BreakingNews – L’esercito siriano avanza verso la riconquista dell’autostrada M5 edintorni di Aleppo

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L’esercito siriano continua la sua avanzata sull’autostrada internazionale di Aleppo e riconquista altri insediamenti. Appare chiaro – per come si sono messe le cose  – che un risultato proficuo senza esiti incerti sarebbe adempiere (da parte dell’esercito SAA ed alleati) ai compiti inizialmente prefissati e non farsi tentare da inutili avventuri. Specialmente per l’intervento di grosse forze turche e della difficoltà di gestire la situazione di Idlib. La Turchia può usare fino a 200 F-16 coordinati con gli USA.
Il compito del SAA è, innanzitutto, la liberazione dell’autostrada M5 e delle aree circostanti Aleppo. Questo ovviamente a meno che non si trovi una soluzione politica che la Turchia per cui muti atteggiamento.

Intanto i mezzi ed i militari trasferiti dalla Turchia in Siria, sono più che seri, rispetto a ciò che i siriani, i russi e gli iraniani possono mettere in campo nel prossimo futuro.

Aleppo.

Unità dell’esercito siriano, con il sostegno delle forze di difesa nazionali, hanno appena riconquistato  i villaggi di Zeitan e Barnah, Burnah, a sud-ovest della città di Aleppo. Lo ha riferito la stazione televisiva Al Ekhbariya. Secondo l’emittente, a seguito dell’operazione, truppe e milizie hanno raggiunto l’autostrada Aleppo-Damasco nell’area dell’insediamento di El Iss. L’esercito siriano ha quasi circondato il posto di osservazione turco a Tal Al-Eis e si è avvicinato alla parte orientale dell’autostrada Aleppo-Damasco (M-5).

mappa aggiornata all’8 febbraio 2020

Idlib.

Giovedì  le unità dell’esercito siriano hanno respinto i contrattacchi intrapresi da bande jihadiste  nelle vicinanze della città di Sarakib. Secondo il canale televisivo Al Mayadeen, i militanti, a cui è stato fornito il supporto del fuoco dalle truppe turche, hanno cercato di impadronirsi delle posizioni detenute dalle forze governative a Neyrab e Khan Subul. Durante l’operazione di ritorsione, le truppe siriane hanno respinto il nemico e hanno liberato altri cinque insediamenti vicino a Sarakib. Il villaggio di Ifes a nord della città e quattro villaggi a est di esso passarono sotto il loro controllo. Prima di questo, le forze governative hanno preso il controllo dell’altezza di Tell-Toukan e hanno bloccato il fuoco sull’autostrada Aleppo-Sarakib, che rifornisce le bande.

La situazione a Idlib è peggiorata giovedì dopo che la Turchia è entrata con una colonna di veicoli corazzati in questa provincia. Secondo un portavoce del comando delle forze armate siriane, Le truppe turche sono state schierate sulla linea Benes-Maarret-Masrein-Taftanaz. A Damasco, queste azioni di Ankara sono considerate come un tentativo di ostacolare l’avanzata dell’esercito siriano, che cerca di completare il cedimento dei terroristi del gruppo Jebhat al-Nusra .

Sempre giovedì Al Jazeera ha trasmesso che ci sono state scaramucce tra le forze siriane e turche nell’area dell’ex aeroporto militare di Taftanaz. Le forze turche in questa località, sono state attaccate da unità dell’esercito siriano di Sarakib. Un grosso convoglio militare turco è entrato venerdì nella provincia di Idlib tra le notizie di una possibile controffensiva da parte dei gruppi filo-turchi contro l’SAA.

Secondo quanto riferito, oltre 100 veicoli dell’esercito turco pieni di Forze Speciali  e altro personale militare si sono trasferiti nella provincia di Idlib dalla provincia turca di Hatay. Durante l’offensiva a nord-est di Saraqib, le truppe governative hanno liberato Huwayr Al-Eis, Abad, Muharim, Khuweiri, Tal Al-Tabriz, Al-Ajaz, Al-Turiye (Al-Thuriyeh) e Al-Daheriye (Al-Daheriyeh). È stato anche riferito che i jihadisti non hanno opposto alcuna resistenza a SAA.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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