Cottarelli: possiamo avere gli eurobond anche senza l’Olanda. Ma dimentica la Germania

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L’economista Cottarelli su Androkronos ha affermato che gli eurobond si possono emettere anche senza l’Olanda.

Cottarelli hadetto: “senza Olanda si potrebbe andare avanti, se la Germania vuole proseguire su questa strada degli Eurobond e del finanziamento del recovery fund”.

Ed ha aggiunto: “Lascerei perdere in questo momento ogni aumento di tasse, questa è una fase in cui la spesa pubblica deve aumentare e deve essere finanziata in deficit perché è una situazione di emergenza”.

Ed infine così ha concluso: “E’ una situazione seria e in recessione bisogna aumentare il deficit. Non starei ad aumentare le tasse anche perché anche dal punto di vista psicologico non sarebbe un bel segnale”. Il Governo ora “dovrebbe spingere sulla domanda e sugli investimenti pubblici, è la strada migliore per la ripresa”.

Sostanzialmente ciò che dice Cottarelli riguardo al fatto che ” in recessione bisogna aumentare il deficit” è condivisibile, però ciò che è incomprensibile è il perchè l’economista insista sugli eurobond, visto che la Merkel da lunga data su questo argomento è stata inflessibile. E’ almeno dal 2012 che la Cancelliera tedesca dice  “non faremo mai gli eurobond finchè io vivo ( https://st.ilsole24ore.com/…/eurobond-finche-vivo… ). La stessa rigida posizione  è stata ribadita nelle trattative con l’Eurogruppo ed in tutte le discussioni interlocutorie  (vedi :Coronavirus, la Germania vuole il defult dell’Italia: “No ai coronabond, presto austerità”. E si parla già di Troika...”). La stessa presidente della Commissione Europea Von der Leyen è decisamente contraria (“Non li faremo, capisco la Germania”).

[su_spacer]Quindi la domanda è: visto che non siamo mai usciti vincitori da un tavolo di trattative europee, cosa fa pensare che le cose cambieranno?

Ovviamente risulta incomprensibile il motivo per cui tanti nostri politici sprecano tempo prezioso e sperano ancora di spuntare condizioni più favorevoli.

Evidentemente essi dovrebbero capire che più il tempo passa e più le condizioni di contrattazione con la UE, diventeranno più sfavorevoli per l’Italia.

Più passa il tempo e più aumenta la fase emergenziale e quindi avremo sempre meno margini di trattativa. Di conseguenza, tutte le insistenze verso i coronabond sono solo pie illusioni che rischiano di farci precipitare nella catastrofe.

Inoltre, alla fine del mese escono i dati ISTAT sul PIL e i dati si prevedono catastrofici (-7 / -8%). Viene da pensare  che in quell’occasione le agenzie di rating si precipiteranno a declassare l’Italia e l’umor non sarà migliore. In sostanza più il tempo passa e più entreremo nella strettoia dell’emergenza. Per cui il rischio è arrivare alla situazione di non avere più tempo materiale di praticare altra soluzione che accettare il MES.

A me pare che ciò che si vuole è proprio questo: anche chi oggi chiede gli eurobond, sa benissimo che essi non saranno mai emessi e quindi sta favorendo l’applicazione del MES.-

Tutto ciò è incomprensibile perché una soluzione più immediata già esiste. E’ stata prefigurata dallo stesso Conte quando ha detto “facciamo da soli”.

[su_spacer]La stessa cosa è stata ripetuta da altri leader politici. Però pare che purtroppo lo hanno fatto più come una minaccia contro la UE che seriamente (visto che successivamente non hanno dimostrato realmente l’intenzione di perseguire questa strada alternativa).

In realtà l’Italia non ha bisogno di chiedere prestiti al mercato internazionale per reperire la liquidità necessaria al suo funzionamento.

L’imbroglio che vogliono perfezionare è soprattutto nel cambiare le carte in tavola e manipolare il dibattito pubblico per impedirci di capire, affinchè ci possano condurre dove loro vogliono.

Teniamo inoltre conto che gran parte dei nostri problemi sono derivati da una architettura europea inefficiente che genera debito, come più volte hanno detto insigni economisti, come Savona.

La soluzione è da ricercare altrove, ovvero nello scongiurare il prestito internazionale: MES, Eurobond, Coronabond, Fondo di redenzione nazionale, ecc…

Sebbene la soluzione degli eurobond per affrontare la crisi innescata dal coronavirus è senz’altro migliore del ricorso al MES, le soluzioni che non ricorrono al mercato internazionale sono sempre migliori.

La chiave di comprensione è questa: se gran parte del debito pubblico italiano è frutto della speculazione e dello stesso meccanismo di nascita della moneta a debito, perché mai pensiamo di risolvere i problemi adottando ancora gli stessi meccanismi che li ha – in gran parte – generati?

Per non parlare poi che per emettere eurobond si dovrebbero prima modificare i trattati che vietano il ricorso a questa misura. Quindi ci vorrebbero mesi e bisognerebbe legiferare perchè la BCE non può emetterli per statuto.

La soluzione migliore è che il Tesoro italiano emetta i suoi titoli e li collochi in ambito solo nazionale rivolgendosi ai risparmiatori italiani.

Questa e altre soluzioni immediatamente fattibili sono indicate in una proposta redatta da economisti ed esperti sotto forma di progetto di legge con annessa petizione.

Il debito pubblico continua ad aumentare anche per questi meccanismi inefficienti di reperimento delle risorse monetarie visto che che siamo sempre stati in avanzo primario.

Vi invito a sottoscrivere il Piano di Salvezza Nazionale per far pressione in tal senso sul governo italiano affinché adotti misure alternative all’aumento del debito che comporterebbe il rivolgersi ancora ai mercati internazionali:

PIANO DI SALVEZZA NAZIONALE

patrizioricci by @vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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