Nel ritaglio di giornale in foto d’apertura avrete riconosciuto Osāma bin Lāden , risale all’epoca il leader di al Qaeda era indicato come combattente per la libertà.
I suoi diretti successori oggi combattono in Siria contro l’esercito siriano. Nell‘assenza imperante di giudizio e nella distrazione collettiva alimentata dai governi occidentali a livello industriale, il singolo non può nulla quando sono in ballo interessi per i quali tutto si vende e si fabbrica, anche la verità.
Negli anni 90 Osāma bin Lāden fondatore e leader di al Qaeda, era un rivoluzionario da appoggiare. Tuttavia gli USA combattono da 17 anni in Afganistan chi non fa altro che avanzare le sue stesse richieste, che sono costruire una società rispondente alla ferrea legge della Sharia. E’ la stessa richiesta fatta dalla maggioranza dei ribelli che combattono con disonore in Siria, forti del sostegno di Stati Uniti e Europa che premono affinché entrino in un futuro governo che sancisca il destino dei siriani e della Siria.
Sono però alquanto ‘discoli’ questi ‘ribelli’; si sono macchiati delle peggiori efferatezze contro la popolazione civile; hanno messo in atto il dispotismo, la dittatura ed il terrore, al confronto quella di Assad è una democrazia alla svizzera.
Chi avesse ancora qualche dubbio sull’origine dei ribelli ‘moderati’, ovvero dell’esercito libero siriano (FSA), i cui uomini sono transitati ormai nelle rimanenti sigle jihadiste, sappia che l’FSA stesso si è premurato di fornire un aiutino a chi proprio non vuole capire e si fregia ancora della bandiera del Free Syrian Army .
Accade che mentre quella bandiera a tre stelle è ancora sostenuta dagli stessi circoli di intellettuali e puri e duri che auspicavano fortemente la caduta di Assad (con buona pace del popolo siriano che sostiene il suo presidente), il Free Syrian Army – una sua porzione significativa – ha deciso di cambiare la bandiera a tre strisce.
Al suo posto han pensato che era più bellina questa:


Ora vorrei vedere davvero quale altra argomentazione si inventeranno questi benpensanti che rincorrono futilità, quando apprenderanno di questo cambiamento.
Ovviamente il cambiamento non è una buona idea. Sembra che i moderati vogliano dare un riconoscimento ai salafiti per l’impegno profuso ma questa decisione complicherà la vita agli anti Assad italiani e forestieri che dovranno rendere ancora più iperboliche le loro argomentazioni.
Ma da qui si riconosceranno i vari fratelli. In fondo i militanti dell’FSA e al Qaeda moderati , tutti insieme agli altri fratelli, hanno deciso di cambiare bandiera nell’insegna dell’unità nazionale.
Ma unità nazionale su che cosa? Come vedete nel nuovo stendardo al centro in sostituzione delle 3 stelle coloniali viene posta la Shahada rosso-inchiostrata, ovvero lo stemma adottato da al Qaeda, dall’ISIS e dall’Arabia Saudita. Le forze in Idlib fanno fronte unico e la conferenza generale siriana del ‘governo di salvezza nazionale’ sostenuta da Tharir al Sham (al Qaeda) ha pensato bene di suggellare l’evento della rivoluzione siriana con qualcosa di significativo.
E poi c’è chi dice che l’opposizione siriana non sia sincera nel cambiamento. Le bombe sui quartieri residenziali di Aleppo dei giorni scorsi sono stati un utile promemoria.
Certo ora anche di fronte a questa ennesima evidenza ognuno è libero di dire ciò che vuole. Non mi aspetto certo che le api dis-operaie impegnate alla decostruzione della realtà, si arrendano al buon senso che la realtà indica.
Ma sono curioso. Non so davvero cosa inventeranno, bisognerà essere davvero bravi stavolta.

A meno che non si voglia dar ragione ad Hossam Salamah Abu Bakr , leader del gruppo Ahrar ash-Sham (altro gruppo salafita). Più intelligentemente ha capito che quella del governo di salvezza nazionale è una mossa infelice mossa di immagine.
Ma la sostanza ovviamente resta, un attivismo patrio al contrario capace anche di tentativi patetici di accusare Casa Pound e le suore di infettare anche la Siria. Vedremo quanta polvere sotto il tappeto potrà essere messa da costoro, senza che debordi.
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