L’arte della guerra…e l'appello del Papa

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Dall’inizio della guerra Vennero bloccate dalla coalizione ONU dei “volenterosi”  una serie di entità finanziare libiche quali la Central Bank of Libya , la Libyan Investment Authority, la Libyan Foreign Bank, oltre che la Libyan National Oil Company.
Una faccenda per lo più che non ha avuto alcun risalto  dai nostri principali mezzi di comunicazione televisivi, nulla ci è stato detto sui i fondi sovrani libici, l’entità e tutto ciò che concerne.

Sarebbe invece interessante sapere:

Quanto il fattore monetario ed economico ha giocato nell’evolversi della questione libica?

Ed attualmente la Libia è bloccata da mesi nella guerra civile. Gli effetti della guerra pesano e peseranno a lungo.  Il popolo libico ha fame mentre 130 miliardi di dollari sono bloccati nelle banche europee e USA.

Quando saranno sbloccati c’è da scommettere che saranno trattenute tutte le spese di guerra ma forse spariranno un bel pò di soldi. Intanto il Consiglio provvisorio di Bengasi chiede prestiti all’Europa chiedendo che si accettino come garanzia i fondi bloccati: ma c’è chi non ha fretta di sbloccarli.

C’è una grande fretta di pensare ad utilizzarli quei soldi… tant’è che è stato creato un nuovo soggetto bancario , ancor prima che il neonato stato che nasca e venga riconosciuto da tutta la comunità internazionale, ma c’è fretta di metterci le mani anche dagli investitori e dalle grandi banche europee e USA in  economie che languono.

Ii leader dei “ribelli” (quasi tutti ex ministri e funzionari del vecchio regime” ) chiedono per i 130 miliardi di dollari bloccati nelle varie banche europee e statunitensi:

“C’è invece chi non ha nessuna fretta. Centrotrenta miliardi di dollari, il patrimonio libico frutto di decenni di export di gas e petrolio, sono una montagna che da sola sprigiona un fiume di danaro in interessi e dividendi. Nel peggiore dei casi, da lì esce un rendimento di due o tre miliardi l’anno e ora il rischio è che finisca nelle mani sbagliate. I vecchi titoli investiti stanno scadendo e le banche depositarie non li reinvestono, ma possono usare la liquidità libica per preziosi investimenti in proprio, con rendimenti di tutto rispetto per sé. (fonte il Tempo)”

Speriamo che l’appello fatto oggi dal Papa abbia una qualche conseguenza. Le perplessità sono molte ad esempio: certo è che l’ONU avrebbe potuto pensare di ordinare alle nazioni dei “volenterosi di difendere i profughi che vagano con le carrette del mare nel mediterraneo e la costruzione di strutture idonee, … o non sono anch’essi civili? E comunque, in tutto questo, che fine ha fatto l’uomo?
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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