Il video che segue racconta le vicende delle donne siriane nel campo profughi di Zaatari, in Giordania a 6 km dal confine siriano e a 80 chilometri a nord est di Amman, dove attualmente sopravvivono almeno 85mila rifugiati siriani.A tema sono gli abusi sulle donne all’interno del campo. Qui non si tratta di una pacca sulla spalla, un pizzicotto nei glutei, una mano sul ginocchio sotto il tavolo, un bacio rubato. Sauditi e altri Fratelli musulmani trovano la loro preda lì.
Forzatamente vengono sposate per mancanza di soldi dal padre / fratello / guardiano maschile. O sono vittime di stupri, gravidanze, rapimenti – anche di bambini. Il governo giordano ignora. Non è anche questa una forma di terrorismo? Qual è la differenza con le abitudini di ISIS?
Questo video racconta il non-detto nella Festa della Donna. Non una parola sul crimine, sugli assalitori delle donne e delle bambine. Sulla condizione dei bambini delle scuole: ragazzi e ragazze separatamente in classe, al mattino le ragazze prendono lezioni; dopo di loro, i ragazzi. E sì, si racconta che c’è un matrimonio precoce perché poi è una bocca di meno da sfamare. Non si è detto una parola sul fatto che le donne e le ragazze non osano andare alle tende dei servizi sanitari senza scorta. Non si dice nulla che le bambine siano incinte da stupratori. Non una parola sui padri preoccupati / fratelli che camminano nel campo per proteggere le loro mogli / figlie contro i ‘cacciatori’…
E già dal 2013 era così, ecco uno stralcio da Avvenire 22 nov 2013:
E’ la nuova Siria voluta dall’occidente che è intervenuto per motivi umanitari, certo.