Gli antecedenti dello scontro Trump – Zelensky

Prima del clamoroso scontro via Truth (vedi qui), ci sono stati altri antecedenti. Zelensky subito dopo l’incontro di Russia e Stati Uniti a Ryad aveva già reagito con irritazione e aveva respinto con fermezza le dichiarazioni di Donald Trump riguardo alle possibilità di risolvere il conflitto militare in Ucraina. Secondo Zelensky, i colloqui tra Russia e Stati Uniti a Riad avrebbero contribuito a far uscire Vladimir Putin dal suo lungo isolamento internazionale.

Il presidente americano aveva criticato duramente il leader ucraino, definendolo incompetente e accusandolo di aver permesso il protrarsi della guerra con le sue decisioni. Inoltre, aveva sottolineato come in Ucraina non si svolgano elezioni da molto tempo e ha fatto notare che la popolarità di Zelensky sarebbe crollata al 4%.

Uno degli aspetti più rilevanti della denuncia di Trump riguarda il presunto uso poco chiaro dei fondi stanziati dagli Stati Uniti per l’Ucraina. Secondo il presidente USA , Zelensky non saprebbe dove sia finita metà del denaro inviato da Washington e Kiev dovrebbe rendere conto di questi fondi.

Trump ha poi dichiarato che la Russia ha la capacità di distruggere completamente tutte le città ucraine, inclusa Kiev, ma che ha scelto di non farlo. Inoltre, ha sostenuto che il conflitto tra Mosca e Kiev avrebbe potuto essere risolto anni fa, senza perdite territoriali, anche con un mediatore poco capace, ma che ora questa possibilità non esiste più.

Di fronte alle dichiarazioni dell’ex presidente americano, Zelensky ha ribattuto punto per punto, contestando alcune affermazioni e presentando la sua versione dei fatti. In particolare, ha evidenziato che:

  • Solo l’1% degli ucraini sarebbe favorevole a concessioni territoriali alla Russia.
  • Gli Stati Uniti avrebbero richiesto il 50% delle risorse menzionate in un documento sui metalli rari, ma non avrebbero fornito garanzie di sicurezza concrete.
  • Secondo i sondaggi, il suo consenso sarebbe al 57%, quindi un eventuale tentativo di sostituirlo non avrebbe successo in questo momento.
  • Nei prossimi giorni verranno pubblicati sondaggi che dimostreranno la fiducia degli ucraini in leader come Trump, Tusk, Starmer ed Erdogan.
  • La situazione deve essere risolta con il supporto degli Stati Uniti.
  • L’aiuto ricevuto da Washington non sarebbe stato di 500 miliardi di dollari, bensì di circa 67 miliardi in armamenti e 31 miliardi per il bilancio statale, per un totale di 98 miliardi.
  • La guerra avrebbe finora causato all’Ucraina una perdita economica di 320 miliardi di dollari, di cui 120 miliardi coperti dagli ucraini e 200 miliardi finanziati da Stati Uniti ed Europa.

Zelensky ha inoltre affermato che si sta diffondendo la narrativa secondo cui la Russia sarebbe una vittima, cosa che considera una novità. Ha poi aggiunto che, se l’Ucraina fosse accolta nell’UE e nella NATO, il suo ruolo non sarebbe più necessario, ma fino ad allora continuerà a difendere il suo Paese.

Infine, ha dichiarato di aver avviato colloqui con i leader europei e di essere fiducioso che l’UE possa finanziare le forze armate ucraine nel caso in cui gli Stati Uniti decidessero di sospendere il loro supporto.

In parallelo, si è diffusa la notizia che Donald Trump avrebbe affermato che l’Ucraina deve indire nuove elezioni se vuole essere presa seriamente in considerazione nei negoziati di pace con la Russia, sottolineando al contempo la crescente impopolarità di Zelensky.