I parenti di Gheddafi chiedono di poter tornare in Libia

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La pubblicazione Al Manar riferisce che i famigliari del leader libico Gheddafi chiedono che suoi i resti mortali siano restituiti alla famiglia. Inoltre si chiede che le migliaia e migliaia di sostenitori e funzionari di Gheddafi che ora vivono all’estero, posano tornare in patria, senza il rischio dei 10 anni di carcere stabiliti l’indomani della cosidetta ‘liberazione’ che ha fatto sprofondare la Libia negli inferi..
Una simile richiesta è più che legittima. E’ oltremodo oltraggioso e disonesto che la Qaeda scorrazzi in giro per le strade libiche e i degni compari detengano le carceri libiche ed i posti di potere, mentre chi era al vertice di uno stato – che non ha paragoni rispetto al dopo –  sia ancora esiliato.

Questo il testo:

Ahmed Gheddaf Al-Dam, cugino del defunto leader libico e funzionario politico del “Fronte di lotta nazionale libico”, ha chiesto alle autorità del suo paese di consegnare il corpo di Muammar Gheddafi ai suoi parenti .

Secondo Russia Today, Gheddaf Al-Dam ha affermato che il governo libico di accordo nazionale dovrebbe consegnare i corpi dei sostenitori del defunto leader libico alle loro famiglie e consentire ai sostenitori di Gheddafi di tornare nel loro paese.

Gheddaf Al Dam, che è stato il coordinatore dei rapporti con l’Egitto durante l’era di Gheddafi, ha sottolineato che migliaia di loro sono costretti a vivere all’estero perché non è stato loro concesso di tornare in patria.
Il cugino del defunto leader libico ha anche sottolineato la necessità “del rilascio immediato di tutti i prigionieri libici che sono ancora detenuti detenuti da nove anni”.

Muammar Gheddafi è stato ucciso [seviziato e poi ucciso] a Sirte, la sua città natale, il 20 ottobre 2011, dopo che le forze antigovernative lo avevano circondato é e che il convoglio su cui viaggiava era stato attaccato dagli aerei francesi]. AMN

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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