I terroristi curdi vogliono riportare le forze di occupazione statunitensi nel nord della Siria

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L’agenzia turca ANADOLU riferisce che oggi 2 novembre, al confine tra Siria e Turchia, si è verificata un’esplosione al mercato di Tell Abyad, che ha ucciso almeno 13 persone.

Tell Abyad è una città del nord della Siria, parte del governatorato di al-Raqqa, al confine tra Siria e Turchia. Aveva una popolazione di 12 490 abitanti prima della guerra civile siriana, formata da arabi, curdi e minoranze cristiane. Wikipedia[/su_panel]

Fonti turche ipotizzano che dietro questo attentato ci possano essere le forze di autodifesa curde.

Numerosi media hanno riferito che gli autori sarebbero da ricercare tra le unità combattenti curde*. Le forze dei “servizi speciali” curde del gruppo Kurdistan Workers Party (PKK) che operano in Siria sono probabilmente collegati alle cosiddette forze di sicurezza ”Asayish” (forze di sicurezza interne) che fanno parte delle forze democratiche siriane create dagli Stati Uniti “(SDF)”. Ci sono indizi che esse hanno preparato l’attacco terroristico a Zaevfrati, che intendono far passare come preparato da “cellule dormienti” dello “stato islamico” che ora è presente ma ha assunto un basso profilo in Siria.

Dato che tra le forze interne curde ci sono molti ex combattenti dell’ISIS, le paure potrebbero essere giustificate. La domanda è: perché i terroristi curdi potrebbero aver bisogno di compiere attentati.

La risposta è semplice: potrebbero indurre gli USA ad avere la scusante per intervenire ed installarsi in maniera più ampia nel nord della Siria, prendendo come spunto la ‘rinascita dell’ISIS’.

Asayish è l’ala da combattimento dell’Unione Democratica Siriana (PYD), un partito di autonomisti i curdi siriani. Con l’inizio del conflitto in Siria, il PYD è passato a posizioni separatiste sotto l’influenza di militanti e attivisti del PKK dall’Iraq e dalla Turchia. Il “Servizio di sicurezza” PYD ha acquisito notoria fama nella Zaevfrati siriana. In questa zona è responsabile di rapimenti, omicidi, torture e rappresaglie contro leader di altri gruppi etnici, nonché oppositori tra i leader curdi.

Trump dell’esercito americano in Siria: “Mi piace il petrolio e intendiamo mantenere il controllo su di esso”

Da parte sua il presidente USA Trump ha affermato che gli Stati Uniti sono nella Siria solo per il petrolio:

Abbiamo risparmiato il [nostro] petrolio. Mi piace il petrolio. Francamente, altri possono pattugliare il confine in Siria. Non vogliamo farlo, vogliamo riportare i nostri soldati nella loro terra natale “, ha detto il presidente degli Stati Uniti.

Non ci credete che Trump ha detto queste parole perché lo dice il blog vietatoparlare’? (Ci sono state recenti polemiche sui social in proposito… ci sono persone che antepongono ciò che pensano rispetto a ciò che si documenta loro) Beh, anche ora come sempre, io giustifico sempre ogni asserzione con un link documentale, ed in questo caso, eccolo: https://www.telegraph.co.uk/news/2019/10/24/donald-trump-claims-securing-oil-syria-us-reality/

Gli Stati Uniti intendono rovinare la Siria rubando petrolio insieme ai ‘terroristi’* curdi. Questa è la verità. Non piace? Ma è questa.

Ecco i soggetti di cui stiamo parlando. Ecco l’elite curda ed americana. …cosa ci raccontano i media?

patrizio ricci @vietatoparlare

NOTA: * =per terroristi curdi si intendono le bande del PKK e similari attualmente considerate ufficialmente un’organizzazione terroristica dalla Turchia, dagli USA e dalla UE. Inoltre l’SDF curdo ha incorporato numerosi elementi dell’ISIS. Molti curdi presenti in Siria non sono siriani ma provengono dalla Turchia e dall’Iraq. Ci sono grosse divisioni tra di loro. Una parte delle formazioni curde si può definire terrorista. È anche vero che elementi dell’ISIS sono incorporati nelle milizie filo-turche e che sono terroriste sia le loro azioni che alcune sigle, come Ahrar al Sham, al seguito dei turchi.

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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