Home Attualità Covid 19/ fase tre: la problematica è diventata ideologica

Covid 19/ fase tre: la problematica è diventata ideologica

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(…) Un’informazione pubblica realmente tale non dovrebbe limitarsi a comunicare i dati dei contagiati, ma ad analizzarli, chiarendo le condizioni cliniche dei deceduti, dei ricoverati in terapia intensiva, dei malati da Covid 19 e dei portatori sani (da Corriere della Sera 5/9/2020))

Contraddittoria la gestione dell’emergenza

Se uno non nega l’ esistenza del virus del Covid 19 ma critica come ne è stata gestita la relativa emergenza diventa immediatamente “negazionista” che equivale a dargli del fascista. C’ è chi si spinge a dire che questi eretici dovrebbero essere individuati e privati delle cure da parte del SSN. A quando una stella gialla sul cappotto?
Nessuno si premura di capire come mai una larga fetta dell’ opinione pubblica , più che essere diventata “negazionista” , sia diventata semplicemente dubbiosa e scettica.

Forse perchè gli attori politici e tecnici che ancora fanno roboanti sermoni alla TV hanno qualche responsabilità :

Il 21 Febbraio abbiamo il paziente 1 a Codogno. il 28 Febbraio Zingaretti , Sala e Salvini blateravano di riaprire tutto e niente panico. Il 3 Marzo il CTS invitava il Governo a istituire la zona rossa a Nembro e Alzano, ma non si fece niente fino al 9 Marzo, quando si decise per il lock down in tutta Italia. Poi si mette in moto l’ OMS che cambia più volte opinione su: MASCHERINE, GUANTI, ASINTOMATICI e CLOROCHINA. Il 6 Aprile l’ OMS dichiara che le mascherine vanno bene solo per malati e personale sanitario. Il 6 Giugno fa dietrofront. Famoso è l’ articolo di Lancet sulla clorochina poi ritirato e relativa inversione a U della OMS .

Responsabile OMS: “Difficile che un asintomatico infetti”

Quella degli asintomatici è una vicenda ancora aperta. A far discutere sono state le parole di Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico dell’Oms, che ha invitato a concentrarsi sui pazienti con sintomi, sottolineando che è «raro che un soggetto asintomatico infetti un altro individuo, dai dati pubblicati». Una dichiarazione che ha fatto balzare dalla sedia molti esperti, tanto che la stessa Van Kerkhove è stata costretta a fare marcia indietro, dicendo: «sono stata fraintesa, gli asintomatici li stiamo ancora studiando».

Stendo un velo pietoso sui battibecchi fra virologi, sui moduli delle autocertificazioni del governo, sulla caccia con i droni ai viandanti solitari, sulla proibizione delle autopsie, sui ricoveri in RSA dei malati covid, sulla secretazione dei verbali del CTS e sulla desecretazione ottenuta parzialmente solo per via legale […], sull’ accettazione entusiastica di un vaccino che ancora non esiste e sul regalo di 400 milioni a Bill Gates. E taccio su tante altre cose per brevità.

E secondo voi dopo questi exploit di tutti questi “esperti”,le persone dotate di un minimo discernimento e di una capacità critica pur minimamente residua dopo mesi di bombardamenti TV che parlano di “curve epidemiche ” che salgono, tacendo che ora si fanno 100.000 tamponi al giorno e che la percentuale dei positivi è sempre attorno all’ 1%, non dovrebbero essere assalite da qualche pur minimo dubbio nella fiducia sull’ abilità dei nostri “leaders” e “top doctors”?

Mi sembra evidente che poi qualche mente debole possa pensare “ma allora è tutto un trucco, il Covid19 non esiste. Non mi metto la mascherina anche se sono ad un assembramento di pensionati con pluripatologie!” ed io sono il più vecchio.

I negazionisti li avete creati voi. Con una scienza non democratica e con una politica che lo è ben poco.[su_spacer]
Dalla bacheca di Edoardo Guzzeloni (Tramite Luca Adame Lombardi ).

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