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Escalation tra Kataib Hezbollah e esercito statunitense in Iraq e Siria

Rappresaglia aerea USA su Hetzbollah iracheni in Iraq e Siria a seguito di un attacco con razzi su una base USA/irachena, ma il capo della polizia di Kirkuk in una dichiarazione aveva detto che l’autore dell’attacco sulla base K1 era Daesh (Stato Islamico)…

Il corrispondente speciale del canale televisivo americano Fox-news nel Pentagono, Lucas Tomlinson ha reso noto che attacchi aerei statunitensi sono stati effettuati contro le strutture di Hezbollah in Iraq e Siria dopo che questo venerdì un attacco missilistico lanciato dagli Hetzbollah iracheni sulla  base militare irachena K1 a Kirkuk (che ospita il contingente militare americano), ha ucciso un appaltatore civile americano della difesa statunitense oltre che a ferire militari USA e iracheni.

Questa più precisamente la dinamica: la sera del 27 dicembre, la base militare del K1, situata vicino alla città irachena di Kirkuk – è stata attaccata. All’incirca alle 19:20 ora locale, furono lanciati diversi razzi. In seguito, nelle vicinanze della base, fu trovato un lanciarazzi multiplo abbandonato. Una serie di indizi ha portato ad indirizzare l’autore dell’attacco la milizia filo-iraniana ma potrebbe essere stato anche l’ISIS, dato che precedentemente ha rivendicato un attacco simile.

Inoltre, esiste una dichiarazione che afferma che le forze di sicurezza irachene hanno avviato un’indagine. Ed ancora: il capo della polizia di Kirkuk Ali Kemal aveva detto che l’attacco probabilmente era stato compiuto dall’organizzazione terroristica Daesh.

Però un funzionario USA ha detto che precedentemente una serie di attacchi su basi USA sono stati compiute da forze filo-iraniane. Mentre nello specifico l’attacco non è stato rivendicato da nessuno. Quindi l’evidenza è che esisteva forte incertezza sulla paternità dell’attacco (In realtà potrebbe essere chiunque: il paese in questi giorni è in fiamme per una rivolta diffusa dove tutti combattono tutti).

Sta di fatto che domenica è scattata la rappresaglia aerea americana su obiettivi di Hetzbollah posti in Iraq e Siria. I raid aerei sono stati confermati dall’assistente del capo del Dipartimento della Difesa americano Jonathan Hoffman.

“In risposta ai ripetuti attacchi di Kataib Hezbollah alle basi irachene … le forze armate statunitensi hanno lanciato attacchi di precisione difensivi su cinque siti tenuti Kataib Hezbollah in Iraq e Siria che indebolisce la sua capacità future di colpire le forze della coalizione. Queste strutture sono i depositi di armi e le posizioni di comando e controllo che KH utilizza per pianificare e condurre attacchi alle forze della coalizione”, ha spiegato Hoffman.

Sempre secondo Hoffman,  tre sono stati gli obiettivi colpiti obiettivi in ​​Iraq e due in Siria. A seguito della rappresaglia, almeno cinque persone sono rimaste uccise e altre 14 sono rimaste ferite.

Arab News riferisce che ”i raid statunitensi hanno colpito anche la Siria, sono arrivati ​​dopo che 30 o più missili sono stati lanciati venerdì sulla base militare irachena K1 a Kirkuk, una regione ricca di petrolio a nord di Baghdad, uccidendo un appaltatore civile americano e ferendo quattro servizi statunitensi membri e forze di sicurezza irachene”.

Sempre secondo  Arab News ,  ”l’obiettivo era il quartier generale dei militanti filo-iraniani nella città irachena di Al Qa’im”.

L’interesse principale dell’esercito e degli alleati americani in Siria è l’ estrazione illegale di petrolio nelle aree ricche di risorse del paese a nord dell’Eufrate. Il petrolio che gli Stati Uniti rubano viene poi rivenduto lucrando fino a 80 milioni di dollari al mese. Il saccheggio da parte degli Stati Uniti e degli alleati curdi rallenta il processo di ricostruzione della Siria e ostacola il processo di stabilizzazione nel paese.

Purtroppo sia che Israele che gli USA dicono di reagire alla minaccia iraniana ma sembra che non si rendano conto della battaglia che le forze filo-iraniane Kataib Hezbollah hanno compiuto in Siria contro l’ISIS. Per converso, gli USA e gli alleati si dovrebbero chiedere se loro abbiano in qualche modo contribuito alla stabilizzazione dell’area. La risposta ovviamente è no, anzi sono proprio loro gli autori della destabilizzazione e del tentativo di sostituire uno stato laico e tollerante con un Califfato:  purtroppo questa domanda non trova risposta e neanche ospitalità sui media principali. Così prevale la politica del colpo e della risposta inferta con le armi.
Inutile dire che ciò difficilmente porterà ad una soluzione di questo conflitto.

@vietatoparlare

[su_panel shadow=”0px 5px 3px #eeeeee”]nota: il gruppo Kataib Hezbollah è subordinato al comando generale dei gruppi sciiti Al-Hashd al-Shaabi, che hanno combattuto dalla parte dell’esercito iracheno e hanno contribuito alla sconfitta del gruppo terroristico dello Stato Islamico. Inoltre, le milizie sciite irachene hanno preso parte alle operazioni contro le bande dell’ISIS sul territorio siriano nella regione di Abukemal.
E’ significativo che le forze aree statunitensi abbiano bombardato solo forze Hetzbollah di stanza lungo il confine siriano-iracheno, il cui compito è quello di evitare il passaggio dei militanti ISIS dall’Iraq in Siria e viceversa.[/su_panel]

 

Redazione online

Blogger con esperienza ventennale, appassionato comunicatore e osservatore della scena internazionale, ho ottenuto riconoscimenti come membro accreditato presso Free Lance International Press, e ho collaborato su importanti testate come il Sussidiario e la Croce, oltre a LPLNews. Prima di dedicarmi al mondo della scrittura, ho servito come militare di carriera, acquisendo competenze e vivendo esperienze in reparti operativi. Ora a riposo, il mio impegno si è spostato verso l'analisi approfondita della politica internazionale, con un focus particolare sui conflitti globali. Durante il mio percorso, ho contribuito in modo significativo all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline. La mia passione per la pace e la giustizia mi ha portato a essere tra i soci fondatori del "Coordinamento per la pace in Siria", un'associazione registrata che ha lavorato instancabilmente per promuovere la pace nella regione attraverso iniziative parlamentari e progetti di aiuto in loco. Inoltre, ho avuto l'onore di far parte del direttivo dell'"Osservatorio per cristiani del Medio Oriente", dove ho collaborato con altre menti dedite a monitorare e affrontare le sfide che i cristiani in Medio Oriente affrontano quotidianamente. Sono determinato a contribuire in modo positivo al dibattito globale e alla promozione di valori di pace, tolleranza e comprensione attraverso i miei contributi e la mia presenza online.

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