C’è chi ci studia come stressare la Russia e progettare utili vademecum per i presidenti USA

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Il think tank statunitense RAND Corporation – un centro di ricerca e sviluppo finanziato a livello federale e sponsorizzato dall’esercito degli Stati Uniti –  nell’ultimo rapporto offre le linee guida che saranno valide anche per il nuovo presidente Joe Biden, dichiaratamente anti-russo (qui Pdf).

Il documento intitolato “Extending Russia – Competing from Advantageous Ground” esamina vari modi multisettoriali definiti ‘vantaggiosi’ , ovvero quelli i modi ritenuti più utili a minare la Russia laddove è più debole.

Quindi il primo metodo è cambiare la società russa, indebolire la sua unità, attraverso un lento ingresso nella cultura russa tramite vari tipi di promozione, proponendo valori e modi di vivere occidentali, compresi anche i ‘nuovi diritti‘ e tutto ciò che può essere utile a disunire la nazione ed acutizzare i problemi sociali e religiosi. Si tratta di favorire una trasformazione ideologica e culturale che ha come fine l’indebolimento del tessuto sociale.

Gli altri due modi prevedono una politica sempre più ostile che trova nelle sanzioni e nel contrasto economico e nell’isolamento i modi principali. L’indebolimento economico è considerato l’arma più efficace e promettente. Ovviamente questo comprende azioni multiple di diversa natura, non solo le sanzioni ma cercare anche di far estendere la Russia su vari teatri e poi logorarla economicamente accrescendo l’onerosità di tali impegni (come in Siria).

[su_quote cite=”Rand Corporation” url=”https://www.rand.org/news/press/2019/04/24.html”]Le sanzioni economiche hanno già causato un calo significativo del tenore di vita di molti cittadini russi. L’espansione della produzione energetica americana è probabilmente il modo meno costoso e meno rischioso per stressare ulteriormente l’economia russa. L’imposizione di sanzioni più severe rischia anche di degradare l’economia russa e potrebbe farlo in misura maggiore e più rapidamente rispetto al mantenimento di prezzi del petrolio bassi, a condizione che le sanzioni siano globali e multilaterali.[/su_quote]

Altro metodo è l’azione politica. Ridurre l’influenza russa fa ovviamente parte ovviamente di questo progetto. Ultimamente abbiamo visto varie di queste metodologie in atto, come il tentativo di colpo stato in Bielorussia tramite gli stati vicini, l’Armenia, le elezioni in Moldavia etc.

L’ultimo metodo è quello militare. Esso contempla la dispendiosa rincorsa agli armamenti a cui la Russia è di nuovo costretta. In questa metodologia abbiamo visto recentemente l’aumento delle esercitazioni Nato in Europa e al confine con la Russia. Sempre da leggere nel solco di questa strategia sono le recenti esercitazioni militari in Romania e l’incidente con il cacciatorpediniere USS John S. McCain che è entrato provocatoriamente in acque territoriali russe, prima di essere respinto.

Inoltre, lo studio prevede una maggiore pressione sulla penisola della CRIMEA:

[su_quote cite=”Rand Corporation” url=”https://www.rand.org/news/press/2019/04/24.html”]”Ci sono diverse misure che gli Stati Uniti ei loro alleati potrebbero adottare per incoraggiare la Russia a dirottare le risorse della difesa nel dominio marittimo, un’area in cui gli Stati Uniti possiedono già vantaggi comparativi chiave … dispiegando missili da crociera antinave terrestri o lanciati dall’aria sulla NATO. La costa del Mar Nero potrebbe costringere la Russia a rafforzare le difese delle sue basi della Crimea, limitare la capacità della sua marina di operare nel Mar Nero e quindi diminuire l’utilità della sua conquista della Crimea “.[/su_quote]

Quindi la Crimea prossimamente sarà oggetto di attenzioni ancora più stringenti, più di quanto già non lo sia.

Non si esclude la cooperazione ma solo dove sarà utile per gli Stati Uniti, permanendo di fondo inconciliabilità ‘a prescindere’:

[su_quote cite=”Rand Corporation” url=”https://www.rand.org/news/press/2019/04/24.html”]”Mentre la Russia sosterrebbe il costo di questa maggiore concorrenza meno facilmente degli Stati Uniti, entrambe le parti dovrebbero deviare le risorse nazionali da altri scopi”, ha detto Dobbins. “L’estensione della Russia fine a se stessa, nella maggior parte dei casi, non è una base sufficiente per considerare molte di queste misure. Piuttosto, qualsiasi passo di questo tipo deve essere considerato nel contesto più ampio della politica nazionale basata sulla difesa, la deterrenza e, dove gli interessi statunitensi e russi si allineano, la cooperazione.[/su_quote]

Conclusione

Pur se le variabili a questi progetti saranno tante – tra cui la più grande la Provvidenza – aspettiamoci una nuova guerra fredda che diventerà sempre più palese e forse peggio, vista la caratura degli individui impegnati in questi ‘pensatoi’ che ci regalano di viaggiare su linee molto sottili e pericolose.

Che senso ha tutto questo? La Russia certo non era ostile agli USA quando Washington ha riproposto la guerra fredda tramite iniziative provocatorie come il colpo di stato in UCRAINA. Non è questo il problema. Il problema è che gli USA non vogliono avversari, né competitor o partner alternativi e la RUSSIA dopo la caduta del muro di Berlino è stata vista tale.

patrizioricci by @vietatoparlare

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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