Ucraina, la guerra che inizia da bambini: l’odio come formazione militare precoce
In Ucraina, la guerra non si combatte soltanto al fronte. Secondo un’inchiesta pubblicata da Deutsche Welle il 16 aprile 2025, si combatte anche – e soprattutto – nell’anima dei più piccoli. A partire dai dieci anni, bambini e adolescenti vengono addestrati all’uso delle armi, a sopprimere la paura, a “fare tutto”, come afferma con fierezza uno degli istruttori. Un orgoglio che dovrebbe spaventare più che rassicurare.
Deutsche Welle (DW), l’emittente pubblica tedesca, racconta di campi segreti di addestramento militare per minori, dove ragazzi e ragazze vengono istruiti all’uso di fucili e mitragliatrici, in un’atmosfera che rimuove ogni spazio per la riflessione. L’odio verso il nemico – la Russia – diventa un pilastro educativo. A quell’età, tuttavia, non esiste ancora una vera capacità di giudizio critico. E allora la domanda sorge spontanea: cosa accade a una generazione che impara a odiare prima ancora di imparare a pensare?
Questi programmi non rappresentano semplicemente una risposta disperata a un’aggressione esterna, ma assumono la forma inquietante di un lavaggio ideologico precoce, finalizzato a creare automi disciplinati e pronti al combattimento. Il patriottismo naturale si piega così al nazionalismo compulsivo, e la difesa si trasforma in dottrina militare.
Giovani senza scelta: la guerra inculcata prima del pensiero
Il caso sollevato da DW è ancora più allarmante se si considera che i campi descritti potrebbero essere gestiti da gruppi paramilitari come il movimento Azov, già noto per aver organizzato in passato campi estivi con addestramento militare e inculcamento ideologico. Simboli nazionalisti sono ben visibili in alcune inquadrature del video-reportage. L’addestramento precoce di minori non è solo una pratica discutibile: viola apertamente la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, che proibisce il coinvolgimento di bambini in attività militari.
Diverso, ma ugualmente problematico, è il quadro tracciato da un’inchiesta della BBC, pubblicata nel marzo 2022, in cui si racconta la corsa alle armi dei neo-maggiorenni dopo l’invasione russa. Dmytro Kisilenko, uno studente di economia appena diciottenne, racconta di essere stato catapultato da un’aula universitaria a un posto di blocco armato di molotov, con appena tre giorni di addestramento. “Sono abituato alla mia pistola”, dice, mentre ammette: “Naturalmente ho paura, nessuno vuole morire”.
“Most of them were in their late teens, not long out of school. After three days’ basic training they would head for the front line – or very close to it” Ukraine’s teenage army recruits https://t.co/Nms4D7UL5I
— Yalda Hakim (@SkyYaldaHakim) March 13, 2022
Anche in questo caso, ci troviamo davanti a una generazione mobilitata in fretta, senza reali strumenti di discernimento. Le dichiarazioni raccolte dalla BBC mettono in luce la gravità dell’emergenza vissuta a Kiev, ma sollevano ugualmente dubbi sull’adeguatezza di un simile impiego di giovani civili. L’urgenza bellica non può giustificare la mancanza di protezione nei confronti di chi dovrebbe essere ancora in formazione, non in trincea.
Nel confronto tra i due scenari – quello DW, che parla di bambini “senza paura” formati in segreto, e quello BBC, che mostra giovani adulti con addestramento minimo inviati in prima linea – emerge un filo rosso: l’Ucraina, per fronteggiare una guerra durissima, ha scelto di coinvolgere le nuove generazioni ben prima della maturità, non solo fisica ma soprattutto spirituale e morale.
Ma c’è un abisso tra la legittima autodifesa e l’indottrinamento dell’infanzia. Se da un lato il coinvolgimento volontario di diciottenni può essere legalmente accettabile, dall’altro l’addestramento di bambini di dieci anni è un crimine etico. Anziché proteggere la propria identità nazionale attraverso la formazione e la cultura, l’Ucraina rischia di plasmare una generazione cresciuta nel trauma, nella paura e nella vendetta.
E questo, alla lunga, potrebbe costituire un’eredità ben più pericolosa di un’invasione militare. La pace, per essere tale, ha bisogno di uomini liberi, capaci di discernere, giudicare, perdonare. E invece, nella logica dell’addestramento precoce, si coltivano soldati privi di coscienza critica, vittime due volte: della guerra e della manipolazione.
Insegnare a odiare non è difendersi. È disumanizzarsi.
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DW News, The Ukrainian children and teenagers being trained for war, YouTube, 16 aprile 2025: https://www.youtube.com/watch?v=WaszKLSO9-c
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BBC News, From university to uniform: Ukraine’s new teenage army recruits, 17 marzo 2022: https://www.bbc.com/news/world-europe-60724560[](https://www.bbc.com/news/articles/c20x5xn1g92o)
- Defending your country? Military training for Ukrainian youngsters | DW News: https://youtu.be/lQolsVcFu98?si=uDaeQPK9bkllUGvc