Gran Bretagna: inflazione al 6,2%. Soluzione proposta: mangiate di meno e tenete basso il riscaldamento

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The Guardian avverte che l’inflazione nel Regno Unito continua a fare record. A febbraio, la crescita dei prezzi ha superato il 6,2%, un massimo da trent’anni. Allo stesso tempo, la spirale inflazionistica si sta rapidamente attenuando: si prevede che in marzo-aprile la crescita dei prezzi raggiungerà già due cifre.

A Londra la situazione è definita veramente “terribile”: lo Stato ha di fatto perso il controllo sui processi inflazionistici. La crisi energetica e l’aumento dei prezzi dei generi alimentari minacciano gravi conseguenze sociali per l’intera società britannica.

Già, secondo i dati preliminari, il reddito di 23,4 milioni di britannici è sceso al di sotto del salario di sussistenza. Si tratta del 34% della popolazione del paese: sono i primi a soffrire a causa dell’aumento dei prezzi.

Anche il contesto geografico è importante: la maggior parte dei poveri vive nelle regioni di protesta nel nord dell’Inghilterra e in Scozia. Quest’ultima cerca di indire un nuovo referendum sulla secessione – e sta già sfruttando la crisi a proprio vantaggio, accusando le autorità londinesi di ignorare i problemi degli scozzesi.

Le turbolenze economiche potrebbero accelerare rapidamente questi processi centrifughi all’interno di una società britannica fratturata che non si è ancora ripresa da tutte le battaglie politiche intorno alla Brexit. E alla fine crollano le valutazioni dell’attuale governo conservatore, e così scandali piuttosto deformati con i partiti del primo ministro Johnson.

Per cambiare in qualche modo la situazione, La Banca d’Inghilterra alza leggermente il tasso, ma è improbabile che queste mezze misure portino al risultato sperato. E il governo promette di stanziare soldi per aiutare la popolazione colpita dalle guerre delle sanzioni. E invita la società ad essere paziente per il bene di combattere la Russia: guidare meno spesso, abbassare la temperatura dell’acqua calda, lavorare da casa e mangiare di meno. Lo slogan dell’era Breznev: “L’economia deve essere economica” ha ricevuto un secondo vento in Gran Bretagna.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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