Connessioni tra rivolta siriana e clan tribali

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Il tribalismo rimane una forma primaria di identità comunitaria tra i sunniti arabi in Siria, indipendentemente dal fatto che essi vivano in aree rurali o urbane. Il tribalismo nella guerra siriana ha agito come come una potente fonte di mobilitazione socio-politica, ed ha modellato il conflitto poiché le prime manifestazioni contro il governo di Assad sono state guidate da fazioni tribali  nella città nordorientale di al-Hasakah nel febbraio 2011.

I gruppi tribali che vivono ai confini tra Stati sono stati spesso trascurati da molti nella discussione sugli estremisti islamici e sul loro rapporto con altri gruppi. Questi gruppi creano stretti rapporti con altri gruppi militanti islamici, fornendo loro protezione e sostegno.  È evidente  che i gruppi affiliati al-Qaeda cercano paradisi sicuri nelle regioni confinanti, tipicamente abitate da tribù locali, dove il sentimento prevalente è una forte apatia verso lo stato.

Negli anni che vanno dal 1965 al 1976 – come parte della politica della “cintura araba” del governo Baath – nelle zone settentrionali, con maggioranza curda della provincia di Hasakah, il governo ha spinto i tribali arabi sunniti a stabilirsi  nella zona ed i circa 60.000 curdi sono stati spostati dalla loro terra da questa politica.

Successivamente però il governo siriano ha cominciato ad ostacolare questa tradizione cercando di uniformare tutta la popolazione del territorio siriano nel rispetto di un ordinamento più moderno e meno arcaico.

Oggi, i più grandi clan nel paese sono quelli di  Baggara e Shammar , o meglio esse sono sono confederazioni tribali transnazionali che hanno clan costituenti in tutto il paese. Queste clan (o qabila) sono tuttavia presenti nel maggior numero nella regione di Jazirah (parte orientale della Siria). Alcuni qabila in Siria, come il governatorato di Anaza di Homs, il governatore di Ta’ie del Hasakah ei Naim sono presenti in Siria in numero più piccolo che negli stati vicini. Di queste più piccole qabila, al-Naim è il più grande e alcuni clan delle tribù di  al-Naim si sono sollevate in brigate di opposizione nella campagna contro Damasco.

I pro-Assad e comunque chi è animato di idendità nazionale,  chiamano l’insieme di questi elementi tribali che combattono contro il governo (o che sono passati con ISIS), Swayr o  Suwayr e simili.

Sapere questi particolari è importante per una giusta comprensione della crisi siriana. Per esempio, i media non hanno mai capito che ad Aleppo la maggior parte delle forze di opposizione erano provenienti dalle zone rurali, esse hanno occupato Aleppo est dopo aver cacciato i legittimi proprietari o si sono insediate dopo la fuga della popolazione per i combattimenti.

 

Anche nel caso dell’avvento dell’ISIS, i capi tribali in Siria e in Iraq hanno dovuto fare la scelta tra combattere lo stato islamico o impegnarsi nella fedeltà con il governo.

Nei governatorati nord-orientali di al-Raqqa, al-Hasakah e Deir al-Zor collettivamente come zona di al-Jazirah (confinante con la Turchia a nord e l’Iraq ad est), la maggioranza della popolazione araba sunnita coesisteva con disagio con gruppi come come Jabhat al-Nusra che hanno una forte presenza nella regione.

I clan tribali non hanno senso dello stato: senza il sostegno internazionale, le tribù siriane avrebbero fatto quello che dovevano fare per proteggere i loro beni, e avrebbero indifferentemente lavorato con gruppi militanti salafiti o con l’Iran.

Il tribalismo è un fatto socio-culturale in tutta la Siria, non solo nei governatorati orientali meno sviluppati del Paese. È una forma importante della società civile tradizionale che contribuirà a determinare il successo degli accordi di sicurezza a livello locale o estero, influenzare la buona governance e influenzare la sostenibilità delle operazioni di stabilità a lungo termine e dello sviluppo economico in tutto il paese.

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(Con estratti da  The Tribal Factor in Syria’s Rebellion: A Survey of Armed Tribal Groups in Syria, Nicholas A. Heras, Carole A. O’Leary, Publication: Terrorism Monitor Volume: 11 Issue: 13June 27, 2013)

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video che testimonia il sostegno delle tribù siriane alla guerriglia anti-governativa: battaglione al-Muwali-Ma’rat Numan Countryside”

 

Homs : tribù Bani Khalid

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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