettare o hanno già iniziato a rifiutare il dollaro USA.
Come vedete nel video, la Casa Bianca ora lo ha tacitamente riconosciuto.

Perché tanti paesi al mondo si stanno allontanando dal dollaro?

Il governo federale ha abusato di così tanti paesi con le “sanzioni economiche” e lo ha fatto per così tanto tempo, che i paesi di tutto il mondo hanno iniziato a rifiutare il dollaro USA come mezzo di pagamento per il commercio internazionale. Ora, se i paesi non accettano più il dollaro USA, il governo degli Stati Uniti non ha mezzi per imporre sanzioni economiche. Oltre all’abuso di tali sanzioni, il governo federale USA ha speso ed accumulato così tanto debito che il mondo sta rapidamente perdendo fiducia in questo sistema, perciò il dollaro USA rischia di non avere più lo stesso valore.

Una tremenda iperinflazione è in arrivo…

Ecco perché: per quasi 100 anni il dollaro USA è stato la valuta di riferimento nel mondo, l’unica affidabile per tutti. Indipendentemente dal paese che sceglieva di commerciare con qualsiasi altro paese, entrambi sapevano che regolare il commercio in dollari USA avrebbe preservato il valore del loro commercio ed era una solida misura di valore.

Per essere in grado di svolgere senza problemi tali scambi con l’estero, le banche centrali di tutto il mondo hanno mantenuto un grande deposito di dollari USA, in modo che il commercio potesse essere regolato.

Attualmente, almeno 6,4 TRILIONI di dollari USA riposano nelle banche centrali di tutto il mondo ma, man mano che sempre più paesi smetteranno di utilizzare il dollaro, le banche estere non avranno più bisogno di mantenerne presso di sé quantitativi elevati.
Quei dollari inizieranno a tornare a casa negli Stati Uniti ed allora il valore del dollaro USA, rispetto ad altre valute estere, inizierà a scendere (perché nessuno vorrà più i dollari). Questa cosa risulterà ancora più grave per l’economia statunitense poiché non producono più come un tempo: preferendo diventare una “economia di servizi”, gran parte della produzione è stata delocalizzata all’estero.

Gli Stati Uniti hanno alimentato l’inimicizia di così tanti paesi con la minaccia o l’effettiva applicazione di sanzioni economiche, che quei paesi stanno ora abbandonando il dollaro, e gli USA hanno speso così tanto che le persone in tutto il mondo ora vedono il dollaro USA come inaffidabile.

A questo punto ci si aspetta che gli USA possano fare qualunque cosa per fermare questo processo. Ma il rimedio è anche peggio del male stesso e vedremo di seguito perchè…

La recessione è in corso, come delineato dagli Istituti Nazionali. Tuttavia, gli USA non sono ancora in recessione, e non lo sono perché la loro definizione di recessione richiede due trimestri consecutivi di crescita negativa del PIL. Ma gli USA non avranno una crescita negativa del PIL. Perché? Perché stanno finanziando una guerra in Ucraina e imponendosi con il GNL e le proprie merci ed armi in Europa. In definitiva, si sta creando in tutto il mondo una contrapposizione che assicurerà per anni ed anni una nuova dipendenza che sostituirà in parte quella del dollaro. Ovviamente, da qui capite perché la nuova guerra fredda e la guerra calda hanno un grande impulso e grandi sostenitori…

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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