Complimenti Germania e UE, non date più armi alla Turchia, ovvero ad uno dei maggiori produttori mondiali di armi

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Il governo tedesco non vuole che le proprie armi vengano usate durante l’offensiva turca contro i curdi:

“Sullo sfondo dell’offensiva militare turca nel nord-est della Siria, la Germania non rilascerà nuovi permessi per le armi che possono essere utilizzate dalla Turchia in Siria”, ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco Heiko Mas in un’intervista a Bild am Sonntag.

Questa notizia ha occupato stasera i titoli di testa dei telegiornali . Tuttavia essi non hanno detto che la Turchia è il 15° paese nella classifica mondiale dei maggiori esportatori di armi al mondo. 

Anche Norvegia e Finlandia hanno fermato l’esportazioni di armamenti mentre la Svezia chiederà l’introduzione di un embargo UE alla vendita di armi alla Turchia nella riunione dei ministri degli esteri europei di lunedì. La Svezia – ha precisato la ministra degli esteri Ann Linde – non autorizza esportazioni di armi da combattimento alla Turchia dal 2018 (E per la verità anche la Germania In tutti i modi, la Germania aveva già introdotto limitazioni all’esportazione di armi alla Turchia nel 2016, quando la Ankara aveva avviato un’operazione contro i curdi, nel cantone siriano di Afrin).

Quindi i più importanti paesi europei  invocano una posizione unitaria e si stanno muovendo per un blocco delle esportazioni delle armi alla Turchia.

Si tratta della stessa Europa e della stessa Germania che insieme all’Italia, continua ad esportare armi in Arabia Saudita, armi che poi vengono comunemente usate contro il popolo yemenita. Ma soprattutto si tratta della stessa Europa che ha supportato le milizie filo-turche (che anche i nostri giornalisti ora definiscono islamiste radicali)  – ora inquadrate nell’SNA, quando per 8 anni compievano le stesse attività contro altre città siriane..

A quanto pare non hanno vergogna delle loro azioni. Fatemi capire leader Europei: finché queste milizie erano contro Assad, le definivate moderate e mujaddin “combattenti per la libertà”? Quando ieri facevano le stesse cose contro il popolo siriano voi le difendevate? Ora invece che applicando lo stesso modus operandi contro il popolo curdo – invadendo il Rojava (già sottratto dai curdi al popolo siriano), voi vi stracciate le vesti?

Eppure SNA applica lo stesso modus operandi contro i curdi (la differenza è semmai che ora l’SNA è sotto il controllo turco e quindi più gestibile sotto una precisa linea di comando) . Ma quando gli stessi invadevano la Siria – quella non sottratta dai curdi appoggiati dagli USA – ed erano anche peggiori, voi tacevate. Anzi commerciavate con loro e gli fornivate armi e addestramento  e gratis. Insieme a supporto di ogni tipo. Anche finanziario.

Ora che le stesse milizie – insieme all’esercito turco – attaccano i curdi, l’Europa ha un atteggiamento diametralmente opposto. E’ coerente tutto questo? Non è vergognoso che i media tacciano e non ricordino questo? A me pare che l’Unione Europea viva una stasi, un periodo di grande confusione e non conosca nemmeno il significato delle proprie azioni rispetto alla verità storica.

Inoltre, in tutta questa vicenda tutti i telegiornali italiani stasera, riportando la notizia del blocco tedesco alle forniture di armi alla Turchia, non hanno assolutamente fatto menzione di una cosa importantissima: la Turchia ha una fiorente industria di armi e per la continuazione della campagna contro i curdi – che durerà al massimo 3/4 settimane -, non abbisogna assolutamente   di ulteriori approvvigionamenti esterni.

In Turchia, sia il settore privato e le risorse pubbliche sono coinvolte nell’industria della difesa. In quest’area, vale la pena notare le attività di società turche come Terkish Aerospace Industries (TAI), Roketsan, Aselsan, FNSS Defense Systems e FNSS Defense Systems e Mechanical and Chemical Industries Corporation (Mechanical and Chemical Industry Corporation, MKEK).

Ankara produce autonomamente numerosi armamenti  come il carro armato Altay, l’elicottero T-129, un caccia, l’auto blindata “Kirpi”, i fucili d’assalto  MRT-76, che ora sono usati come arma standard dell’esercito turco. Pertanto, Negli ultimi anni, la Turchia è diventata un importante esportatore mondiale di armi e tecnologia militare. Nel solo 2017, le esportazioni militari turche sono ammontate a circa $ 1,7 miliardi.

Penso che queste evidenze dimostrino chiaramente come le mezze notizie date dai media , senza connessioni o commenti, siano un vero specchietto per le allodole rivolto ad un pubblico che credono ignaro (e che tale vogliano mantenere).

patrizio ricci @ by vietatoparlare

 

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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