Akash Rosen un investigatore della società malese OG IT Forensis Services -dopo aver esaminato le registrazioni audio – ha affermato che il servizio segreto ucraino (SBU) ha falsificato le registrazioni del volo MH17 . Ne parla il registra olandese Max van der Werff, in un film documentario dedicato al disastro .
Max van der Werff, che ha indagato sul disastro del volo MH17 del 17 luglio 2014 della Malaysia Airlines, ha rivelato prove rivoluzionarie di manomissione e falsificazione di materiali giudiziari; che comprendono la soppressione dei tracciati radar dell’aeronautica ucraina. Pertanto sono evidenti le menzogne dei governi olandese, ucraino, americano e australiano. Viene inoltre rivelato il tentativo degli agenti del Federal Bureau of Investigation (FBI) americano di impossessarsi delle scatole nere dell’aereo abbattuto .
Le nuove deduzioni scaturite dall’analisi forense dei nastri telefonici della Malaysia IT Forensic Services (che rivela manomissioni sui nastri chiave dell’indagine che la procura olandese ha annunciato come autentici) sono corroborate dalle testimonianze del Primo Ministro malese Mohamad Mahathir , da quelle del colonnello Mohamad Sakri (l’ufficiale incaricato dell’indagine MH17 per il Dipartimento del Primo Ministro) .
Le testimonianze fornite dalla squadra investigatrice ( JIT), fotografie, videoclip e videocassette che sono state manipolate dal Servizio di sicurezza ucraino (SBU) sarebbero legalmente inammissibili in un qualsiasi tribunale internazionale.
Il documentario getta tutto il peso del governo malese, uno dei cinque membri del Joint Investigation Team (JIT), contro i risultati pubblicati e la recente accusa di sospetti sui russi denunciata dai funzionari olandesi responsabili della squadra investigativa comune. Per la prima volta, il governo malese dichiara di aver ostacolato i tentativi che gli Stati Uniti per lanciare un attacco militare NATO sull’Ucraina orientale durante la prima settimana dopo l’incidente.
Mahathir riferisce che i governi statunitense, olandese e australiano hanno tentato di escludere la Malesia dall’adesione alla JIT nei primi mesi dell’indagine. Durante quel periodo, funzionari statunitensi, olandesi, australiani e della NATO cominciarono a mettere in atto un piano per far entrare 9.000 soldati nell’Ucraina orientale, apparentemente per proteggere la scena dell’incidente, i resti dell’aereo e dei passeggeri, e in risposta al presunto ruolo russo nella distruzione di MH17.
Oltre alla caratura di queste nuove evidenze, la notizia dovrebbe avere conseguenze pratiche sulle politiche UE e sui rapporti della stessa con la l’Ucraina. Gli elementi venuti alla luce meriterebbero una commissione di indagine indipendente e l’inclusione di Malesia e Russia nel pool di investigatori , che invece non è all’ordine del giorno. Correntemente – dati gli attriti internazionali su cui si cerca sempre nuove scusanti per acuirli – è più plausibile che il corso delle indagini proseguiranno secondo linee di condotta precedentemente decise, anziché percorrere le conseguenze dell’osservazione attenta dei fatti.
Potrete trovare ulteriori dettagli sulla vicenda su Zero Hedge.
@vietatoparlare