Crollo della domanda di vaccini in USA ma si studieranno ‘incentivi’

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Big Biotech e il condizionamento psicologico pro-vax

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Gli Stati Uniti, visto il calo improvviso della domanda, hanno attualmente una grossa eccedenza di vaccini contro il coronavirus, dato che la maggior parte degli Americani che voleva il vaccino è stata ormai accontentata. Ora, un esercito di agenzie di Big Biotech create per affrontare “l’esitazione vaccinale” sta usando il marketing di massa per “creare la domanda,” usando tecniche di sorveglianza, l’analisi rapida dei dati, il controllo dei media e tutta una serie di strategie di controllo del comportamento già pronte nei loro manuali.

Il crollo della domanda

Circa il 40% del totale della popolazione adulta americana è stato completamente vaccinato, secondo i dati del Centers for Disease Control and Prevention (CDC). La domanda è crollata del 25% dopo un picco di richieste a metà aprile e il 56,4% degli adulti ha avuto almeno una dose di un vaccino contro il coronavirus.

Ma cinque milioni di persone, circa l’8% di quelli a cui era stata somministrata la prima dose, non si sono presentati all’appuntamento per la seconda, riferisce il CDC.

Come risultato, quantitativi di vaccino in eccesso si sono accumulati in tutto il Paese. Ci sono sale d’attesa vuote in un sito di vaccinazione di massa di Filadelfia, dove 4.000 dosi inutilizzate di vaccino stanno per scadere. Un milione di dosi, il 25% di tutte quelle inviate in Louisiana dal governo federale, giacciono sugli scaffali. Una contea del Wyoming ha chiesto allo stato di non inviare più vaccini perché ha un’eccedenza di 20.000 dosi; il North Carolina ha chiuso gli ambulatori di vaccinazione per carenza di domanda.

Per la prima volta in assoluto, abbiamo visto saltare appuntamenti in molti siti di vaccinazione“, ha detto la direttrice della sanità pubblica della contea di Los Angeles, Barbara Ferrer, durante una conferenza stampa giovedì scorso.

Ci sono un sacco di persone qui intorno che … non credo vogliano prendere il vaccino“, ha ridacchiato Ralph Merrill, un ingegnere eletto nel consiglio di una contea dell’Alabama.

Paura del vaccino e paura del virus

Numerosi media mainstream hanno espresso preoccupazione per il fenomeno  dell’”esitazione vaccinale,” dando la colpa al negazionismo COVID-19, alle “teorie del complotto,” ai seguaci di QAnon, ai sostenitori di Trump e alla sfiducia delle minoranze verso il governo per la sua brutale storia di eugenetica razzista. Nessuno ha menzionato il fatto che alcune persone possano magari pensare che il vaccino, semplicemente, non funzioni. I media mainstream hanno ignorato, per esempio, le parole del professore di epidemiologia di Yale Harvey Risch, secondo cui la maggior parte delle persone che ora si ammalano di COVID-19 erano già state vaccinate contro il virus.

Né, in ogni caso, hanno menzionato la ragione principale del rifiuto del vaccino citata dal 45% delle persone intervistate a marzo durante un sondaggio condotto dal Delphi Group per i ricercatori di Facebook: la paura degli effetti collaterali. Con un totale di eventi avversi segnalati di 118.746 nei soli Stati Uniti, tra cui 3.410 morti e 1.595 disabilità permanenti, la paura è un deterrente legittimo. Come la brusca sospensione del vaccino di AstraZeneca per il suo alto tasso di coaguli ematici e la pausa richiesta per il vaccino Johnson & Johnson.

Molte persone, semplicemente, temono il nuovo vaccino più del nuovo virus che, secondo il CDC, ha un tasso di sopravvivenza complessivo del 99,4% per le persone di età compresa tra i 50 e i 65 anni. Le probabilità di decesso salgono con l’età, ma diminuiscono nei più giovani. Sotto i 18 anni, il tasso di mortalità del coronavirus stimato dal CDC è lo 0,00002, che si traduce in un tasso di sopravvivenza COVID del 99,98%. Infatti, per coloro che hanno meno di 18 anni, nel corso della vita le probabilità di essere colpiti da un fulmine sono superiori alle probabilità di morire a causa del virus.

 

Tuttavia, il presidente Joe Biden, martedì scorso, ha detto che, siccome la maggior parte degli anziani sono già stati vaccinati (l’85% di loro ha ottenuto almeno la prima dose di vaccino) vuole che il 70% di tutti gli Americani riceva la prima dose entro il 4 luglio. Ha specificamente proposto di vaccinare i giovani e ha annunciato che la sua amministrazione invierà direttamente ai pediatri i vaccini, che andranno utilizzati nelle prossime settimane.

Vaccinarsi non solo vi protegge, ma riduce il rischio di trasmettere il virus a qualcun altro,” ha detto Biden, impiegando una classica tecnica di “marketing sociale,” messa a punto da esperti di modifiche del comportamento di Big Pharma per costringere la gente a farsi fare l’iniezione.

L’Osservatorio per la Richiesta Vaccinale

Gli esperti di salute pubblica sanno che l’ultimo centimetro, trasferire il vaccino dalla siringa al braccio, può essere il più difficile,” secondo il Vaccination Demand Observatory

Inaugurato la scorsa settimana, l’Osservatorio gestisce un “dashboard beta” di dati e risorse “destinato a selezionati professionisti della salute pubblica globale.”

L’Osservatorio è stato istituito da un gruppo chiamato Public Good Projects (PGP) che “progetta e implementa programmi di cambiamento comportamentale su larga scala per il bene pubblico,” dall’UNICEF, che, dal 2020, ha ricevuto 86,6 milioni di dollari dalla Fondazione Bill e Melinda Gates e dallo Yale Institute for Global Health, sempre sovvenzionato da Gates.

PGP è stata fondato da Joe Smyser, un accademico della salute pubblica che si è formato al CDC e che ha collaborato con Google e Facebook. I membri del consiglio di amministrazione includono dirigenti di Merck Pharmaceuticals, Pepsi, Levi-Strauss, Advertising Council, Sesame Street, Campbell’s e TikTok.

Il sito web di PGP afferma che attraverso “bot e monitoraggio dei media, l’organizzazione di base dei social media e la leadership di pensiero, impieghiamo le nostre considerevoli risorse e connessioni per una comunicazione destinata al cambiamento.”

I bot, o robot di internet, noti anche come crawler, possono scansionare il contenuto delle pagine web in tutta la rete e creare conversazioni e commenti automatici.

PGP sta monitorando 24 ore su 24, 7 giorni su 7 le conversazioni sui media legate al coronavirus, per fornire alle organizzazioni competenze in tempo reale sulla salute pubblica e assistenza alla messaggistica.”

Il gruppo ha già promosso i vaccini. Aveva sviluppato la campagna #StopFlu, reclutando 120 “‘micro’ social media influencer” nelle “comunità afroamericane e latino-americane in otto stati” e dando loro suggerimenti per vendere al pubblico l’idea che l’influenza è un problema serio e che le persone sane hanno bisogno di essere vaccinate contro l’influenza.

L’Osservatorio di PGP afferma che il suo scopo è “mitigare… la sfiducia su tutti i vaccini.” In un tipico linguaggio da Mondo Nuovo, i “tre pilastri” del programma sono “l’analisi dell’ascolto sociale,” un programma di formazione e un “Vaccine Acceptance Interventions Lab” (VAIL) per “attingere alla ricerca comportamentale e sociale e alle intuizioni dell’ascolto sociale” e sviluppare “messaggi selettivi per immunizzare le persone contro la disinformazione vaccinale.” Questi messaggi verrebbero poi “testati rapidamente sul campo per  valutarne il tono, il formato e l’impatto sulla modifica comportamentale, prima di essere a loro volta implementati.”

Nel 2020, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva creato un nuovo settore di salute pubblica denominato “infodemiologia,” la “scienza della gestione delle infodemie.” La PGP e l’UNICEF stanno portando avanti un “programma di formazione sul campo per gli infodemiologi (FITP)” negli uffici nazionali dell’UNICEF, in sedi governative e negli uffici di altri “partner multilaterali” per “formare sul campo manager infodemici,” che dovranno condurre “una sorveglianza della salute pubblica con particolare riguardo alla disinformazione” e fornire supporto alle comunità nei “focolai di disinformazione.”

La rete globale di Big Biotech

Nell’enorme rete di organizzazioni e programmi coinvolti nel vasto marketing di massa per la promozione della domanda sui vaccini, oltre al WHO, CDC, UNICEF, PGP, e Yale, gli attori chiave comprendono:

Stronger – una nuova campagna nazionale formata da un “numero sempre crescente di partner del settore pubblico e privato” tra cui PGP, Google e BIO. “Che si tratti di disinformazione sui vaccini o di negazione del cambiamento climatico, stiamo vedendo una pericolosa ramificazione di retorica anti-scienza crescere online,” afferma il suo sito web. “Il nostro obiettivo è quello di tagliare il rumore e normalizzare la verità.”

BIO – Biotechnology Innovation Organization (BIO), la più grande associazione mondiale di patrocinio biotecnologico, che rappresenta, tra le altre, le aziende produttrici di vaccini Pfizer Inc., Moderna Therapeutics Inc., Johnson & Johnson, Janssen Biotech, e GlaxoSmithKline, grandi aziende agricole come Monsanto, insieme a istituzioni accademiche e “organizzazioni correlate.”

Project RCAID – creata da PGP con l’acronimo “Rapid Collection Analysis Interpretation and Dissemination” [raccolta rapida, analisi interpretazione e diffusione], l’organizzazione fornisce un “monitoraggio dei media in tempo reale con analisi quotidiane da parte di esperti di salute pubblica.”

Zignal Labs – una “piattaforma di intelligence mediatica” per “creare messaggi” e “prendere il controllo delle narrative minacciose prima che si diffondano.”

Family Health International o FHI 360 – un’organizzazione che usa “psicologia sociale, antropologia, economia comportamentale, marketing sociale e altre scienze comportamentali” per la modifica del comportamento. Ha ricevuto decine di milioni dalla Fondazione Bill e Melinda Gates per “creare la domanda di contraccettivi a lunga durata” nei Paesi poveri. I suoi sponsor includono anche il CDC, la Banca Mondiale e il produttore di vaccini Johnson & Johnson. Ora è anche nel business per la creazione della domanda del vaccino COVID-19.

Le regole del manuale

Nel mondo della “gestione infodemica” ci si imbatte inevitabilmente nel nome di Jeff French, professore all’Università di Brighton e autore di Strategic Social Marketing: For Behaviour and Social Change, testo citato nella maggior parte delle guide per il marketing di massa dei vaccini. French aveva pubblicato un articolo nel luglio 2020 (con la pandemia in corso da pochi mesi e un vaccino che, allora, non si sapeva quando sarebbe stato disponibile) intitolato “Pre-Emptive COVID-19 Vaccination Uptake Promotion Strategy.” I suoi consigli hanno evidentemente ispirato gran parte delle vendite del vaccino pandemico standard:

“Una campagna efficace contro la disinformazione vaccinale dovrebbe concentrarsi sui pericoli della malattia” e “attingere, come forza motivante, alla paura della perdita, insieme alla possibilità di un incremento di salute.”

“Fare appello alle emozioni, poiché i dati, da soli, non saranno sufficienti.”

Non mettere gli eventi avversi al centro degli “sforzi per la creazione della domanda,” ma “assicurarsi di contestualizzarli” e aiutare il pubblico a capire che “la maggior parte [degli effetti avversi] sarà rara e di durata limitata.”

“Qualsiasi strategia di gestione e di coinvolgimento dei media dovrà comprendere briefing proattivi e continui sui media, generazione di storie, feed editoriali… e dovrà anche includere un monitoraggio dei media 24/7 e sistemi di confutazione/correzione.

Le autorità dovrebbero avere “accordi in atto” su “come e quando le informazioni fuorvianti e i sostenitori di tali informazioni dovrebbero essere rimossi e segnalati come problematici sui social media.”

Ripetere “messaggi positivi che enfatizzino i benefici protettivi (individuali, familiari e comunitari) del vaccino e le perdite associate al non essere vaccinati (morte, cattiva salute, perdita di libertà e di solidarietà sociale, impossibilità di viaggiare” ecc.)

“Collaborare” con l’industria farmaceutica, con altre organizzazioni a scopo di lucro e ONG per la promozione dei vaccini.

“Studiare interventi” con i leader chiave delle comunità anti-vax e “cercare di trasformare tali informatori in sostenitori della vaccinazione.”

“Continuare a promuovere altri comportamenti protettivi, come il lavaggio delle mani e il distanziamento fisico.”

“Integrare incentivi finanziari e non finanziari… insieme a sanzioni per la non conformità, imponendo restrizioni sui viaggi, l’istruzione o il lavoro.”

“I governi dovranno fornire e comunicare quali mix di incentivi e sanzioni saranno utilizzati per promuovere la domanda.”

Le modifiche comportamentali e le tecniche di condizionamento sono un tema frequente nei testi di French; un documento del 2014, scritto per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie sull’assunzione del vaccino, afferma che “gli interventi comportamentali dovrebbero cercare di premiare i comportamenti desiderati e, quando occorra, penalizzare i comportamenti inappropriati.”

Numerosi manuali per le agenzie di salute pubblica e le “parti interessate” alle strategie per indurre le persone ad assumere il vaccino seguono le istruzioni di French. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, sulla scia delle sue linee guida, aveva pubblicato ad ottobre, due mesi prima che fosse disponibile il vaccino, una “consulenza tecnica,” denominata Considerazioni comportamentali per l’accettazione e l’adozione dei vaccini COVID-19.

Alcuni di questi consigli ora suonano molto familiari:

“Fare leva sul pentimento anticipato per la diffusione.” Per esempio, “chiedendo alla gente come si sentirebbe se non si vaccinasse e finisse per contrarre la COVID-19 e trasmetterla ai propri cari.”

“Enfatizzare i benefici sociali.” Dire alla gente che “la vaccinazione non solo beneficia l’individuo” ma contribuisce all’immunità di “gregge” o “di popolazione.”

“Mettere l’accento sui benefici economici, come la possibilità di non perdere il posto di lavoro e la capacità di provvedere alla propria famiglia, potrebbe anche incoraggiare la vaccinazione.”

“Gestire le aspettative.” Questo perchè l’adozione del vaccino può essere “minata dal fatto che i vaccini COVID-19 non sono completamente efficaci, il che significa che le persone dovranno continuare ad impegnarsi in comportamenti preventivi (ad esempio indossare la mascherina e rispettare il distanziamento sociale) anche dopo essere stati vaccinati.”

Enfatizzare il pericolo della malattia. “Se le persone percepiscono di essere a basso rischio di contrarre la COVID-19, o che le conseguenze dell’infezione non saranno gravi, saranno meno disposte a farsi vaccinare.”

Sminuire i pericoli della vaccinazione e degli eventi avversi. “Alcune persone potrebbero cercare di comparare il rischio di infettarsi con quello di assumere un nuovo vaccino e arrivare alla conclusione che tra i due, il rischio della COVID-19 è inferiore.” Gli eventi avversi sono “spesso inevitabili quando un gran numero di persone si vaccina in un breve lasso di tempo.” Parare il colpo “comunicando proattivamente l’incertezza” e il rischio di disabilità e morte associati al vaccino.

Guida da campo

La Guida da campo per la gestione della disinformazione sui vaccini di UNICEF e PGP consiglia ai promotori dei vaccini di “valutare la possibilità di porre la vaccinazione in un’ottica di guadagno. Mostrate immagini di persone felici, sane e produttive e, se dovete mostrare l’atto della vaccinazione, cercate di evitare aghi e lacrime.

Una delle tattiche è quella di spingere la gente ad accettare la vaccinazione come “norma sociale.” Spiegare che “la maggioranza delle persone adotta un certo comportamento ed è quello che gli altri si aspettano che tu faccia per raggiungere un bene comune.”

FHI 360 ha pubblicato la propria “guida rapida” su “Creazione della domanda e sensibilizzazione per l’accettazione e l’adozione del vaccino COVID-19,” dove consiglia ai governi di “stabilire una task force per la creazione della domanda e del consenso,” cosa che Biden aveva fatto a marzo, quando aveva stanziato 1,5 miliardi dollari per la campagna pubblicitaria sui vaccini.

FHI 360 consiglia anche di dividere le persone in “segmenti di pubblico,” da quelli “facili da convincere,” con una “grande fiducia nei fornitori di assistenza sanitaria e che non mettono in discussione i vaccini” agli “esitanti sul vaccino,” che hanno “notevoli preoccupazioni sulla sicurezza” e “scarsa fiducia nelle istituzioni promotrici del vaccino.” Quindi mettere a punto “messaggi mirati,” creando “schede con argomenti di discussione per i leader culturali e religiosi.

Bastone e carota

Nel teatro pandemico del mondo reale è facile trovare esempi del marketing psicologico di French.

I media mainstream hanno evidentemente recepito il punto sugli “incentivi e gli interventi sanzionatori” e “l’immunità di gregge” è il nuovo Santo Graal che tutti coloro che non sono criminali incoscienti dovrebbero cercare. “Stiamo lottando per arrivare all’immunità di gregge,” ha detto Michael Smerconish della CNN con il giusto tono di paura e di allarme necessario ad indurre una modifica comportamentale. Ha affermato che 26% degli Americani era riluttante ad assumenre il vaccino, ma che era il 44% dei Repubblicani ad opporre resistenza.

Quella gente mette in pericolo la nostra capacità di raggiungere più velocemente l’immunità di gregge,” ha sostenuto Smerconish con disgusto. “Se non ci vacciniamo e non ci rinforziamo periodicamente, potremmo prolungare la pandemia e trovarci a dover combattere questa battaglia per anni.” Ha citato il professore di legge Shanin Specter, secondo cui: “senza una carota più grande o un bastone più grande molti Americani non si vaccineranno e subiremo più morti e più disagi.”

Il concetto di “immunità di gregge” e come arrivarci non è scienza consolidata. La Dichiarazione di Great Barrington, firmata da più di 43.000 medici di base e da 14.000 scienziati e medici della salute pubblica, afferma che permettere l’instaurazione dell’immunità naturale e proteggere i più vulnerabili dall’infezione COVID sarebbe meno dannoso dei lockdown totali.

Man mano che nella popolazione cresce l’immunità, il rischio di infezione per tutti, compresi i vulnerabili, diminuisce. Sappiamo che tutte le popolazioni, alla fine, raggiungono l’immunità di gregge, cioè il punto in cui il tasso di nuove infezioni rimane stabile, e che questo obiettivo può essere facilitato (ma non dipende) da un vaccino. Il nostro scopo dovrebbe quindi essere quello di ridurre al minimo la mortalità e il danno sociale fino al raggiungimento dell’immunità di gregge,” si legge nella dichiarazione.

Seguendo le linee guida infodemiche, la politica sulla disinformazione medica di YouTube vieta espressamente sulla sua piattaforma qualsiasi discussione sul raggiungimento naturale dell’immunità di gregge.

Un esercizio nel mondo reale

Enfatizzare la paura è una strategia impiegata frequentemente anche da personale esperto di salute pubblica. “In quelle comunità dove l’accettazione [del vaccino] è minore, ci vorrà molto più tempo perché l’epidemia finisca,” ha detto Eric Toner, uno studioso senior al Johns Hopkins Center for Health Security, a Politico in un articolo sul calo della domanda per i vaccini. “In quelle comunità si verificheranno più malattie e più morti.

L’ex direttore del CDC, Tom Frieden, ha impiegato un mix di tattiche, quella della “norma sociale” insieme alla “enfatizzazione del pericolo della malattia,” in un recente tweet, dove ha dipinto le persone non vaccinate come diffusori “infetti” di una presunta variante mortale.

 

Altre ricerche, come un recente studio della Cleveland Clinic e della Case Western Reserve University che ha scoperto che le nuove varianti del coronavirus sono, in realtà, meno aggressive del ceppo virale originale di Wuhan, sono da ignorare o da trattare come “disinformazione.”

Anche gli schemi di marketing per reclutare i leader religiosi hanno avuto successo, dato che le unità di vaccinazione si sono persino spostate all’interno delle moschee per convincere i Musulmani scettici a rimboccarsi la manica. E anche Papa Francesco ha abbracciato con entusiasmo la missione della modifica del comportamento infodemico, tant’è vero che questa settimana parteciperà ad una conferenza mondiale sulla promozione dei vaccini organizzata dal Pontificio Consiglio della Cultura.

Celeste McGovern

Fonte: lifesitenews.com
Link: https://www.lifesitenews.com/news/an-army-of-big-biotech-companies-is-using-psych-tactics-to-create-vaccine-demand
07.05.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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