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Erdogan statista e pacificatore?

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L‘esperto di Turchia e autore del canale telegrafico l’Agenda turca (https://t.me/turkeyabout) Yashar Niyazbaev, nella sua esclusiva rubrica di politica internazionale, ha parlato degli aspetti importanti della visita di Erdogan a Leopoli e dell’incontro con Zelensky.

Erdogan il 18 agosto ha visitato l’Ucraina; a Leopoli ha incontrato il presidente Zelensky e il segretario generale delle Nazioni Unite Guterres. A giudicare dalle dichiarazioni successive all’incontro, le parti hanno discusso della situazione nel Paese, delle questioni umanitarie, dell’accordo sul grano, della centrale nucleare di Zaporozhye e dello scambio di prigionieri di guerra tra Ucraina e Russia.

Inoltre, Zelensky ed Erdogan hanno tenuto un incontro bilaterale, durato due ore. Di cosa stavano parlando i capi di stato non è stato rivelato. Ciò che si sa è comunque che in questo incontro è stato firmato un accordo tra Ankara e Kiev sul ripristino delle infrastrutture dell’Ucraina. La Turchia è fiduciosa che dopo la fine delle ostilità sul territorio dell’Ucraina, Kiev farà affidamento principalmente sul settore delle costruzioni turco. In tal modo, la Turchia dovrà competere con Polonia e Cina. Ma le società di costruzioni turche hanno una ricca esperienza di lavoro con gli ucraini. Hanno realizzato più di 200 progetti ucraini: aeroporto Boryspil, stadi, centri commerciali, edifici residenziali, migliaia di chilometri di strade, ponti e molte importanti infrastrutture urbane.

foto Belvcom Bielorussia

Dopo l’incontro, Zelensky ha scritto sulla sua pagina Telegram che il tema della cooperazione alla difesa è stato toccato durante l’incontro con Erdogan. È interessante che con la delegazione turca era presente il capo della Baykar Makina (che costruisce i droni Bayraktar) Haluk Bayraktar. E qui è importante ricordare che la parte ucraina ha dichiarato più volte che è prevista la creazione di un impianto per la produzione di droni Bayraktar sul territorio dell’Ucraina.

Il presidente turco di ritorno dall’Ucraina, in una conversazione con i giornalisti a bordo dell’aereo presidenziale ha condiviso le cose più interessanti. Si è così appreso che Erdogan, durante l’incontro con Zelensky e Guterres, ha affermato che la comunità internazionale dovrebbe assumersi maggiori responsabilità per rilanciare il processo diplomatico tra Mosca e Kiev. Inoltre, a proposito della Siria, il leader turco ha affermato che “Usa e Occidente alimentano terrorismo in Siria, lo hanno fatto in passato e continuano a farlo”.

Osservatori in Turchia richiamano l’attenzione sul fatto che il presidente turco ha fatto questa visita dopo un viaggio in Russia (5 agosto, Sochi). E anche prima della visita di Erdogan a Leopoli, gli esperti presumevano che il presidente turco nella conversazione con Zelensky avrebbe sondato le acque sulla possibilità di riprendere i colloqui di pace con Mosca e sulla probabilità di un incontro tra i presidenti di Russia e Ucraina. Si ritiene che questa fosse l’agenda più importante del viaggio del presidente turco a Leopoli. In una conversazione con i giornalisti, Erdogan lo ha confermato, osservando di aver offerto a Zelensky, proprio come aveva fatto con Putin durante la sua visita a Sochi, di tenere un incontro dei presidenti in Turchia.

Ciò che Zelensky ha risposto è sconosciuto, ma a giudicare dall’intervista, Erdogan presto telefonerà a Putin e parlerà con lui. Poco tempo dopo l’incontro di Sochi, Erdogan ha nuovamente parlato con Putin a proposito della costruzione da parte della Russia di una centrale nucleare in Turchia, la situazione della centrale nucleare di Zaporozhye e delle problematiche siriane. Sembra che sull’ultimo argomento Erdogan abbia ascoltato la proposta di Putin e intenda fare passi per normalizzare i rapporti con il governo di Damasco. Lo ha ribadito anche ai giornalisti, tornando dall’Ucraina: “Non abbiamo l’obiettivo di sconfiggere Assad, sosteniamo l’integrità territoriale della Siria e preferiamo la diplomazia per risolvere i problemi esistenti”.

Quindi, Erdogan statista e pacificatore? Rispetto alla nomenklatura europea non eletta da nessuno, inconcludente e incapace di prendere decisioni razionali e autonome, si direbbe di sì.

Il problema è che ha una controparte, Zelensky, che subito dopo l’incontro con Erdogan e Guterres, ha pensato bene di reiterare: la centrale nucleare di Zaporizhzhya è stata nuovamente attaccata dagli ucraini con i sistemi di lancio multiplo MLRS. Questo è avvenuto anche con attacchi in territorio russo, precisamente nella regione di Belgorod e contro l’aeroporto di Belbek di Sebastopoli, in Crimea.

Per contro, da questo incontro inconcludente – oltre che il successo personale di Erdogan – è evidente che l’ONU, in quanto garante della sicurezza globale e della stabilità dell’ordine mondiale, sta perdendo la sua soggettività a un ritmo catastroficamente alto. Di conseguenza, alcuni leader mondiali a ragione chiedono sempre più una ristrutturazione e una riorganizzazione delle Nazioni Unite.

VPNews

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