Per padre Dall’Oglio l’Occidente deve intervenire in Siria militarmente come ha fatto in Libia

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Il gesuita padre Dall’Oglio Il 06/06 su ‘radio 24′ sulla Siria, ha nuovamente espresso il suo pensiero con alcune ‘istruzioni per l’uso’: per il religioso  gli occidentali ‘ignavi’ si sono finora esonerati di compiere un intervento armato mentre c’è la  “necessità morale di un intervento diretto come avvenuto in Libia” (
http://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/24mattino/2013-06-06/gesuita-paolo-oglio-siria-102128.php )

di Patrizio Ricci

Di solito di fronte ad un’affermazione su cui dissento rispondo. Quando si parte dalla realtà e c’è qualcuno che la pensa in un modo diverso e si ha entrambi in mente il bene, si può parlare. Quando però mi trovo davanti a parole pregne di odio, di astio, allora non mi presto al gioco. Non servirebbe e spesso taccio.
Ci sono cose troppo stupide, un linguaggio troppo violento per poterci fare un discorso. Per partire dalle domande fondamentali che un uomo fa a se stesso.

Io ho solo l’evidenza di ciò che accade. Non ho la notorietà di Dall’Oglio. Non sono stato mai in Siria anche se conosco chi è laggiù. Lui ci è stato a lungo, 30 anni. Lotta impari. Quello che conta è avere delle referenze. E poi lui indossa un abito,  è un religioso.

Se è solo così fine del discorso, ma non lo è…

Quelle ‘referenze’ portano a delle responsabilità: queste ultime Dall’Oglio dimostra di non averne, ma ai media non interessa.
Se è grave il credito incondizionato dato dai media è ancora più grave che  ai più importanti giornali cattolici  sfugga che Dall’Oglio è una voce isolata nella Chiesa: dissente da quello che dice lo stesso Pontefice, dal giudizio dei Patriarchi d’Oriente. Nonostante queste fondamentali considerazioni, gli viene dato uno spazio sproporzionato ed un credito totale, senza una riga di commento, senza un giudizio che parta dalla propria identità cristiana..

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Radio24 06/06/2013
Il sacerdote, dopo 30 anni vissuti in Siria, è stato espulso nel 2012 dal governo Assad e oggi a 24 Mattino parla della guerra civile che nell’ultimo anno e mezzo ha causato circa 100mila morti: “I cittadini italiani – ha detto Dall’Oglio -prendano iniziative civili sul nostro ministro degli Esteri Emma Bonino che è alla testa dell’ignavia europea, una ignavia irresponsabile nei confronti della rivolta del popolo siriano. Gli italiani chiedano di prendere una posizione chiara e forte sulla necessità di offrire al popolo siriano la possibilità di difendersi concretamente e militarmente dal regime Assad.
Bonino – ha continuato nella sua critica il gesuita – è tra quelli che esercitano l’irresponsabilità europea per motivi ideologici di islamofobia cordiale. Vediamo se la sua anima civile e democratica vincerà la sua irritabilità nei confronti dell’Islam politico. E’ un anno e mezzo che parliamo della necessità morale o di un intervento diretto come avvenuto in Libia o indiretto, con la scelta di dare le armi giuste per bloccare il bombardamentio sistematico del regime siriano, che è un regime mafioso”.

http://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/24mattino/2013-06-06/gesuita-paolo-oglio-siria-102128.php

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Le prese di posizione di posizione di Dall’Oglio sono state sempre univoche: “quando dei manifestanti sono stati uccisi e sistematicamente torturati nelle prigioni, si è imposta la necessità della rivoluzione, e di prendere le armi.
Di fatto, non c’è alternativa”.  Il 14 giugno, in un’intervista rilasciata a Radio Vaticana ( www.tinyurl.com/radiovaticana-1 al minuto 7’38”), Dall’Oglio aveva affermato: “Credo che sia certamente un dovere strettamente morale, internazionale, di intervenire quando un paese…è ridotto alla situazione in cui è ridotta la Siria” e su  Gesuiti News,  ha detto: La Chiesa riconosce legittima di difesa utilizzando la forza in modo proporzionale. Purtroppo spesso la logica di difesa diventa una logica di attacco, quindi la Chiesa cattolica cerca veramente di dire: esploriamo tutte le soluzioni pacifiche prima di adottare soluzioni anche parzialmente più tragiche”. Insomma si chiede a chi ha contribuito a far precipitare la situazione ( Gli USA  hanno a partire dal 2006 il Dipartimento di Stato ha finanziato i gruppi di opposizione con 6 milioni di dollari per fomentare la rivolta http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=151998) un intervento per farla cessare (e si sa di che tipo sono questi interventi). Dello jihadismo dice: “ Il jihadismo è il fatto di prendere le armi per ristabilire la giustizia. È la guerra santa islamista. Ci sono islamisti democratici e jihadisti democratici, così come ci sono jihadisti estremisti, radicali, clandestini, criminali, in rapporto con i servizi segreti siriani e con le mafie dei narcotrafficanti”. Dei combattenti di Al Qaeda dice: “Sottolineo che sono fratelli e sorelle in umanità. Nei miei dialoghi con loro, ho riconosciuto degli uomini e delle donne che hanno una passione religiosa, un sentimento religioso che condivido. Sono persone impegnate ma innamorate di giustizia” (finesettimana.org).

Insomma, anche un bambino ascoltandolo si  accorgerebbe  che la scelta religiosa ed lo status di Dall’Oglio dovrebbe fargli dire altro,  in comunione con il Papa, con il magistero della Chiesa. Anche se non teniamo conto che è un religioso, da  ‘uomo di pace’  in senso laico (ha ricevuto dei premi per questo)  la sua speranza dovrebbe essere in altro che non le bombe, ma non è così. Difficile dire che le milizie qaediste di Al- Nusra (e le migliaia di jadisti stranieri), cerchino la democrazia e la le libertà fondamentali. Dubbi sono venuti anche ad USA e UE ma non a Lancillotto- Dall’Oglio.

Nell’informazione si chiamano gli esperti. Un esperto per ogni cosa. Vuol dire che capire cos’è il bene e cos’è il male non è più alla portata di tutti. Per qualsiasi giornalista serio,  questa affermazione dovrebbe essere insostenibile  ma la prassi è questa, purtroppo a volte abbracciata anche dai giornali cattolici più importanti.

Il fatto di avere una supremazia militare da diritto ad usarla? Ed usarla inscenando guerre ‘umanitarie’ per tenere buona la gente anestetizzata (con campagne ad hoc,  togliendo ogni residua facoltà di giudizio e reazione) , come si chiama? Come dire ancora che tutto questo avviene veramente per il bene comune , quando sotto i nostri occhi appare chiaramente quali poteri stanno prevalendo nel mondo? E infine a proposito di Libia: cosa è successo veramente in Libia? E com’è la Libia oggi? Se non risponderemo a queste domande il nostro futuro sarà ‘lacrime e sangue’. Le stesse parole di  Dall’Oglio ‘non ci può essere pace senza giustizia’ (ripetute in varie occasioni) saranno tradite ma da lui per primo. E i suoi   ” trentamila «accompagnatori» non violenti della società civile globale sul terreno”, che avrebbero “aiutato l’avvio capillare della vita democratica” (vedere sue vecchie dichiarazioni e lettera a Kofi Annan maggio 2012) dove sono finiti? Ci spieghi: com’è che sono diventati  bombardieri?

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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