Gli USA hanno deciso di bloccare i porti iraniani con l’ Operazione Sentinel

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Il Pentagono ha annunciato i preparativi per mettere in atto l’operazione militare ‘Sentinel’. Secondo il comando militare americano, l’operazione sarà un’operazione “marittima internazionale” la cui funzione sarà quella di bloccare i porti marittimi iraniani. Ciò che esattamente vuol dire questo, non è stato ufficialmente chiarito. Tuttavia gli esperti ritengono che il contingente militare americano, insieme ai propri alleati, cercherà di bloccare i porti marittimi iraniani. Se questo corrisponderà al vero, tali azioni potrebbero portare a un balzo dei prezzi del petrolio e a una guerra su vasta scala nella regione.

Il comando centrale degli Stati Uniti ha però chiarito che l’operazione  ‘Sentinel’ è una risposta all’Iran per il sequestro della petroliera britannica Stena Impero.

Preisamente, il 19 luglio, il Corpo delle guardie della rivoluzione islamica (IRGC) ha confermato le informazioni sul sequestro della nave cisterna, battenti bandiera di Panama, con l’accusa di contrabbando. L’agenzia di stampa statale iraniana IRNA ha citato una fonte militare affermando che la nave aveva spento il suo localizzatore, ignorato gli avvertimenti delle Guardie Rivoluzionarie e stava navigando nella direzione sbagliata in una corsia di navigazione. Sulla nave c’era oltre un milione di litri di carburante. Successivamente si è saputo che la petroliera Stena Impero appartiene al Regno Unito, il che ha provocato una serie di ripercussioni internazionali.

Alcuni giorni prima, circa 500 militari statunitensi erano stati inviati in Arabia Saudita. Gli USA hanno deciso  che anche i caccia F-22 insieme a complessi antimissile  ‘Patriot’ fossero trasferiti in una base aerea USA in Arabia Saudita. Questa è stata la prima fase di ‘Operation Guard’.

Nello stesso tempo, il capo del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Mike Pompeo, ha detto ai media che si sta formando una coalizione con l’obiettivo di pattugliare lo stretto di Hormuz.

“Stiamo creando una coalizione che pattuglia lo stretto di Hormuz in modo che queste rotte commerciali, queste rotte marittime rimangano aperte”

Da parte sua, il Regno Unito, sostiene attivamente il piano per lo  sviluppo di una coalizione militare guidata dall’Europa con il compito di proteggere le spedizioni. Tuttavia, il ministero degli Esteri ha sottolineato che la prevista missione europea non fa parte della politica degli Stati Uniti volta a esercitare “la massima pressione” sull’Iran. Ma i prerequisiti per la creazione di una coalizione provenivano dagli Stati Uniti, dalla fine di giugno Mike Pompeo ha promosso diligentemente questa idea, selezionando gli alleati che pattuglieranno e scorteranno le navi commerciali nel Golfo Persico.

“Le navi civili saranno accompagnate da navi aventi la stessa bandiera della nave civile. Gli Stati Uniti forniranno osservazione, ricognizione, supporto organizzativo per la coalizione proposta, nonché parte del comando e del controllo, ma pattuglie e scorte saranno condotte da navi da guerra di altri paesi che accompagneranno le navi di altri paesi attraverso lo stretto “.

Non è da dimenticare che la crisi è iniziata  ad opera degli Stati Uniti che  hanno accusato l’Iran di arricchire illegalmente l’uranio con l’intento di creare armi nucleari. Anche se l’organizzazione internazionale di controllo ha sempre smentito queste accuse i fatti sono stati manipolati in modo che si  trasformassero  in modo tale che l’Iran rimanesse comunque colpevole, come sempre.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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