Gli Stati Uniti hanno promesso che non avrebbero usato uranio impoverito in Siria, ma l’hanno fatto lo stesso

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Una indagine di SAMUEL OAKFORD del 14 febbraio 2017 per Foreign Policy rivela che gli Stati Uniti hanno usato l’uranio impoverito in Siria. Ciò non solo è pericoloso per la salute ma è anche inutile nel modo in cui è stato utilizzato (contro autobotti civili dell’ISIS).

In particolare Foreign Policy riferisce che il portavoce dell’ US Central Command (CENTCOM) (foto di apertura) Magg. Josh Jacques  ha rivelato che:

 5.265 proiettili da 30 mm con armatura contenente uranio impoverito ‘ depleted uranium’ (DU) sono stati usati da aerei ad ala fissa dell’Aeronautica A-10 che il 16 novembre e il 22 novembre 2015, hanno distrutto circa 350 veicoli nel deserto orientale del Paese .  Il DU, la sostanza usata nei raid aerei contro i le autobotti che trasportavano petrolio nelle aree controllate dallo Stato Islamico è materiale tossico,  accusato di provocare cancro e malformazioni congenite.

Ciò è avvenuto ” nonostante gli Stati Uniti abbiano promesso che non avrebbero usato le armi all’uranio impoverito (DU) sul campo di battaglia in Iraq e Siria durante la campagna contro L’ISIS. Invece sono stati sparati una grande quantità di munizionamento DU durante incursioni contro i camion che trasportavano petrolio nella Siria controllata dallo Stato islamico alla fine del 2015.

L’articolo “The United States Used Depleted Uranium in Syria” così prosegue:

All’inizio della campagna, sia la coalizione che i funzionari statunitensi hanno dichiarato che le munizioni non erano state usate e non sarebbero state usate nelle operazioni dello Stato anti-islamico. Nel marzo 2015, il portavoce della coalizione John Moore ha dichiarato : “Gli aerei statunitensi e della coalizione non hanno usato e non useranno munizioni all’uranio impoverito in Iraq o in Siria durante l’operazione Inherent Resolve”. Più tardi quel mese, un rappresentante del Pentagono disse a War is Boring che A- I 10 dispiegati nella regione non avrebbero accesso a munizioni perforanti contenenti DU, perché lo Stato islamico non possedeva i carri armati per i quali è stato progettato di penetrare.

Foreign policy riferisce che non è chiaro “se i bombardamenti effettuati nel novembre 2015 siano stati fatti nei pressi di aree densamente popolate come era stato fatto nel 2003 in Iraq”.  Sappiamo però che l’uranio è pericoloso se inspirato in aerosol e quindi è particolarmente volatile e si disperde nell’aria facilmente.

Per quando riguarda la tossicità, l’articolo dice che “Studi scientifici hanno più volte dimostrato come le armi DU costituiscono un pericolo per gli esseri umani e l’ambiente”. Tuttavia prosegue dicendo che non si tratta di “studi definiti”e che non ci sono evidenze certe.

Tuttavia nonostante questa ultima affermazione risponda l’ opinione del giornalista ed i dati in suo possesso, non possiamo non tener conto dei rilievi statistici che parlano chiaro sui pericoli connessi al DU  e non ignorare che  esistono manuali distribuiti dalle varie Forze Armate occidentali della NATO che istruiscono sui rischi dell’inalazione dell’uranio impoverito, nonchè i risultati di una commissione parlamentare italiana che stabilito le connessione tra DU e malattie tumorali ( http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Uranio-commissione-parlamento-nesso-con-tumori-b8671059-a242-4efa-8975-5354a264e5a1.html )

La seguente info-frafica è stata pubblicata su Forzearmate.org:

http://www.forzearmate.org/uranio/malattie.htm

Inoltre ci sono in circolazione  documentari, girati anche in Kosovo, che seppure non pretendono di dare una parola conclusiva scientifica, rilevano una maggiore incidenza tumorale nelle aree bombardate con munizionamento contente uranio impoverito.

Degno di nota che gli Stati Uniti hanno incentivato le loro incursioni contro le autobotti che trasportavano petrolio in Turchia, solo quando è intervenuta la Russia e solo quando è trapelato che le incursioni statunitensi e della coalizione internazionale erano molto ridotte.

Foreign Polity giustamente fa rilevare che se si scoprisse che anche in Iraq gli USA abbiano ancora usato DU , questo “ripercussioni politiche molto più grandi, data la rabbia per il suo uso precedente” da parte della popolazione, dato che quando è stato utilizzato in Iraq ha scatenato “indignazione tra le comunità locali, che sostenevano che il suo materiale tossico causasse cancro e difetti alla nascita”.

“L’uso di DU in Siria è stato segnalato per la prima volta dall’autore dell’articolo su IRIN News lo scorso ottobre. All’inizio, Centcom e l’Air Force degli Stati Uniti hanno negato che fosse stato  , poi hanno offerto diversi resoconti su quanto accaduto, compresa un’ammissione in ottobre che l’arma era stata utilizzata”

Già di per sé questa notizia non solo per i danni sulla salute ma anche per aver promesso e poi mentito. Inoltre, c’è anche da considerare la leggerezza: gli armamenti all’uranio impoverito sono ad altra penetrazione, inutile nel caso di mezzi civili o- o come in questo caso – di camion cisterna. Il sospetto ora è che anche questa ammissione postuma sia stata di contenimento a quanto trapelato o addirittura  che l’ammissione sia solo parziale.

“Il video del 16 novembre mostra autobotti  colpite per prime da ordigni più grandi, prima che altri venissero inghiottiti da scintille e squarciati dal fuoco da cannoni da 30 mm”:

https://youtube.com/watch?v=ZQkG-RWxFfY

Il secondo video mostra l’uso per la seconda volta del munizionamento DU eseguito il 22 novembre mostra alcune fasi della distruzione di  283 “camion di petrolio Daesh” nel deserto tra Al-Hasakeh e Deir Ezzor

https://youtube.com/watch?v=8IC-GzY2SRw

Video correlati: Uranio impoverito, storie delle vittime di un nemico invisibile – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Uranio-impoverito-storie-delle-vittime-di-un-nemico-invisibile-e14e8c5a-b7b0-4be9-9ed0-3422154a319e.html

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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