Fossa comune a Bucha (Kiev) e già i media incriminano la Russia e chiedono l’intervento NATO

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Hanno lavorato in modo estremamente sincrono: domenica mattina presto, Reuters, The Wall Street Journal, BBC, CNN e altri aggregatori di notizie hanno pubblicato note su Bucha, da cui le truppe russe sono partite il 30 marzo. Nello stesso tempo, fogli di pagine su questo argomento sono stati scritti su Wikipedia in diverse lingue.

Questo il quadro completo degli eventi:

1) 30 marzo. Le unità russe lasciano Bucha in maniera organizzata e completa, il ritiro viene eseguito il giorno dopo il giro di colloqui svoltosi in Turchia tra Russia e Ucraina, dove il capo negoziatore russo Medinsky, ha deciso il ritiro delle truppe russe da Kiev.

2) 31 marzo. Il sindaco di Bucha ha riferito con gioia della liberazione dell’insediamento (nonostante il fatto che le truppe russe se ne siano andate da lì volontariamente). Nel video non parla di cadaveri sulle strade e di terribili distruzioni. Insieme a lui, c’era il vice Jean Beleniuk. Nella foto sorride, nei suoi social non ci sono informazioni sui corpi.

3) Nella notte tra l’1 e il 2 aprile, i nazisti del Btg Azov entrano a Bucha. Tra gli altri c’era il raggruppamento di Sergei Korotkikh. Nel suo video, le strade sono strade vuote con mezzi militari distrutte e senza corpi.

4) Due giorni dopo, compaiono foto e video di persone sdraiate per strada. Il perché di queste foto e il perché delle accuse istantanee di strage, iniziano ad apparire solo due giorni dopo l’ingresso delle forze ucraine citta è abbastanza ovvio.

Il primo a lanciare la notizia che poi esplode in tutti i media, è un consigliere anziano del presidente ucraino Volodymyr Zelensky Mykhailo Podolyak che pubblica su Twitter immagini di cadaveri nella città di Bucha, (30.000 abitanti, in provincia di Kiev).

Secondo il consigliere questi corpi sarebbero persone giustiziate dalle forze russe: “Regione di Kiev. L’inferno del 21° secolo”, ha scritto. “Corpi di uomini e donne, uccisi con le mani legate. I peggiori crimini del nazismo sono tornati nell’Unione Europea. “Questo è stato fatto apposta dalla Russia”:

La Russia in proposito ha rifiutato ogni addebito. Il sito web statale russo RT.COM citando fonti del ministero della Difesa russo sostiene che quella di Bucha è una false flag realizzata per premere e dare giustificazione ad un intervento occidentale a lungo richiesto.

A supporto di tale tesi sito web RT in lingua inglese riferisce:

I corpi sono stati portati a Bucha diversi giorni dopo. Gli attori del governo ucraino hanno legato le mani dei corpi dietro la schiena, poi hanno sparato loro alla testa, in modo da fingere la loro morte e l’esecuzione da parte dell’esercito russo.

I russi affermano anche che allo stesso modo è stato organizzato il bombardamento di un ospedale per la maternità a Mariupol (ed in realtà su questo ci sono numerose testimonianze, vedi qui https://www.youtube.com/watch?v=emEkBA6MA4I).

Ecco una lunga citazione da RT.com:

L’esercito russo ha fermamente negato le accuse di uccisioni di massa di civili a Bucha, una città ucraina a nord-ovest di Kiev. Le affermazioni sono state avanzate dalla stessa Ucraina, da alcuni media occidentali e da gruppi per i diritti umani, dopo che Mosca aveva ritirato le sue truppe dalla periferia della capitale ucraina.

“Tutte le fotografie e i materiali video pubblicati dal regime di Kiev, che mostrano una sorta di “crimini” da parte del personale militare russo nella città di Bucha, nella regione di Kiev, sono l’ennesima provocazione”, ha affermato domenica il ministero della Difesa russo.

Le truppe russe erano state ritirate dalla zona il 30 marzo, hanno detto i militari, sottolineando che “le cosiddette ‘prove di crimini’ a Bucha sono apparse solo il quarto giorno” dopo il ritiro, quando l’intelligence ucraina e “rappresentanti di La televisione ucraina è arrivata in città”.

“Inoltre, il 31 marzo il sindaco di Bucha, Anatoly Fedoruk, ha confermato nel suo discorso video che non c’erano militari russi in città e nessun residente locale ha nemmeno menzionato che qualcuno è stato fucilato per le strade con le mani legate”.

Ci sono anche altri elementi per cui molti civili sarebbero stati uccisi dalle stesse forze ucraine e da regolamenti di conti. Zelensky ha liberato dalle carceri criminali comuni per combattere. Esiste anche un video che mostra soldati ucraini che dicono tra di loro di uccidere chiunque non indossi il la fascia blu che contraddistingue i leali al governo.

Insomma ci troviamo in guerra, da entrambe le parti si ha tutto l’interesse di accusare l’altro di atrocità. Questo i media lo sanno perché i media in genere sono una forza in campo nella guerra.

Quindi non c’è da meravigliarsi che il tutto sia trattato malamente. Stanno dando molto risalto a questa vicenda – e questo sarebbe naturale – ma di una vicenda che in realtà è poco chiara. Tuttavia, hanno già la loro chiave di lettura come certa, senza citare legittimi dubbi. Eppure, quando alcuni giorni fa si parlava dei filmati dei militari russi torturati e giustiziati, in un primo tempo essi si interrogavano sull’autenticità del filmato.

È significativo che subito, senza indagini, i media si siano affrettati a pubblicare le immagini dei sacchi con i cadaveri e la fossa comune, dando subito per buona la denuncia della parte ucraina. Per giunta, non si è ancora effettuato il riconoscimento dei corpi e le circostanze del loro decesso. Per cui, ogni ipotesi è aperta.

Reazione dei media come nel caso della fossa comune a Tripoli che scatenò intervento NATO in Libia

E’ significativo che dopo il lancio dei media, “Gran Bretagna, Francia, Germania, Stati Uniti, NATO e Nazioni Unite hanno tutti espresso orrore per le notizie sull’assassinio di civili a Bucha, a nord-ovest di Kiev”.

E non è passato un attimo che già viene chiesto l’intervento della NATO: https://www.thegatewaypundit.com/2022/04/msnbcs-ali-velshi-calls-nato-direct-military-involvement-ukraine-russia-accused-massacre-civilians-bucha/

Ricordo che nella guerra della NATO in Libia , uno dei motivi per scatenare la guerra fu una fossa comune sulla spiaggia di Tripoli con 1000 cadaveri. Successivamente quella fosse comune si rivelò essere un cimitero adibito ai migranti morti naufraghi in mare. Stessa cosa riguardo agli stupri di massa del governo libico, anch’essi rivelarono una fake.

Inoltre, ricordo che rappresaglie di guerra furono compiute in Italia sia da parte dei tedeschi in ritirata, sia dalle forze alleate. Sabotatori e spie venivano fucilati e ci sono ancora i video di queste esecuzioni. Pertanto facili conclusioni su argomenti così gravi, che necessitano di essere indagati e vagliati attentamente, sono eterodiretti.

Infine, non è da dimenticare che il governo ucraino ha consegnato armi ai civili e ha chiesto loro di uccidere i soldati russi. Così facendo il presidente Zelensky ha aperto pericolosamente una forte problematicità, basta vedere a cosa sono equiparati i combattenti in abiti civili nella Convenzione di Ginevra.  Insomma, ci sono molti elementi da valutare. Dopodiché nel caso di crimini di guerra, bisogna individuare le responsabilità personali e le indagini devono essere fatte su prove non inquinate reperite da equipe indipendenti internazionali.

Ora tutto questo difficilmente sarà fatto, visto che le stesse forze ucraine sembra stiano uccidendo e torturando prigionieri di guerra russi, secondo fonti russe. Allo stesso modo, sono stati trovati cadaveri di cittadini ucraini torturati nelle sedi del Btg Azov (vedi report del documentarista Giorgio Bianchi su visione TV). Ma tutto questo sembra destinato all’oblio.

Vp News

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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