Ed ecco che rispunta il ‘magico’ MES …

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È stato chiarito abbondantemente che il MES non c’entra nulla con il risanamento.Lo ha detto anche un alto funzionario della BCE, il membro lussemburghese del board della Yves Mersch con altri illustri economisti, i quali hanno chiarito in modo esplicito in un appello pubblico che il Mes non serve a “salvare gli Stati” – cosa impossibile senza l’intervento della Banca centrale europea – ma a sottoporli a una sorta di “amministrazione controllata” attraverso le famigerate “condizionalità”.

Insomma, usare il MES e tenere le sanzioni contro la Russia, non riformare l’Euro ed il relativo meccanismo di finanziamento degli stati è come voler spegnere un incendio buttando più benzina.

Tuttavia, dopo gli innumerevoli tentativi nel pieno della pandemia, ora si nota la riattivazione della proposta.

Ecco, dopo l’appello di Stefano Micossi sul Sole 24 Ore …

…  la recente ri-promozione del MES da parte del deputato del PD Luigi Marattin su twitter:

Luigi Marattin: “Di fronte al rialzo dei tassi e alla fine del QE, la politica italiana ha due modi per reagire: 1) quello utilizzato finora da alcuni partiti. 2) quello utile a risolvere il problema. Un piccolo thread per evitare di urlare alla luna, e alla pancia”.

Nei prossimi mesi la politica italiana può seguire la strada più semplice, non a caso già inaugurata da qualcuno: “è tutto un complotto contro l’Italia, la Bce continui a comprare il nostro debito e stia zitta”. Oppure può seguire un’altra strada.
È la strada indicata da mesi da Stefano Micossi (anche oggi su @sole24ore). L’obiettivo di evitare frammentazioni nel costo del credito e consentire un uniforme meccanismo di trasmissione della politica monetaria è sacrosanto: ma difficilmente può essere perseguito dalla Bce.
La ragione è semplice: può essere (forse) fattibile nel breve periodo, ma la Bce non può permanentemente intervenire sul costo del debito dei paesi membri senza accollarsi obiettivi che non le sono propri (redistribuzione rischi) o senza compromettere la sua missione principale (stabilità dei prezzi). La soluzione deve venire dal fronte fiscale, non da quello monetario. E sul fronte fiscale vi è uno strumento del tutto sotto-utilizzato, forse perché destinatario della più grande campagna di menzogne nella storia recente: il Mes.

(tutto l’articolo completo: https://threadreaderapp.com/thread/1535937091007389697.html)

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Prigionieri dei mercati e anestetizzati

È da ricordare che il MES è stato chiesto insistentemente anche durante la pandemia quando l’interesse sui titoli era bassissimo e quando l’Italia poteva finanziarsi autonomamente. Tuttavia, il governo italiano – – venduto alle elite globaliste – si è affidata al Recovery Fund, lo strumento della Commissione Europea per realizzare il progetto europeo a immagine e somiglianza delle tesi decise al Forum di Davos.

Da quando siamo entrati nell’Euro siamo passati dalla 4^ potenza industriale a livello mondiale, ad una declassazione che ci ha portato alla situazione attuale, che ha trasformato il nostro paese in uno stato paria senza più alcuna rilevanza internazionale e privo della benché minima autonomia politica.

Senza un cambiamento radicale ed una riforma profonda dell’Unione Europea, il futuro non sarà affatto roseo. Non sarà certo il palliativo del MES a salvare l’Italia da una crisi globale che parte innanzitutto da precise scelte politiche fallimentari e divisive che ci hanno riportato a contrapposizioni che non vedevamo dal dopoguerra.

Diventa sempre più evidente che la crisi attuale non è dovuta solo ad una crisi del mondo reale, del lavoro, della gente, ma da meccanismi che portano ad arricchire un potere fondato su pochi agglomerati industriali e finanziari potentissimi che sono in antitesi con le piccole e medie imprese italiane. Penso che il fatto che durante la pandemia le borse abbiano moltiplicato gli utili di aziende che non producono praticamente nulla di utile per la collettività (facebook etc), sia un utile vademecum che dimostri efficacemente quanto il mondo sia governato da logiche insane.

Un declino ininterrotto dall’introduzione della moneta unica

Non vogliono o fingono di non capirlo. Ma le crisi finanziarie sono dovute al sistema del debito con cui si finanziano le attività degli stati. La UE non ha una banca nazionale nel vero senso del termine e gli stati membri della UE non hanno sovranità monetaria. Perciò il tempo potrà solo amplificare e  perpetuare gli squilibri.

Ma la UE non persiste solo con la propria fallimentare politica monetaria, la UE si prefigge fini politici che prevedono trasformazioni antropologiche. Basta vedere il progetto Next Generation” per rendersene conto. Per raggiungerli la UE agisce tramite il ricatto del debito verso i paesi membri.

Saranno i banchieri  e una ristretta elites non eletta dai popoli, una piccola cupola distaccata dalla gente che deciderà di lanciare nuove pandemie, provocare nuove guerre o crisi globali, e dirigerà la vita delle popolazioni europee con modalità sempre più pervasive.

VPNews

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Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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