Il Corriere della Sera scopre l’acqua calda: “E se la BCE cancellasse il nostro debito…?”

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Stamattina leggo sulla mia rassegna consueta stampa un titolo del Corriere della Sera che mi colpisce, il titolo è questo : “E se la BCE impugnasse un nuovo bazooka, cancellando parte dei debiti pubblici che detiene?“.

Ciò che mi colpito non è tanto quanto è scritto ma che prima d’ora una cosa del genere non l’ho mai letta su un giornale o sentita dibattere in un talk show.

Ovviamente gli strateghi e gli economisti “buoni” che occupano i vari dicasteri dell’economia e gli esperti – loro cloni con la stessa mentalità – chiamati a loro volta a dare manforte ai primi,  non osano affacciare neanche a sé stessi ,  una soluzione del genere. Eppure quella accennata dal Corriere sarebbe una delle soluzioni più ovvie da attuare.

Il concetto è assolutamente semplice: se io, Patrizio mi ricompro un mio debito, vuol dire che il debito non esiste più, che l’ho estinto. E se la BCE è la banca di tutti i paesi europei, è  pacifico che l’analogia è pertinente.

Però finora la cosa più ovvia, è stata relegata e tenuta nascosta. Il  gotha dei notabili ed esperti europeisti si guardano bene di fare qualsiasi cosa che sanno possibile, pur di non alleviare le famiglie, le nostre imprese, il lavoro. Non hanno problemi però a farlo per le banche quando occorre. Eppure la differenza tra i debiti delle banche ed i titoli di stato –  ovvero tra obbligazioni ed azioni private e soldi spesi per la collettività  – è sostanziale: i titoli di stato che la BCE ricompra sono serviti ad emettere moneta, non a speculare ed arricchire qualcuno, come molto spesso accade, quando le banche creano il denaro dal nulla con la riserva frazionaria o fanno in borsa guadagni virtuali slegati dal lavoro.

Allora amici, oggi è stata inventata l’acqua calda, ricordiamoci questa data. Il Corriere  della Sera ha scoperto che quello che fa comunemente la Banca d’Inghilterra – togliendo semplicemente dal bilancio dello stato il proprio debito – lo potrebbe fare anche la BCE. La domanda naturalmente è: come mai non ci ha pensato prima? E come mai la nostra politica (governo ed opposizioni) si incaponisce su MES o eurobond (salvo rare eccezioni), dibattendo solo su queste soluzioni?

Ovviamente un motivo  c’è: vogliono tener alta la disoccupazione ed il costo del lavoro basso, cosicché  la gente abbia appena di che vivere. In questo modo siamo competitivi, l’Italia continua a deindustrializzarsi e perdere asset strategici. Tutto questo a favore dei paesi più ‘virtuosi’ con meno debito; un debito farlocco che la BCE – come ha riconosciuto oggi anche il Corriere – può cancellare quando vuole, non avendo alcun corrispettivo reale.

Intanto alla Germania è concesso (o meglio concede a sé stessa) di emettere titoli di stato che non gravano sul bilancio: la KFW tedesca (lstituto di Credito per la Ricostruzione) ha appena sfornato 550 miliardi di aiuti in obbligazioni che non rientrano nel bilancio nazionale; 600 miliardi dei Lander vengono confinati nei bilanci locali e non in quello nazionale (.. e con la somma di questi due provvedimenti siamo arrivati quasi al debito italiano!). In definitiva la Germania si fa le regole che vuole, la Gran Bretagna fa debito e non contabilizza, noi potremmo fare lo stesso ma siamo divisi e servili!
Poi piangiamo che siamo ‘lasciati soli’…

Continuate pure a pensare alle vostre colpe, al debito ed a pensare come ripagarlo, che l’economia sia una scienza astrusa e che perciò non ne capite niente. Così loro – i manovratori a cui abbiamo demandato la comprensione e la coscienza delle cose – faranno i loro comodi e vi terranno a distanza sociale dalle cose che contano. Continuate pure a pensare che sul mio blog si dicono fake news e che le vere notizie sono quelle del Corriere della Sera. Presto vi impediranno persino di mettere ‘mi piace’ sulle notizie che ritengono non vere, naturalmente finché non decideranno che possono essere vere. Come hanno fatto oggi.

patrizioricci by @vietatoparlare

 

 

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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