Uno che intervista che dovrebbe solo intervistare ed invece concede di parlare solo se l’interlocutore è famoso, vecchia storia. Un intervistatore che cerca di far scivolare ripetutamente il senso e la comunicazione sul banale e sugli extraterrestri. Battiato in questa situazione paradossale e simulata, sà giocarsi, cosa che riesce solo chi vive una tensione continua ( e non sempre basta, bisogna essere grati che succede, essere grati a cosa sta succedendo, a cosa sta generando questo cambiamento), nella vita conta solo che io entri in rapporto con questo “tu” che mi fà, dice bene e d è bellissimo e verissimo cio’ che dice Battiato a proposito di chi stà in convento e sà verità nascoste ai sapienti… Ma questo potrebbe farci ripiegare a guardare tutta la sfera religiosa come a degli “iniziati”, come Santi da ammirare restandone ben lontani… Battiato fondamentalmente dimostra invece che occorre semplicemente essere seri con ciò che viviamo per capire. E che non è un compito per qualcuno, ma è per tutti. E tutto andrebbe costruito su questa sincerità di cuore, su questa purezza di sguardo, su questo giudizio di valore. Perchè il punto è un’umanità che ritorni ad essere umanità. Dimostra che quello che ha capito non è solo l’ambito di una religiosità newage (non ho niente contro il newage ma non deve precludersi di andare più in là, che ci sia stato il Mistero che si è fatto presenza tra gli uomini) , quindi questa religiosità non è solo una cosa di Battiato o delle persone contemplative, ma attiene a tutti gli uomini, dovrebbe essere quello sguardo che scruta e interroga e si stupisce semplicemente del crepuscolo , qualcosa che aiuti a concepirsi, a trovare una collocazione diversa, a voler sondare la propria anima in maniera radicalmente personale. Si sceglie spesso invece le mode del momento, senza nessuna soggettività originale. Eppure non c’è un uomo perfettamente uguale all’altro…
Tutta la vita ha bisogno di un respiro che l’uomo non si può dare. E l’uomo rifiuta Cristo pur essendo salvato, ma l’uomo non vuol muoversi, non si vuol commuovere.
Tutta la vita è per prepararsi alla morte è per una ascesi è per una gioia piena. Dire che per essere felici non bisogna pensare a queste cose , vuol dire che ciò che si crede è che occorre non pensarci.
Se si vuol costruire qualcosa nella vita occorre procurarsi il cibo , costruire certo ma con lo stupore di accorgersi che noi non siamo padroni di nulla ma che chi ci ha voluto è una presenza buona. Questa comprensione è alla portata di rutti . La dinamica della vita ce lo spiega.
Vietato Parlare