Dalle armi di distruzioni di massa di Saddam alle armi chimiche di Assad, mai l’occidente ha fornito prove

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Prima si costruisce il mostro, quindi lo si discredita, attribuendogli ogni nefandezza. Poi, si stabilisce che una minoranza sia la vera ed unica rappresentante della patria e dei più puri sentimenti più puri; se occorre la si arma, paradossalmente la distruzione del paese è un optional. Ma accade sempre più spesso: la costante è che sempre l’occidente non fornisce prove ed agisce per fini terzi, meno nobili di quelli decantati. L’esito raramente non è disastroso.

Dovremo saperlo, perchè è una storia che negli ultimi anni si è ripetuta costantemente.

Saddam Hussein è stato accusato di avere armi di distruzione di massa. Colin Powell ha agitato una provetta di detersivo per bucato alle Nazioni Unite (non gli sarà stato permesso di portare un agente di guerra chimica alle Nazioni Unite…) ad indicare che Saddam Hussein fosse un pericolo per milioni di persone.

Ma nessuna arma di distruzione di massa – ad eccezione delle armi chimiche fornite all’Iraq dagli americani e dagli inglesi negli anni Ottanta (è un fatto ben noto, documentato: le armi dell’arsenale del nemico Saddam erano state prodotte negli Stati Uniti, assemblate in Europa e riempite di agenti chimici in Iraq da compagnie occidentali) – è stata trovata.

Qualcuno si è scusato? Qualcuno ha detto almeno “I am Sorry!”? No, non lo ha fatto.

E, allo stesso modo, vi risulta che qualcuno ha mai detto ”mi scusi”per l’invasione della Libia?

Ed ancor oggi: 150 miliardi di dollari sono ancora ‘congelati’ dal Comitato per le sanzioni delle Nazioni Unite, nonostante le basi per l’aggressione in Libia fossero del tutto inesistenti e nonostante il tenore di vita e la sicurezza della popolazione libica sia del tutto degradata.

Quei soldi sono stati derubati, sottratti al popolo libico e molti sono spariti.

Poi è entrato nel ‘mirino’ Assad. Come accade immancabilmente, anche in questo caso, al nemico si attribuisce improvvisamente la figura del mostro.  Eppure si tratta della stessa persona introdotta e premiata per la sua apertura nel più ampio consesso internazionale.

Non importa: Assad è stato accusato di attacchi chimici contro civili.  Anche se questo i passi fatti non ha alcun senso – perché la maggior parte della popolazione sostiene Assad – perché Assad dovrebbe uccidere i propri sostenitori?

Ma – “udite, udite” – non appena i “caschi bianchi” sono stati costretti a ridurre le loro attività in Siria, gli “attacchi chimici” sono immediatamente cessati. Coincidenza? Ma andiamo… siamo seri…

Ed ancora: Chi ha ucciso Jeffrey Epstein?

I Clinton sono volati nel “jet pedofilo” di Epstein e quando sono iniziate le indagini, il testimone principale decide improvvisamente di suicidarsi nella cella.

Eppoi, tutti i patologi dicono che non ci si impicca in quel modo e lo hanno strangolato.

Stanno svolgendo indagini? Probabilmente non ne uscirà fuori nulla. Cosa è più chiaro, le prove del veleno di Navalny (mai mostrate) o questo?

Ed Assange fatto sparire letteralmente dalla circolazione, non è forse un modo di seppellire alla luce del sole un personaggio scomodo? A che punto sono le indagini su ciò che Wikileaks ha indicato , ovvero su 15.000 civili iracheni uccisi?

E la testa tagliata di Jamal Khashoggi? Ha forse portato ad una crisi internazionale? No, affatto.

Dove sono le  indignate urla americane e britanniche su questo punto? Come procede l’indagine? Le sanzioni contro i sauditi sono già state introdotte?

E chi ha ucciso l’oligarca anti-Putin Berezovsky a Londra? E’ logico che venga ucciso a Londra subito dopo aver scritto una lettera di pentimento a Putin dicendo che voleva tornare in Russia?

E perchè mai si pensa che gli avversari siano così stupidi? Non era più logico ed indolore – semmai, sposando la raffigurazione governativa britannica – l’eliminazione di Berezovsky rientrato in patria?

Non ci sono tali coincidenze! Le coincidenze sembrano invece essere fatte apposta affinché i governi reagiscano in un certo modo. Ma non possono farlo se non accade nulla.

Potrei andare avanti così ancora per molto. Omicidi a contratto, incidenti automobilistici, incidenti incomprensibili, sospetti. In definitiva, possono essere trovati molti altri motivi per accuse di crimini .

Però ultimamente tutte le accuse occidentali hanno un minimo comune denominatore: accusando qualcuno, l’occidente non ha mostrato le prove.

Conclusione

L’occidente agisce senza contraddittorio e nella più assoluta impunità.  Se prendiamo la Siria, in questo paese gli USA per anni con il supporto della UE ha fornito ogni anno un miliardo di armamenti ai terroristi causando la distruzione di un intero popolo. Oggi la Siria è occupata militarmente e derubata delle sue risorse. L’occidente è l’unico elemento di destabilizzazione per questo paese ma l’argomento del giorno di politica internazionale è Navalny: avendo stabilito la colpevolezza dell’impero del male non occorrono prove…

Funziona così?! Certo che non funziona così, ma il nostro senso di giustizia e la vita che vogliamo vivere all’interno delle nostre società occidentali – dove viviamo bene  e tutelati -, corrisponde realmente a questo modo di agire? No non corrisponde.

Ma allora cosa dovrebbero fare i nostri governi?

C’è un semplice pensiero: per vietare a qualcuno di non fare qualcosa , non lo devi fare tu stesso. Semplice vero? Ma questo non avviene.

Significa che per giudicare o incolpare qualcuno, tu stesso devi essere moralmente perfetto. Non che tu non possa compiere errori, siamo umani, ma devi essere non menzognero.

Questo corrisponde ad essere ‘moralmente’ integro.

Invece le grandi crisi internazionali spesso avvengono per false flag, dove si incolpa pretestuosamente l’avversario designato per diffondere una narrativa che lo designi come un essere perduto, un essere abominevole e corrotto.

@vietatoparlare

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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