Salvini chiese conto della presenza dell’ISIS in Ucraina a fianco delle forze ucraine

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anche documenti della DIA trapelati dimostrano che l’Ucraina e la GUR ucraina (La GUR è la direzione governativa che controlla la Legione Internazionale di Difesa Territoriale dell’Ucraina) cercando di allearsi con i gruppi legati all’ISIS e ad Al Qaeda per colpire la Russia. Vediamo in breve alcune informazioni di pubblico dominio.

Cominciamo da questa foto:

Nella foto si vede Abdul Hakim al-Shishani* , uno dei leader dei terroristi di Idlib, il cui gruppo comprende terroristi dei paesi ex sovietici. La foto è stata scattata nella zona di confine vicino alla regione di Belgorod, durante un attacco avvenuto pochi giorni fa.

Shishani dal nord della Siria è stato trasferito in Ucraina. Ed è uno dei collegamenti tra la direzione principale dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino e i terroristi radicali da lui comandati in Siria.
La cosa più interessante è che questo gruppo terroristico è stato finanziato da Stati Uniti e Gran Bretagna, insieme ai cosiddetti “ribelli moderati” o ” partigiani anti-Assad”.
Non è un segreto che l’Isis e i ribelli siriani , fossero comandanti dagli Stati Uniti. Ora tutti capiranno perché la Russia decise di intervenire in Siria. Nulla è un caso” (canale Telegram Repubblica Araba di Siria).

Quindi non sarebbe un caso che i terroristi che hanno agito al Crocus volessero fuggire in Ucraina, dove  vivono diversi militanti che hanno insanguinato la Siria. Ciò che quindi è noto, come vedremo anche qui di seguito, e che esistono centinaia di estremisti radicali in Ucraina appartenenti a varie sigle , compresa l’ISIS.

Abdul Hakim al-Shishani non è il solo terrorista che ha operato in Siria che si trova in Ucraina a combattere contro le truppe russe. In Ucraina si stabilì anche una figura di spicco dell’ISIS, Tokhosashvili, noto anche come Al-Bara al-Shishani (non deve meravigliare che tutti e due si chiamino “al-Shishani” – perchè in arabo significa “ceceno”).

Va notato che il leader dell’Isis Al Bara Shishani dirigeva le operazioni in Siria nel 2019 da una casa di sua proprietà a Kiev.

Al Bara Shishani, originario della Georgia, è stato uno dei comandanti dell’ISIS. È stato vice ministro della guerra dell’ISIS e responsabile delle operazioni speciali e della sorveglianza.

Dopo aver evitato un presunto attacco aereo in Siria, ha utilizzato un passaporto falso per viaggiare in Turchia e poi in Ucraina. Incredibilmente, ha vissuto indisturbato a Kiev per due anni.

Secondo il Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (SBU), Al Bara Shishani ha persino continuato a coordinare le operazioni terroristiche dell’ISIS da Kiev.

Si credeva che Tokhosashvili, fosse morto. Nell’agosto 2017, lui e la sua famiglia sarebbero stati uccisi in un attacco aereo nella provincia siriana di Deir al-Zor, che allora faceva parte dello Stato islamico. Ma in seguito si è scoperto che si trattava di un’invenzione per distrarre l’attenzione dalla sua fuga dalla Siria.

I documenti della DIA trapelati dimostrano che l’Ucraina e il suo GUR stavano cercando di allearsi con i gruppi legati all’ISIS e ad Al Qaeda per colpire la Russia.

Secondo Regnum News Agency  (un’agenzia di stampa indipendente e non governativa russa),  in seguito si è scoperto che la sua morte era stata inscenata per distogliere l’attenzione dalla ridistribuzione dalla Siria, da dove si era trasferito in Ucraina. Tutto ciò sembrava un’azione pianificata e poteva riguardare un intero gruppo di militanti dell’Isis che hanno ricevuto un corridoio e un rifugio in Ucraina.

La cosa più interessante è che Tokhosashvili ha vissuto a Belaya Tservki con la moglie e i tre figli per più di un anno ed è venuto nel paese con documenti autentici. Cioè, la SBU era consapevole di chi stavano accettando (…).

Tokhosashvili si stabilì a Bila Tserkva, una città con più di 200mila abitanti a 85 km a sud di Kiev.

Tokhosashvili con i suoi figli posa sullo sfondo della bandiera dell’organizzazione terroristica ISIS. Foto: chechensinsyria.com

Tokhosashvili è nato nella valle di Pankisi, nella parte montuosa settentrionale della Georgia, dove vivono principalmente Kisti musulmani, cioè ceceni georgiani.

Dopo le denunce russe, la CIA lo fece arrestare dalla polizia ucraina, ma da allora non se ne ha più notizia.

L’Ucraina è diventata casa per i leader dell’Isis in fuga dal conflitto con il califfato. In documenti della DIA trapelati, è stato notato che l’Ucraina stava cercando gruppi con cui collaborare. Non si hanno notizie di Al Bara Shishani dopo il suo arresto in Ucraina nel 2019.

La pubblicazione Regnum riferisce che un Abdul Hakim al-Shishani , che ha combattuto anche contro le forze federali in Cecenia, ha detto che i suoi militanti stavano attaccando il confine russo. Sono entrati a far parte dei gruppi ucraini di sabotaggio e ricognizione (DRG) operanti nella regione di Belgorod. 

La stessa fonte riporta che Abdul Hakim al-Shishani entrò in contatto con il leader dei separatisti ichkeriani** in esilio, Akhmed Zakayev , e ricevette da lui un’offerta per guidare i “battaglioni ichkeriani” che partecipavano nelle file delle formazioni armate nelle ostilità contro la Federazione Russa. Poi Azhiev e la sua gente arrivarono da Idlib in Ucraina.

Secondo alcune fonti sono 800 i radicali islamici prelevati dalla Siria che combattono contro la Russia in Ucraina.

titolo giornale ucraino tradotto con traduzione automatica Google
titolo giornale ucraino tradotto con traduzione automatica Google

Secondo quanto riportato da Regnum, il giornalista polacco Pavel Pieniazek, noto per il suo lavoro di copertura della guerra contro l’ISIS in Siria e per le indagini sull’impatto dei terroristi in Afghanistan, insieme alla giornalista ucraina Alena Savchuk, ha condotto approfondimenti su come e perché l’Ucraina sia divenuta un santuario per i combattenti dell’ISIS.

Nello stesso articolo viene citata una dichiarazione dell’ex vicepresidente del Servizio di Sicurezza Ucraino (SBU), Viktor Yagun, datata 2020, secondo cui centinaia di individui residenti in Ucraina sarebbero collegati all’ISIS.

Una interrogazione parlamentare di Salvini chiese conto della presenza dell’ISIS in Ucraina a fianco delle forze ucraine

Nel 2015 il leader della Lega  Matteo Salvini si rivolse all’allora Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Federica Mogherini con una richiesta riguardante le attività dell’ISIS in Ucraina (qui E-8-2015-011933_EN).

In particolare, ha scritto nella sua richiesta, citando fonti dei media americani:

“ Sembra che loro [i sostenitori dell’ISIS] si siano apertamente schierati con l’Ucraina, cercando di indebolire la Russia e costringerla a concentrare le sue forze in questo paese, dirottando risorse da altri fronti su cui affronta vari gruppi terroristici islamici. Ad oggi, le autorità ucraine non hanno tentato di confutare queste notizie, non hanno rinnegato i combattenti fondamentalisti dell’Isis, né hanno tentato di espellerli dal territorio che l’Ucraina rivendica come proprio. Considerato il grave pericolo rappresentato dall’ISIS e dal terrorismo islamico in generale, come recentemente confermato dai tragici attentati in Francia e Tunisia, ritiene opportuno il Vicepresidente/Alto Rappresentante riconsiderare la sua posizione sul conflitto tra Ucraina e Russia e impegnarsi in una più stretta dialogo con la Russia per contenere questa minaccia fondamentalista? “.

La risposta dell’Unione Europea fu enigmatica, con un portavoce che affermò l’impegno dell’Ucraina nell’eliminazione della minaccia. Nonostante l’accettazione di tale dichiarazione, è significativo notare che l’UE non sollevò obiezioni di merito contro le affermazioni di Salvini. È rilevante, inoltre, sottolineare che era il 2015, un periodo precedente allo scoppio del conflitto attuale, eppure alcune fonti, supportate da immagini, suggerivano già l’utilizzo di elementi salafiti radicali da parte dell’Ucraina.

Considerazioni

Intanto emergono altri particolari significativi sull’attentato a Mosca. La band che doveva esibirsi a Mosca era la storica BAND PICNIC, storica perchè suona dai tempi dell’URSS, quindi aveva raccolto un pubblico patriottico, ovviamente ben posizionato nei confronti dell’Ucraina. Questo è un altro particolare.

Pur se è ancora troppo presto per formulare giudizi definitivi sull’attacco terroristico a Mosca, le informazioni disponibili indicano la presenza in Ucraina di un esteso network di individui precedentemente coinvolti in attività terroristiche in Siria. Questo gruppo comprende radicali salafiti legati a varie organizzazioni attive in Siria, inclusa l’ISIS, confermando la loro presenza e collaborazione con l’Ucraina in operazioni contro la Russia.

Di fronte a questi dati, emerge spontanea una questione cruciale: qual è il ruolo dell’Ucraina e dell’Unione Europea, quest’ultima avendo fornito una risposta piuttosto evasiva sull’argomento?

^^^

fonti:

https://regnum.ru/article/3875310

How Ukraine became the unlikely home for Isis leaders escaping the caliphate | The Independent | The Independent

Senior Islamic State commander arrested in Ukraine: security service (newarab.com)

Ukraine Detains Top Islamic State Commander (rferl.org)

https://glavnoe.in.ua/news/n98300

https://risu.ua/ru/muftiy-ukrainy-priznal-chto-v-ukraine-est-ugroza-rasprostraneniya-islamskogo-radikalizma_n58883

* Come parte della Legione Internazionale di Difesa Territoriale dell’Ucraina, esiste un battaglione separato per scopi speciali del Ministero della Difesa del CHRI, creato da Akhmed Zakayev, che ha ricevuto asilo politico nel Regno Unito nel 2003.
Il battaglione comprende un gruppo di Abdul-Hakim Shishani (Rustam Azhiev), che ha partecipato ai combattimenti contro le forze di Bashar al-Assad nelle province di Idlib e Latakia al confine con la Turchia. Una volta sconfitto (in parte ) l’ISIS , molti elementi passarono con l’SDF ed altri furono riciclati sotto varie sigle. Si tratta di porte girevoli.

** La Repubblica Cecena di Ichkeria è stata un’entità statuale non riconosciuta creata dal governo separatista ceceno e proclamata dal leader secessionista ceceno Džochar Dudaev nel 1991

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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