Enigma su un generale siriano scomparso in Europa (ma la vecchia retorica di guerra non è un enigma)

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Della notizia ha parlato solo “The Telegraph  nell’articolo”The TelegraphExclusive: Syrian general accused of war crimes ‘given new life in Europe by Mossad Khaled al-Halabi gained asylum in Austria with the help of Israeli and Western intelligence agencies” e potrà tempo andare a finire solo in un modo: un generale siriano esiliato in Europa è accusato di crimini di guerra simili a quelli di Abu Graib. Il generale secondo una operazione di camuffamento ben orchestrata fungerà da ‘nuovo Caesar’? Prima i servizi francesi lo hanno aiutato a espatriare. In linea, ora lo accusano. Ora dovrebbe patteggiare se farà ‘certe dichiarazioni’? Lui nega ogni addebito ma la vicenda è abbastanza scontata.
In tutti i modi per ora non se ne parla: il generale è sparito, non si trova più. Spero che non vada nel solito modo ignobile, ma la vicenda presenta parecchi lati oscuri ed il clima attuale è torbido. Impossibile non collegare gli avvenimenti che improvvisamente riprendono una certa direzione che è già stata abbondantemente in precedenza sconfessata. E’ in corso una acutizzazione della situazione e già se ne vedono i prodromi che non promettono niente di buono per i siriani.

 The Telegraph  riferisce che il generale siriano di brigata Khalid al-Halabi, che ha guidato la direzione dell’intelligence siriana a Raqqa dal 2009 al 2013, nel 2014 è fuggito in Francia, aiutato dai servizi segreti francesi. Ovviamente l’intelligence francese (Direzione generale per la sicurezza esterna, DGSE) non lo ha fatto per cartità o spirito di altruismo: ha ritenuto che al-Halabi potesse essere utile contro la Siria. E tutto “è andato bene ” per un certo tempo. Poi, presumibilmente, i servizi hanno ritenuto che il generale non fosse più utile e lo hanno scaricato. Così negli ultimi tempi sono spuntati alcuni testimoni non meglio precisati , ‘siriani fuggiti in Europa’, che avrebbero dichiarato che nella prigione fossero comuni esecuzioni senza processo, torture e stupri.

A ruota, all’alto ufficiale sarebbe stato negato l’asilo politico in Francia per le suddette accuse. Secondo la pubblicazione britannica, sarebbe stato allora trasportato dal Mossad in Austria, dove sarebbe aiutato ad iniziare una nuova vita.

A questo punto, la notizia è fumosa, non si capisce perchè i servizi segreti israeliani avrebbero dovuto fare i benefattori per un ufficiale siriano (idem per quelli francesi), né il giornale se lo chiede.  In proposito la cosa più plausibile è che quantomeno ci sia un collegamento con il Mossad ed i servizi francesi o comunque che lo gli stessi lo abbiano  giudicato utile, in una misura tale che il Mossad alla fine ha deciso di mettere in atto una protezione.

Secondo il giornale britannico, il generale stava per ottenere l’asilo politico quando improvvisamente è stata trasmessa all’ufficio del procuratore francese le informazioni di crimini di guerra raccolte evidentemente da persone inaffidabili,  con reati pendenti nei confronti della giustizia siriana. Di solito da parte occidentale si trascura questo aspetto dell’attendibilità delle fonti, ma solo quando si tratta di ‘opposizione siriana’. Tuttavia è dal 2012 che la Corte penale internazionale (CPI) segue questo criterio. Nel caso di Raqqa si trascura anche il contesto dell’occupazione dell’ISIS.

Ricordo infatti che Raqqa è stata dominata dall’ISIS , e che le atrocità che ha effettuato l’ISIS in Siria sono state numerose e guidate da furore ideologico e sadismo. Tuttavia il Tribunale Internazionale che ora sta indagando per il gen. Khalid al-Halabi,  si è già dichiarato incompetente per le stragi e per i trattamenti criminali dell’ISIS.

Comunque nel 2016  la Corte penale internazionale (CPI), ha presentato le accuse al governo austriaco, secondo le quali al-Halabi è colpevole di crimini di guerra ma secondo il CPI tutto è rimasto fermo perchè  le autorità austriache non hanno ritenuto sufficienti i documenti per aprire una indagine.

Infine,  nel 2017 la Francia ha spiccato un mandato europeo di cattura. Nel 2018, la polizia austriaca ha cercato di trattenere al-Halabi, ma all’indirizzo dove si presumeva fosse non c’era più.

A parere del giornale britannico, il generale è ancora in Austria ma è ben nascosto. Lo stesso ha negato ogni addebito riguardo alle accuse.

Quindi cosa accadrà ora? Difficile dirlo. Una ipotesi è che lo troveranno e potrebbe ‘collaborare’ … ma difficile dato che sarebbe condannato. Allora deduttivamente presumo potrebbe essere scomparso definitivamente. Lo accuseranno lo stesso in contumacia? Di un assente si può dire tutto, d’altra parte lo hanno fatto con Caesar per sostenere le accuse che hanno giustificato sanzioni. Tutto questo è sufficiente per rilanciare la retorica di guerra? Se vogliono, possono farlo per riaprire la vecchia narrativa di guerra.

A dire il vero, ci sono segni che questo già sta accadendo….

patrizioricci by @vietatoparlare

 

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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