Il capo di Stato Maggiore russo Valery Gerasimov fa il punto della campagna contro l’ISIS

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Il 27 di dicembre il capo di Stato Maggiore dell’esercito russo Valery Gerasimov ha rivelato una intervista i dettagli dell’operazione russa in Siria iniziata nel 2015, ne riassumiamo i dettagli salienti:

1. L’operazione iniziata nell’ottobre 2015 è stata accuratamente progettata.  “Ma non avevamo praticamente nessuna esperienza nel trasferire le truppe e le forze a una tale distanza, in un territorio di uno  stato che non confinante con il nostro paese”. (…)  “C’era solo l’esperienza del 1962 – l’Operazione Anadyr , quando l’ URSS proiettò le sue truppe a Cuba” (…)  “quell’ esperienza è stata studiata e parzialmente replicata”.

2. L’Operazione Siria era estremamente riservata, sono stazionati nella base aerea siriana di Hmeymim fino a 50 velivoli.

3. Le forze di combattimento russe si sono state trasferite nel paese circa un mese prima dell’inizio dell’operazione, cioè alla fine di settembre. C’è voluto molto più tempo per inventariare l’occorrente, la logistica e per creare l’infrastruttura.

4. L’uso delle forze al suolo è stato escluso all’inizio perché le milizie patriottiche erano in grado di combattere nonostante le grandi perdite. “La primaria attività dei nostri aerei erano l’individuazione del bersaglio, il bombardamento, la distruzione dei sistemi di controllo del nemico – e operazioni su misura a secondo delle esigenze”. Per organizzare la gestione di tutte le forze russe, il posto di comando è stato istituito ad Hmeymim

5. L’ISIS era molto combattivo. Alcuni dei loro comandanti erano ex ufficiali dell’esercito iracheno, alcuni erano stati addestrati da istruttori in tutto il medioriente. L’ISIS aveva circa 1500 carri armati, 1200 cannoni, le armi erano state sottratte all’esercito siriano e iracheno. I miliziani dell’ISIS hanno usato tecniche di combattimento tali che non si possono definire solo un gruppo di terroristi ma un esercito regolare.

6. Prima che Russia entrasse in combattimento la coalizione USA effettuava 8-10 attacchi al giorno. I russi ne effettuavano da soli 60-70 in media, fino ad arrivare anche a 120-140 strike al giorno. “Il basso numero di azioni aeree della coalizione USA ha senso dal momento che la loro priorità assoluta era caduta di Assad, ma non la lotta ad ISIS”.

Valery Gerasimov

7. “Quando la Russia ha cominciato ad avere successo è cominciata la conflittualità con gli USA. “Abbiamo realizzato nella zona meridionale le zone di de-escalation ma l’America ha rifiutato tutte le nostre proposte che includevano una pianificazione congiunta, la sorveglianza, i bombardamenti congiunti sui terroristi.” (…) “Se questa cooperazione si fosse realizzata ci sarebbe stato molto più successo di ora in tempi più brevi”

8. “Al Tanf è stato usato per addestrare 350 militanti. Inoltre, ci sono 750 militanti provenienti dalla riva est dell’Eufrate al campo dei curdi-controllato da Al-Shaddadi. Praticamente sono i combattenti dell’ISIS che hanno assunto il nome di ‘Nuovo esercito siriano’. Il loro obiettivo è quello di destabilizzare la Siria. E gli Stati Uniti non permetteranno l’accesso al campo di Rukban” (vicino al Tanf).

9. “La Russia ha ancora forze in Siria in grado di organizzare un’adeguata offensiva se necessario. La situazione è instabile ma il principale obiettivo militare della Russia in Siria è ora eliminare al Nusra/HTS, che continua ad operare in alcune zone di-escalation”. (…) La Russia ha mantenuto invariata la presenza navale nel Mediterraneo.

10. La funzione più difficile nelle fasi iniziali dell’operazione è stata quella di organizzare il coordinamento dell’aeronautica militare con le forze siriane governative e i vari raggruppamenti … “unità orientamente patriotticamente”, che abbiamo esortato a prendere a prendere il coordinamento essenzialmente con i governativi. Ma ha aggiunto il gen Gerasimov ” siamo venuti per imparare a muoverci in questa situazione, ora è tutto liscio”.

11. “Sono ruotati in Siria circa 48.000 soldati e ufficiali russi che sono ruotati dopo mesi di permanenza – In Siria abbiamo testato il 90% delle divisioni, con il personale dei vari reggimenti e brigate che hanno servito in Siria nel corso di più di 2 per i vari tipi di arma. Abbiamo fatto un salto da gigante per quando riguarda i droni che ora sono parte integrante della nostra tecnologia al servizio dei nostri militari”. (…) “In Siria, ci sono una media di circa 60-70 di droni  ogni giorno nel cielo. Conducono la ricognizione, ci sono i droni, che svolgono i compiti di soppressione elettronica e risolvono altri problemi”.

12. Gerasimov faceva rapporto sullo situazione in Syria al ministro della difesa ogni sera e ogni mattina e Shoigu segnalava a Putin la situazione una volta o due volte alla settimana. A volte i tre si siedevano per pianificare insieme. Gerasimov dice “Putin definiva gli obiettivi, le attività, e conosce tutti i dettagli ad ogni livello.”

13. Da settembre 2015 c’erano 59.000 combattenti dell’ISIS e ne hanno reclutato ulteriori 10.000 durante il periodo, di cui 2.800 dalla Russia. Ora molti militanti ISIS tornano nei paesi d’origine. La maggior parte va in Libya, alcuni in Afghanistan, altri in Asia del sud-Ovest.

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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