Ed adesso c’è anche chi accusa la Russia di voler assetare la Crimea…

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Anche questa volta, come in precedenza, i media mainstream hanno affermato all’unanimità, insieme ai governi di tutta Europa, che è stata la Russia a far crollare la diga di Kakhovka in Ucraina. Arrivare a dire che Mosca muore dalla voglia di assetare la Crimea (ad esempio NTV scrive che Mosca sta lasciando morire di sete la Crimea?“) descrive chiaramente il livello di propaganda che avvolge la cronaca della guerra in Ucraina.

No, non è plausibile che sia stata Mosca a danneggiarsi da sola. Non lo è perché il ritiro stesso delle forze russe da Kherson avvenuto alcuni mesi fa è stato in parte determinato dalla minaccia del crollo della diga di Kakhovka, costantemente bombardata a novembre (e successivamente) dalle forze ucraine. Questo è stato affermato anche dalla parte ucraina; ad esempio  sul Washington Post del 29 dicembre 2022, il generale ucraino A.Kovalchuk aveva citato un attacco delle Forze armate ucraine con il sistema lanciarazzi multiplo  statunitanse Himars» contro una delle chiuse della Diga di Kakhovka. Inoltre, il Washington Post (tra tutti), e Clayton Morris ci ricordano che era l’Ucraina a considerare la distruzione della diga come mossa tattica e propagandistica. Basta esaminare attentamente questo estratto, da un dispaccio Washington Post di Isabelle Khurshudyan, Paul Sonne, Serhiy Morgunov e Kamila Hrabchuk datato 29 dicembre 2022 ( all’interno della controffensiva ucraina che ha scioccato Putin e rimodellato la guerra ).

Oltre a ciò, è noto che è altrettanto rilevante che è stato il governo ucraino a decidere di prosciugare il canale di irrigazione della Crimea nove anni fa. Di conseguenza, uno dei primi obiettivi dell’operazione speciale russa era ripristinare l’approvazione idrica della Crimea. Ed adesso che la diga è crollata e il canale di Crimea asciutto, il maggior danno l’avranno gli abitanti della Crimea, ovvero la Russia, perché attualmente la Crimea è amministrata dalla Russia.

Allora, come può essere plausibile che la Russia faccia saltare in aria i propri gasdotti, allaghi gli insediamenti dei filo-russi, le proprie postazioni di difesa fortificate e ora interrompa l’approvvigionamento idrico alla Crimea? Ovviamente, questo non è credibile, perché la Russia riscuote il maggior danno da questi eventi che gli si vogliono attribuire come responsabilità.

Ma c’è di più. Ci sono fatti che non sono così noti. Le misurazioni satellitari hanno determinato che il bacino idrico di Kachowka aveva un livello dell’acqua insolitamente alto prima dell’esplosione.

Kiev ha aperto le paratie a monte

Il motivo di questo può chiarire parecchie cose. Più a monte ci sono altre cinque dighe con bacini idrici, ma sono sotto il controllo di Kiev. Le paratoie di queste dighe sono state ulteriormente aperte e quindi la diga di Kakhovka è già stata sottoposta a particolari sollecitazioni. Le masse d’ le acque rilasciate dopo la rottura erano ancora più distruttive rispetto a quando il livello dell’acqua era normale.

Se Kiev avesse voluto cercare di limitare i danni causati dallo straripamento della diga, avrebbe potuto chiudere le paratoie delle dighe soprastanti, poiché il livello dell’acqua era comunque più basso del normale. Tuttavia, le forze di Kiev hanno fatto esattamente il contrario: hanno aperto ulteriormente le paratoie, aggravando la situazione. Ci sono cinque dighe con relativi invasi a monte della diga di Kakhovka: Kiev, Kaniver, Kremenchuk, Kamiansker e Zaporizhia. Ciò avrebbe reso possibile per Kiev ridurre la quantità d’acqua riversata a valle, ma invece le cateratte sono state aperte ancora di più.

”Tattica’ della ‘terra bruciata’

Questo ha portato il massimo danno possibile nella regione che Kiev sapeva di aver perso. In altre parole, si tratta di una politica della terra bruciata: chi fa saltare in aria una diga sa, a priori, quali aree saranno interessate dalle inondazioni. Circa il 70% delle aree allagate si trova sul lato orientale del Dnepr, mentre il 30% su quello sotto il controllo ucraino. Inoltre, gli esperti tedeschi sostengono che la parte russa non era preparata per l’inondazione e quindi ha subito perdite di soldati e materiale. Tuttavia, insistono nel voler attribuire la distruzione della diga alla Russia.

Si tratta di una contraddizione in termini, dal momento che in passato si è fatto ricorso a bombardamenti di dighe da parte dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale, così come da parte degli Stati Uniti durante la guerra di Corea e della grande opera costruita da Gheddafi in Libia. Si tratta anche di un’opera di propaganda estremamente vergognosa, in cui il pubblico viene classificato come inoffensivo o addirittura idiota.

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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