Attacchi coordinati di ISIS in provincia di Deir Ezzor: l’esercito siriano perde posizioni

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I combattimenti a Ghouta Est hanno fatto passare Deir-ez-Zor  in secondo piano, tuttavia in questa zona la situazione non è tornata alla normalità e sta gradatamente peggiorando.

Il gruppo terroristico Daesh ha organizzato il 28 marzo una serie di attacchi in tutto l’est e il nord-est della provincia di Deir ez-Zor. Una tempesta di sabbia che ha colpito la regione siriana nei giorni scorsi ha favorito questi attacchi. L’aviazione non può effettuare missioni di combattimento per contrastare i terroristi, lo riferisce il sito specializzato “Military Observer”

Tempesta di polvere in Deir ez-Zor orientale:

Military Observer riporta che nel corso delle ultime settimane gli attacchi dell’ISIS si sono fatti via via più frequenti, fino a essere  diventati – attualmente – a base quotidiana.

Gli attacchi effettuati il 28 di marzo sono iniziati la mattina presto. Tra un attacco ed un altro sono intercorsi circa 30-40 minuti. Questo particolare indica che esiste un coordinamento tra le varie formazioni di Daesh che hanno le loro basi ad una distanza tra loro di un centinaio di Km.

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Il primo attacco sul villaggio di Abu Ali vicino alla città di Mayadin, è stato compiuto con un attentatore suicida che si è fatto esplodere con un a macchina imbottita di esplosivo su una delle postazioni dell’esercito siriano. Subito dopo è partita la prima squadra d’assalto dell’ISIS.

Quasi contemporaneamente, i terroristi hanno attaccato i posti e  le posizioni fortificate posizioni difensive dell’esercito siriano nella zona delle stazioni  di pompaggio T-2 (vicino al confine con l’Iraq), T 3 (a ovest di Palmira) e nella periferia nord-ovest della città di confine di Abu Kemal.

 Poche ore dopo, le fonti ISIS hanno annunciato il sequestro della stazione T-2 e quasi l’intera pipeline da T-2 a T-3. Inoltre, sono state ricevute informazioni sulla cattura e la distruzione di due posti di blocco alla periferia di Abu Kemal.

I combattimenti nelle stazioni di Mayadin, Abu-Kemal e T-3 sono proseguiti fino a sera. Stamattina sono stati registrati combattimenti nell’area del sobborgo settentrionale del villaggio di Succaria di Abu-Kemal.

E’ da notare che l’ISIS non è combattuto più dagli Stati Uniti e che gli attacchi provengono dalle enclavi incapsulate nelle zone di competenza americana, per cui l’aviazione russo-siriana non può colpire nelle retrovie i loro posti di comando e controllo, depositi munizioni, caserme etc. perchè si trovano in zone di competenza degli Stati Uniti. Quando si violano le zone off-limit , gli USA reagiscono aggressivamente con la massima potenza di fuoco. Tutte le evidenze dimostrano che gli Stati utilizzino attivamente i servizi di fanatici islamici. Inoltre esiste una segnalazione di un due raid USA su posizioni di milizie pro-governative a Khasham (Deir Ezzor) con due vittime.

Notizie ancora da confermare parlano di una controffensiva  dell’Esercito Siriano e della milizia Liwa Quds  che ha permesso di riprendere alcune aree desertiche a sud-ovest di Mayaden e Deur Ezzor. Lo scenario nel prossimo futuro  è probabile che si rimetta a favore delle forze siriane (con la ripresa completa di Ghouta ci saranno forze mobilitabili) ma è fuori di dubbio che le forze siriane a Deir Ezzor nelle ultime settimane hanno sofferto molto.

Intanto prosegue la costruzione una vasta base militare americana sull’installazione petrolifera di Omar, la più importante della Siria. Lo riferisce Mehdi Kobani, il segretario stampa delle Forze Democratiche Siriane a Deir Ez-Zor ( fonti dell’SDF). Il portale di notizie online di Euphrates Post ha pubblicato prove video che mostrano due elicotteri della Coalizione Blackhawk degli Stati Uniti che consolidano la presenza degli Stati Uniti nell’area con il trasporto di uomini ed equipaggiamento.

foto di apertura: Southfront

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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