Blindato russo colpito da al Qaeda in Siria: la Russia lancia la rappresaglia sui posizioni dei jihadisti

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Oggi è stata colpita da un attentatore suicida una pattuglia russo-turca sull’autostrada M4 a Idlib. Il numero esatto delle vittime in questo momento è sconosciuto, si riferisce di almeno 3 soldati russi feriti (qui video del trasporto dei feriti), i turchi da 3 a 5 feriti. L’automezzo russo danneggiato è un BTR-82A, mentre l’auto corazzata turca è un Kirpi-II. Non si segnalano deceduti.

Questo un video da un’altra angolazione: https://www.instagram.com/p/CCoU1vpJJmw/?igshid=clk838ynkxte

Questo è il luogo dell’attentato:

Subito dopo l’aeronautica russa ha iniziato una serie di attacchi di ritorsione sulle colline di Kabani nella campagna settentrionale di Latakia (nelle aree di Jabal al-Akrad, Jisr al-Shugur). Nel frattempo l’artiglieria siriana SAA ha colpito diversi siti nel nord di Hama (Al-Hamidia e Dukmak) e nel sud di Idlib.

Sembra che l’artiglieria siriana sia ancora attiva in alcuni punti come al Bab. L’11 di luglio proprio da al Bab era partito un attacco di droni da parte dei gruppi ivi stanziati contro la base russa di Hmeimim. Avvistati a 5 km dalla base, alle 22.30, tutti i droni erano stati prontamente distrutti dalla contraerea russa.

Ricordo che precedentemente un analogo attacco di droni era stato lanciato il 23 giugno contro il medesimo obiettivo, sempre senza esito.

Considerando il luogo dove è avvenuto l’attentato, quella zona è interamente nella responsabilità dei Turchi e Tharir al Sham (HTS), che si trovano in questa regione. In qualunque altro posto intorno a Latakia la responsabilità sarebbe ricaduta su altri gruppi (come Ansar al-Tawhid) ma nella regione di Arihah non ci sono, e la responsabilità ricade su HTS.

Da parte loro, i turchi il 13 giugno hanno cominciato a distribuire nella provincia di Idlib un volantino il cui testo, è questo:

“Nostri fratelli, nobili abitanti di Idlib! Le forze armate turche sono a Idlib per la vostra sicurezza e pace. Sfortunatamente, venerdì 5 giugno, due dei nostri soldati sono morti e due sono rimasti feriti a Idlib. Le truppe turche stanno combattendo per la sicurezza e la pace nella zona. Ti abbiamo chiesto di aiutare le forze armate turche e di non dare mai la possibilità ai traditori [di minare la nostra collaborazione]. Se le forze armate turche saranno sottoposte ancora a tali attacchi, risponderemo risolutamente. Insieme costruiremo un futuro pieno di pace e tranquillità.”

Intanto continuano nonostante la tregua gli attacchi contro l’esercito siriano (SAA). Il capo del Centro russo per la riconciliazione delle parti in guerra in Siria, il contrammiraglio Alexander Shcherbitsky il 13 luglio ha riferito durante un briefing che “Il 10 luglio, due distaccamenti di militanti di gruppi armati illegali per un totale di fino a 250 persone dalla zona dell’insediamento di Zaitundzhik hanno attaccato le posizioni delle truppe governative nella direzione di Shamshuran – Kara-Jaghes (provincia di Idlib). L’attacco dei militanti è stato respinto da unità delle forze armate dell’ SAA. Otto militanti sono stati neutralizzati. non ci sono perdite tra le truppe siriane “.
Inoltre, secondo Shcherbitsky, i militanti del gruppo terroristico Jabhat al-Nusra, hanno sparato contro l’insediamento di Kuldzhok nella provincia di Latakia, sulla città di Kafer-Battikh nella provincia di Idlib e sulla città di Kafer-Taala nella provincia di Aleppo nelle ultime 24 ore.

Shcherbitsky ha ricordato che, in conformità con gli accordi russo-turchi del 6 marzo 2020, è è in vigore un cessate il fuoco nella zona di declassamento di Idlib.

@vietatoparlare

Aggiornamento: un gruppo sconosciuto, il battaglione ceceno Kataib Khattab ash-Shishani ha rivendicato l’attentato ma probabilmente il nome è stato inventato poco prima dell’attacco e la responsabilità è comunque di chi detiene quel territorio , ovvero HTS.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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