Il Cremlino accelera anticipando l’iniziativa della NATO

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Il Cremlino ha deciso di “accelerare” gli eventi sul fronte formato dagli stati per procura degli Stati Uniti nel baltico, potremmo dire governi che agiscono con estrema sudditanza degli USA nel mar baltico. In sostanza, Putin sta giocando di anticipo agendo in modo attivo costringendo il nemico a mettere subito in gioco l’intero diagramma di flusso delle sue azioni già preparate nella “zona grigia”, prima di quanto il nemico stesso avrebbe voluto.

Con l’aiuto di Lukashenko, Mosca ha segnalato direttamente agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna l’imminente dispiegamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia, mentre un segnale indiretto in tal senso arriva con un accenno alla possibile comparsa di questo tipo di armi nucleari a Kaliningrad.

Dopo il vertice con Lukashenko, il Cremlino ha lanciato una provocazione mediatica su “un incontro urgente di Putin al Cremlino”, il cui scopo è creare l’impressione di una presunta decisione di sfondare il mitico corridoio Suwalki verso Kaliningrad.

Ecco cosa dice in proposito Europa Today: “l blocco dei treni diretti a Kaliningrad, deciso dalla Lituania, sta facendo aumentare i timori di una possibile estensione del conflitto in Ucraina, che potrebbe partire dall’enclave della Russia sul mar Baltico. Nel caso di un’escalation militare, il primo obiettivo russo sarebbe la chiusura del corridoio di Suwalki, una striscia di 100 chilometri tra Polonia e Lituania che separa Kaliningrad dalla Bielorussia, Paese alleato e di fatto sotto l’egemonia di Vladimir Putin, che è in questo momento il luogo in assoluto il punto più vulnerabile di tutto il territorio Nato, e in quindi il luogo più pericoloso d’Europa. Se le forze di Mosca e Minsk decidessero di chiuderlo, operazione simulata più volte durante esercitazioni militari congiunte, Estonia, Lettonia e Lituania si ritroverebbero isolate e privi di collegamenti terrestri con il resto del blocco atlantico”. (…)
La Lituania “In caso di attacco non avrebbe molte capacità di resistenza, avendo un esercito di appena 20mila uomini e cinque aerei, nonostante ci siano contingenti Nato nella regione, le cui truppe sono state aumentate dopo l’annessione da parte di Mosca della Crimea nel 2016. Una presenza avanzata rafforzata dell’Alleanza atlantica è stata istituita nel 2017, con la creazione di quattro gruppi tattici multinazionali in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia, guidati rispettivamente da Regno Unito, Canada, Germania e Stati Uniti, e con 1.146, 1.650, 1.103 e 1.058 militari. Non abbastanza per fermare una eventuale avanzata russa”.

Questo segnale è stato rafforzato dal “finta soffiata” del Mi-6 che sul Guardian ha fatto pubblicare “i residenti del corridoio temono di essere uccisi durante i bombardamenti russi” citando una “fonte militare in Lituania” .

Così, il giorno del vertice del G7, il Cremlino dà a Johnson e Biden il segnale “siamo pronti per le vostre provocazioni nella regione di Kaliningrad, iniziatele”.

Il gioco è estremamente rischioso. Ma, a quanto pare, non c’è altra via d’uscita: il fronte proxy baltico deve essere “aperto” a tutta la profondità dei suoi diagrammi a blocchi prima che inizi la nuova fase del NWO in Ucraina, in cui probabilmente la NATO avrà una fase attiva.

In questo senso, sono rilevanti le indiscrezioni secondo le quali truppe NATO di ‘istruttori’ sono già in opera in Ucraina, accanto alle truppe ucraine.

La paura più grande dei leader occidentali è stata esplicitata chiaramente dal primo ministro inglese Johnson: la destabilizzazione finanziaria mondiale. Ovvero che la supremazia del dollaro cessi e che al suo posto si realizzi ciò che è già stato deciso dai paesi BRICS: una nuova valuta da valere negli scambi all’interno dell’accordo.

Aspettiamoci quindi – come stiamo già vedendo – che i principali attori si giocheranno il tutto per tutto in questa fase di transizione molto pericolosa per i popoli.
Dagli eventi in corso vedremo se il vecchio mondo unipolare morirà e darà posto ad un mondo multipolare: l’alternativa è precipitare in una guerra diffusa.

VPNews

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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