Corsi e ricorsi e cattiva memoria: le vittime civili libiche e le devastazioni sono state quelle della Nato.

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[su_panel]La risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite era stata adottata – si disse – perchè Gheddafi avrebbe massacrato 10.000 civili e causato 50.000 feriti.

Domanda: da dove provengono questi dati? La risposta è sconcertante: da un twitter. E’ un twitter di al-Arabiya, ripreso subito dopo come buono da tutti i leader politici europei ed Obama.[/su_panel]

[su_panel]  Il twitter era stato messo in rete da Sayed Al Shanuka, un ‘rappresentante libico’ dentro la Corte Penale Internazionale della ‘commissione giustizia e sviluppo’: lo riportarono tutti i giornali.

Si prepararono gli aerei da guerra. Si disse ‘Gheddafi se ne deve andare’. ‘Gheddafi masacra il suo popolo’. ‘Bisogna proteggere i civili’…

Ebbene le accuse erano false. Il rappresentante libico della Corte Penale Internazionale non esisteva.

Non esisteva la commissione ‘commissione giustizia e sviluppo’. Non esisteva il famoso cimitero…le foto erano di un comune cimitero e scattate mesi prima…

Eppure a tutt’oggi nessuna smentita.

Ma quanti morti ci sono stati nei disordini che hanno scatenato i bombardamenti Nato? 1.000 per le Nazioni Unite , 2.000 per la World Health Organization . Ancora una volta risulta comunque ro che la cifra dei 10.000 era totalmente falsa. Dopo alcuni mesi la stessa Corte penale internazionale, pur avendo incriminato Gheddafi, parla di 200 morti negli scontri iniziali compresi i pro governativi, quindi non 10 mila morti e 50 mila feriti ma 200 da entrambe le parti o al massimo 2.000.”

A giugno, il Ministero della Salute di Gheddafi rese noto un rapporto sul numero di vittime causate dalla campagna di bombardamenti della NATO. Secondo quel report, durante i primi 100 giorni dei bombardamenti NATO 6.121 civili sono stati uccisi o feriti. Precisamente 668 uomini sono stati uccisi e 3.093 feriti, 260 donne uccise e 1.318 feriti, e 141 bambini uccisi e 641 feriti.

Non è cosa da poco: le cifre sono certamente inferiori al numero di vittime che saranno causate dalle bombe della Nato per non parlare del paese completamente devastato (sono state colpite tutte le installazioni civili comprese centrali elettriche ed acquedotto). In definitiva bombardamenti della Nato e l’attacco dei ribelli hanno causato ben più morti di quelli (falsi) per cui si era detto di intervenire in totale spregio della risoluzione Onu.

Ma a tutt’oggi si ammette di aver sbagliato limitatamente alla situazione politica in cui versa il paese e non alla sua spogliazione (il denaro e l’oro della Bank of Lybia sono spariti) ed alla distruzione delle infrastrutture (compresi alcuni ospedali – vedere dichiarazioni del vescovo Martinelli di Tripoli).

Scorgete qualche analogia con la guerra di Siria? Pensate ancora che le dichiarazioni tardive sugli errori di Libia dei politici occidentali sia un ‘mea culpa’ sincero’ Non è così. Non è così: non ci si prende neanche la briga di sostituire le parole tanto si è sicuri della più assoluta impunità e connivenza di ‘coloro che contano’.

Per questo le dichiarazioni di Obama Cameron ed Hollande sul fatto che Assad ‘massacra il suo popolo’sono deliranti. Tanta è la falsità manifesta del passato ed è ripetuta impunemente.

La miglior difesa – si dice – sia l’attacco: è per questo che il presidente Obama ed i suoi alleati continuano a sostenere (dopo la devastazione della Siria operata grazie al loro sostegno ai terroristi) che la responsabilità è di Assad , l’unico che sta combattendo efficacemente contro ISIS. Coloro che sono sempre dalla parte giusta della storia sono arrivati persino a sostenere che l’esercito siriano sostiene ISIS..e si potrebbe continuare… …

la realtà si può stravolgere con le parole? C’è chi pensa di sì.

Patrizio Ricci – Vietato Parlare[/su_panel]

 

FireShot Pro Screen Capture #077 - 'ISIS_ 200 soldati siriani prigionieri spogliati e uccisi da jihadisti isla_' - www_youtube_com_watch_v=Sh16g5vYPrI

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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