Boris Johnson è un capolavoro per la strategia politica eccezionalmente ben costruita

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Cerco, come posso, di tradurre due interessanti “colpi d’artiglio quotidiano” che François Billot de Lochner ha postato nei suoi brevi video per TV Liberté. Siamo in Europa, ma sappiamo ben poco degli altri paesi dell’Unione, salvo in casi molto gravi. Cominciamo con il primo video, postato il 4 febbraio 2020

La messa in opera della Brexit da parte di Boris Johnson è un capolavoro per la strategia politica eccezionalmente ben costruita e brillantemente portata a termine. Non abbiamo alcun dubbio che la Brexit lascerà un segno nella grande storia.

Sappiamo che l’Unione Europea è stata costruita su due principi concordati dai suoi progettisti e promotori fin dagli anni Cinquanta, e in modo particolare dal celebre Jean Monnet.

Primo principio: “Non si deve mai chiedere il parere del popolo, mettendolo di fronte al fatto compiutovisto che le tappe successive dell’Unione diverranno irreversibili”.

Secondo principio: “Mentire sistematicamente a riguardo delle conseguenze della costruzione dell’Unione, mettendo continuamente in luce gli aspetti positivi e nascondendo sistematicamente gli aspetti negativi”.

La totalità delle riforme strutturali realizzate dall’Unione Europea sono state realizzate sulla base di questi due principi. Il popolo europeo è ormai prigioniero di un élite europeista che continua la sua opera di distruzione delle nazioni con un ardore ormai non dissimulato.

E all’improvviso arriva Boris Johnson che sconvolge il progetto, facendo uscire in qualche mese il suo paese dall’Unione Europea. Mentre un certo Nigel Farage, responsabile di un piccolo partito sovranista inglese, faceva la sua isolata battaglia in favore della Brexit, l’élite politica europea inghiottiva il rospo, cercando di schiacciare il reprobo col suo disprezzo.

Tutto ciò perché un referendum organizzato in Gran Bretagna qualche anno prima aveva dato la vittoria alla Brexit, nonostante un battage politico-mediatico inaudito in favore del mantenimento del paese nell’Unione.

L’inconsistente Teresa May, manipolata da Bruxelles, cercherà di tergiversare. Gli elettori contrariati dal suo pilotaggio mediatico senza precedenti, la bocciarono senza altra forma di processo, facendo emergere Boris Johnson che butterà all’aria tutto al suo passaggio, facendo uscire il suo paese dall’Unione. Questa formidabile lezione non può che dare speranza a tutti coloro che resistono alla decostruzione delle nazioni.  Tutto era già scritto nel grande libro di storia degli ideologi, e cioè che il mondo avrebbe dovuto diventare un villaggio multiculturale, e che le nazioni erano diabolicamente morte.

Anche Papa Francesco ha deciso di creare in Vaticano per qualche giorno, nella prossima primavera, un grande villaggio multiculturale mondiale, con il piacere di vivere questo avvenimento su scala mondiale. (Sappiamo che Papa Francesco ha convocato per il prossimo 14 maggio un incontro per il “Patto educativo globale”, visibile al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=6ibMvx1euiM Che il mondo, ancor più che per l’emergenza da corona virus, sia in piena emergenza educativa, dovremmo essere in molti a notarlo. Ma la domanda che uno può porsi – nell’imperante relativismo – è: a quale maestro ci rivolgeremo? Ndt).

Deluso dagli ideologi mondialisti, e da Papa Francesco, favorevole a un mondo multiculturale, Boris Johnson mostra con chiarezza che il sovranismo è ancora vivo. E, ricordando – ben lungi dal essere il solo -, che molti paesi dell’Europa occidentale, come la Russia, la Cina, il Giappone ed altri, hanno la ferma intenzione di non lasciare che gli ideologi mondialisti distruggano le loro nazioni sovrane.

Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=8nAi5Ds3LB4&feature=youtu.be

Violenza e delinquenza: le due mammelle della Francia.  – 3 marzo 2020

Non c’è una settimana, o un solo giorno in cui, sotto il nostro bel cielo di Francia non si assista a qualche aggressione, non si uccida, non si percuota, non si sgozzi o non si faccia violenza. Questo è ciò che vien chiamato il “vivere assieme” alla francese. Il vivere felici assieme declamato da coloro che potremmo definire “felici imbecilli”.

All’avvicinarsi delle elezioni municipali sembra che queste cose inquietino parecchio i francesi, ma tutto ciò non sembra perturbare il governo, perché questo non sarebbe che un problema tra gli altri. Qualto al porsi degli interrogativi sull’origine di tale delinquenza, essendo per loro complicato, non se ne parla.

A questo punto portiamo qualche fatto che non può esser contestato da nessuno. Per esempio, la perfetta sovrapposizione della carta della concentrazione delle popolazioni immigrate con quella delle aggressioni, dipartimento per dipartimento. Può essere un caso o una coincidenza, ma è così. Vediamo perciò di dare qualche cifra. Il raddoppio di omicidi in un anno. Bene, non è poi tanto grave: si muore tutti i giorni! 100mila pene detentive non effettuate per mancanza di spazio. Beh, non è poi tanto grave: ciò permette ai condannati di rimanere in famiglia davanti alla TV. 150 quartieri passati nelle mani degli islamisti. Beh, non è poi tanto grave: tutto ciò permette di installare definitivamente la sharia in numerosi luoghi della Francia.

Dal punto di vista globale gli atti delittuosi sarebbero intorno ai 3milioni l’anno, secondo le cifre statali, mentre la vera cifra è intorno ai 12 milioni. Come possiamo vedere c’è una bella differenza, che mette in luce una grande menzogna. Va bene, non è poi tanto grave: non siamo ai 9milioni di atti delittuosi, vicini al dato precedente. Per Emmanuel Macron tutto ciò non è molto grave, perché il vero problema è un altro.

Bruxelles ci intima di lottare contro la sovrappopolazione carceraria. Certo, è molto importante, perché l’obiettivo e quello di mandare meno gente in prigione e di farne uscire il più possibile. Non si tratta che di una questione di priorità. Per evitare che il buon giorno in cui siamo ci inquieti troppo. Ci si arrangia con una serie di sotterfugi, ma tutto ciò ci porta, secondo le statistiche, a un buco di 9milioni di atti delittuosi. Varrebbe la pena di produrre una nuova serie televisiva con titolo: “È più bella la vita da delinquente”.

Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=-XScf15yIzQ&feature=youtu.be

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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