Home Attualità Gli uiguri sono pacifici ma esistono i radicali e non sono pochi

Gli uiguri sono pacifici ma esistono i radicali e non sono pochi

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Gli uiguri vengono rappresentati dalla stampa occidentale come un popolo pacifico non incline alla violenza . Questo può essere vero. Ma gli uiguri sono del tutto pacifici? La risposta è no: in Siria 18 mila uiguri affiancano al Qaeda sottraendo la terra natale al popolo siriano, insediandovisi con la forza e la violenza.

Ciononostante la Unione Europea parla di persecuzione ingiustificata contro questo popolo: le vicende siriane non vengono mai nominate. Eppure quella presente in Siria è una forza significativa: si tratta di una presenza che sarebbe impossibile senza un sostegno esterno ed una organizzazione minuziosa. Nell’articolo che segue di rete Voltaire ulteriori particolari.

@vietatoparlare

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La CIA e gli jihadisti uiguri

Gli “Xinjiang papers”, pubblicati il 16 novembre 2019 dal New York Times, sono stati interpretati in Occidente come un piano di repressione della cultura uigura in Cina [1]. Questi documenti, redatti in cinese, sono difficilmente accessibili agli occidentali. La realtà è che la Cina protegge la cultura uigura, tollera la religione mussulmana, ma combatte il terrorismo e il separatismo del World Uyghur Congress (WUC).

La Cina ha già pubblicato numerosi studi [2] che ne giustificano la politica.

I documenti rivelati dal New York Times dimostrano la volontà del governo cinese di mantenere la pace civile a ogni costo. Il presidente Xi ha invitato le forze dell’ordine a mostrarsi «assolutamente senza pietà» con i terroristi. Deve infatti far fronte a una potente organizzazione, il World Uyghur Congress, creata dalla CIA durante la guerra fredda, che il quotidiano statunitense finge di credere pacifica.

Ebbene, il World Uyghur Congress, basato a Monaco (Germania), ha rivendicato numerosi attentati in Cina. Questa organizzazione ha inoltre inviato migliaia di combattenti a formarsi in Siria, con l’aiuto della Turchia [3]. Oltre 18 mila jihadisti uiguri hanno invaso la città di al-Zanbaki (governatorato di Idlib), dove beneficiano della logistica sanitaria e alimentare di “ONG” tedesche e francesi.

Gli jihadisti uiguri hanno ora molti appoggi in Europa: dal 7 al 9 dicembre 2019 un seminario a porte chiuse ha riunito lobbysti a Bruxelles; il 10 dicembre 2019 si è tenuta al parlamento europeo una conferenza presieduta dal deputato europeo francese Raphaël Glucksmann e dal presidente del World Uyghur Congress, Dolkim Isa.

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[1] “‘Absolutely No Mercy’: Leaked Files Expose How China Organized Mass Detentions of Muslims”, Austin Ramzy and Chris Buckley, The New York Times, November 16, 2019

[2] “Human Rights in Xinjiang – Development and Progress”, 1 June 2017; “Cultural Protection and Development in Xinjiang”, 13 December 2018; “The Fight against Terrorism and Extremism and Human Rights Protection in Xinjiang”, Voltaire Network, 18 March 2019.

[3] “La CIA usa la Turchia per far pressione sulla Cina”, di Thierry Meyssan, Traduzione Rachele Marmetti, Rete Voltaire, 19 febbraio 2019.

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