Casa ‘comune europea’? Multa di 1 milione di euro al giorno alla Polonia per aver disobbedito

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La Commissione Europea ha intimato alla Polonia di pagare un milione di euro al giorno, finché non si allineerà la legislazione nazionale alle norme dell’Unione Europea. La decisione è stata presa mercoledì 27 ottobre dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) in Lussemburgo.

Come riporta Les Ecos, “La Polonia, è già condannata a pagare una multa giornaliera di 500.000 euro per il suo rifiuto di chiudere la miniera di lignite di Turow , vicino al confine ceco. Varsavia si è finora rifiutata di onorare questa multa. La Commissione le ha già comunicato che potrebbe arrivare a detrarre gli importi di queste sanzioni dai futuri trasferimenti finanziari comunitari, come autorizzato dal Trattato UE“.

La decisione, che obbliga il governo polacco a pagare la suddetta multa, è stata pubblicata sul sito della Corte Suprema dell’UE:

“A causa del rifiuto di sospendere la legislazione nazionale, che, in particolare, appartiene alla giurisdizione della Camera disciplinare della Corte suprema, la Polonia è condannata a pagare alla Commissione europea una multa giornaliera di 1 milione di euro”, si legge nella nota.

multa
multa alla Polonia

Varsavia per le riforme giudiziarie intraprese dal Partito Conservatore Nazionalista (PiS) da diversi anni è in conflitto con Bruxelles , accusato di minare l’indipendenza dei giudici.
Tuttavia, il governo polacco giustifica la necessità di mantenere la possibilità di esautorare dal loro compito alcuni giudici tramite un organo statale chiamato ‘camera disciplinare’ a causa della corruzione dilagante anche in ambito giudiziario. La camera disciplinare è responsabile della supervisione dei giudici, con il potere di revocare la loro immunità per esporli a procedimenti penali o ridurre i loro stipendi.

La Polonia ha detto che abolirà la Camera come parte di riforme più ampie, ma a quanto pare la cosa non è stata presa in considerazione dalla UE che ha assunto la posizione del ‘muro contro muro’.

La scorsa settimana, sulla questione, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki e il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si sono scontrati con tesi discordanti. Morawiecki ha detto che il suo paese non si farà intimidire intimidire e che la legge più importante per la Polonia , è la propria Costituzione.

La Corte costituzionale polacca all’inizio di questo mese ha stabilito che parti del diritto dell’UE erano incompatibili con la costituzione polacca in una sentenza denunciata da Bruxelles.

Venerdì della scorsa settimana, i ministri degli esteri francese e tedesco criticato la Polonia, affermando che l’adesione all’UE comporta “un’adesione completa e incondizionata a valori e regole comuni” e questo “non era semplicemente un impegno morale. È anche un impegno legale”.

Ma anche l’uscita della Polonia dall’Unione Europea potrebbe essere considerata possibile e legale e la china verso la quale ci si sta dirigendo, è questa. Tuttavia, la maggior parte della popolazione polacca è contraria ad un’uscita dall’Unione.

I fondi Eu finora stanziati per la Polonia le hanno consentito di accedere alla quota maggiore pro-capite di fondi destinata ai paesi membri e questi fondi sono stati investiti in progetti che hanno visibilmente trasformato in positivo l’economia del Paese. Naturalmente la Polonia ha anche lucrato dei vantaggi del mercato unico.

Ma ovviamente ora non si tratta di un problema di conti, Varsavia ne fa un fatto di sovranità nazionale e di dignità.

Tra i paesi membri, finora sembra che solo l’Ungheria abbia mostrato solidarietà alla Polonia. Il premier Orban a fronte della notizia della multa, ha detto:


“Quello che sta succedendo qui è che, regolarmente, le istituzioni europee eludono i diritti dei parlamenti e dei governi nazionali”.

La Ue si sta dimostrando molto severa con la Polonia.

A mio avviso, la motivazione riguarda la sua politica interna ed il giudizio magari sarebbe da emettere qualora lo strumento criticato fosse stato usato in maniera eccessiva,  arbitraria e impropria.

Stupisce che invece la Corte Europea non sia mai intervenuta verso l’Italia ancora in Stato di Emergenza e per molte altre questioni altrettanto importanti , (come il sistema carcerario italiano) verso le quali è stata molto più indulgente.

Probabilmente la UE vuole colpire uno stato per ‘educare’ tutti gli altri. A carico del presidente polacco possiamo dire che neanche lui è un gran mediatore, visto che ha paventato una ‘guerra contro la UE’ (anche se poi ha ritrattato).

In tema, è molto strano che la UE non abbia sollevato alcuna questione in merito alla continua azione ostile che la Polonia esercita sul proprio territorio contro la Bielorussia. Allo stesso modo, Bruxelles non solleva alcuna questione in merito al fatto che Varsavia manifesti una continua immotivata ostilità contro la Russia (a causa della diffidenza storica verso Mosca, per il noto retaggio infausto).

Oppure, generare (o ‘coltivare) tensioni internazionali è in linea con la politica europea?…

VP News

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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