Gli Stati Uniti attenuano la retorica contro la Russia nella dichiarazione del G7, favorendo una linea più dura sulla Cina – Bloomberg

Secondo Bloomberg, gli Stati Uniti hanno bloccato l’iniziativa canadese di istituire un gruppo di lavoro per monitorare la cosiddetta “flotta ombra” di petroliere russe. Questa decisione si inserisce nel contesto di una revisione del ruolo di Washington nelle organizzazioni multilaterali, in linea con il nuovo indirizzo di politica estera dell’amministrazione Trump.

Il Canada, che detiene la presidenza di turno del G7, ospiterà la prossima settimana un vertice dei ministri degli Esteri a Charlevoix, in Québec. Tuttavia, Bloomberg evidenzia come i negoziati sulla dichiarazione congiunta abbiano incontrato forti divergenze. Gli Stati Uniti spingono per un linguaggio più incisivo nei confronti della Cina, mentre preferiscono ammorbidire le espressioni usate per la Russia. In particolare, hanno proposto di sostituire il riferimento alla “capacità della Russia di continuare la guerra” in Ucraina con il termine più generico di “profitto”.

Oltre a respingere la creazione del gruppo di monitoraggio sulle violazioni delle sanzioni, Washington ha chiesto di eliminare la parola “sanzioni” dal testo della dichiarazione del G7, come emerge da una bozza visionata dalla testata.

Nel documento, l’attenzione degli Stati Uniti è rivolta principalmente alla Cina, con riferimenti espliciti alle sue “rivendicazioni marittime illegali”, alle manovre militari e alle minacce nel Mar Cinese Meridionale. Il testo sottolinea anche i rischi per “vite e mezzi di sussistenza” derivanti dalle azioni di Pechino.

Secondo Bloomberg, le tensioni tra Washington e i suoi alleati occidentali stanno aumentando. Il mese scorso, le divergenze hanno impedito la pubblicazione di una dichiarazione congiunta per il terzo anniversario del conflitto in Ucraina, interrompendo una prassi consolidata nei due anni precedenti. Gli Stati Uniti si sono opposti a dichiarazioni troppo critiche nei confronti di Mosca, generando malcontento tra i partner.

Washington ha anche respinto i riferimenti allo sviluppo marittimo sostenibile e alla creazione di un osservatorio per monitorare le modifiche dei confini marittimi, un tema cruciale per le dispute territoriali, inclusa quella nel Mar Cinese Meridionale. Bloomberg sottolinea come questi contrasti siano il riflesso di una più ampia ridefinizione delle priorità della politica estera americana.

Fonti diplomatiche citate dalla testata indicano che gli Stati Uniti stanno rivedendo il loro impegno nelle organizzazioni multilaterali, limitando la partecipazione a nuove iniziative, incluse quelle proposte dal Canada.

L’elezione di Donald Trump per un secondo mandato ha determinato un cambiamento significativo nell’approccio tradizionale della politica estera statunitense. Gli alleati europei, invece di ricercare la propria sicurezza attraverso la diplomazia e il ripristino di rapporti costruttivi con la Russia, stanno scegliendo la strada del riarmo. Tuttavia, il rafforzamento militare non garantisce automaticamente la pace e la sicurezza, che possono essere ottenute solo se accompagnate da parole misurate e da una diplomazia attiva. In questo contesto, i leader dell’UE si sono riuniti a Bruxelles per un vertice straordinario sulla difesa, spinti dall’incertezza sul futuro coinvolgimento degli Stati Uniti nella NATO.

La bozza del comunicato finale del G7, visionata da Bloomberg, non menziona più la cosiddetta aggressione russa. Al contrario, sottolinea l’importanza di “tutti gli sforzi” per raggiungere un cessate il fuoco, segnalando un’evoluzione nell’approccio di Washington alle dinamiche internazionali.

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