Apollo 12, seconda escursione lunare per Conrad e Bean

Date:

20 novembre 1969

Dal nostro inviato a Houston.

Secondo giorno sulla Luna e seconda escursione sulla superficie per Pete Conrad e Alan Bean che hanno raggiunto la sonda Surveyor 3, da cui hanno prelevato alcune parti da riportare a Terra.

Dopo sole cinque ore di sonno relativamente indisturbato dal rumore prodotto dalle ventole di raffreddamento e dagli sfiati dei serbatoi, i due astronauti hanno iniziato la preparazione per la seconda uscita sulla superficie.

[su_photo_panel shadow=”0px 1px 2px #eeeeee” photo=”https://www.astronautinews.it/wp-content/uploads/2019/11/A12-LM-configurazione-notte-e1573509673292-1024×839.jpg”]A differenza di Armstrong e Aldrin che per dormire si erano accontentati di sedersi nella parte posteriore della cabina il primo e sdraiarsi per terra sotto i quadri di comando il secondo, Conrad e Bean, sempre indossando le ingombranti tute lunari, hanno potuto usufruire di due amache agganciate alle pareti una sopra l’altra a formare una T.[/su_photo_panel]

Appena scesi sulla superficie i due astronauti hanno recuperato gli attrezzi e le borse per i campioni e si sono avventurati a ovest del LM, verso il crateri Head, Sharp e Halo, dove hanno effettuato osservazioni geologiche, scattato fotografie e raccolto vari campioni di roccia e suolo.
Durante i mesi precedenti il lancio, tutti gli astronauti lunari hanno compiuto diverse escursioni geologiche in cui sono stati istruiti a osservare e analizzare il contesto in cui si trovano e successivamente individuare gli elementi che appaiono estranei a esso. Una volta sulla Luna grazie a questa preparazione, gli astronauti sono in grado di riconoscere e, se possibile, raccogliere campioni di roccia e suolo particolarmente interessanti.

Bean tiene in mano un contenitore sigillato per campioni di suolo.

Cavolo, guarda com’è piccolo il LM laggiù. Sai una cosa? Sarà meglio tenere sempre d’occhio la nostra posizione sulla mappa.

Conrad

La Surveyor 3 sul bordo interno del cratere.

Tornando verso est, con un percorso circolare in senso antiorario, sono arrivati sul bordo del cratere Surveyor, dove dall’aprile ’67 giace leggermente inclinata sul bordo interno, l’omonima sonda Surveyor 3.

Il braccio meccanico con la benna e i solchi da essa scavati.

Raggiunta la sonda i due astronauti hanno fotografato vari dettagli, compresi i tre piccoli solchi prodotti dalla piccola benna meccanica e smontato la telecamera e altre piccole parti da riportare a Terra per analisi dettagliate sull’usura dei materiali.
Su proposta di Conrad è stata recuperata anche la benna compresa del materiale raccolto 32 mesi prima.

Bean in posa da turista con la sonda. Alla sua destra si vede la telecamera che verrà riportata a Terra.

Prima di riprendere il viaggio di ritorno al LM, Conrad e Bean avevano programmato di farsi una fotografia insieme utilizzando un timer meccanico portato segretamente a bordo e da applicare alla camera Hasselblad. Al momento della foto però nessuno dei due è riuscito a trovare il timer, che purtroppo è stato ritrovato in serata sul fondo di una delle sacche dei campioni.

Ad un certo punto Conrad ha esclamato: «Hey Al, dovresti andare alla procedura sette della checklist. Avrei bisogno del tuo aiuto su questo», cui hanno fatto seguito alcuni minuti di risate compiaciute.
La causa del momento d’ilarità sono alcune pagine delle checklist che entrambi hanno sul polso sinistro in cui, tra le varie procedure da eseguire, si trovano quattro immagini tratte da Playboy (1, 2, 3 e 4).
Lo scherzo è stato ideato dall’equipaggio di riserva composto da Dave Scott, Al Worden e Jim Irwin che, per correttezza verso Dick Gordon rimasto in orbita, a quanto pare hanno nascosto anche una pagina di calendario in un vano del modulo di comando.

Tornati al modulo lunare Intrepid, Conrad e Bean hanno raccolto tutto quello che doveva tornare a Terra con loro, cercando con poco successo di spazzolare via la sottilissima ed elettrostatica polvere lunare e infine risalito la scaletta terminando l’EVA. Nelle 7 ore e 45 minuti totali passati in questi due giorni sulla superficie sono stati raccolti oltre 34 kg di campioni e recuperato 10 kg di parti della sonda Surveyor 3.

L’area di atterraggio di Apollo 12 fotografata dalla sonda LRO. Sono visibili anche le tracce lasciate dagli astronauti, che hanno camminato per 2,3 km.

Ma la giornata non si è conclusa qui, dopo quasi 7 ore passate a riordinare l’interno del LM buttando fuori dal portello il superfluo, effettuare un debriefing dell’EVA appena terminata e controllare che sia tutto pronto per lasciare la superficie, alle 15:30 italiane è stato acceso il propulsore dello stadio di ascesa per il ritorno in orbita lunare.
Come segno di amicizia e ringraziamento il comandante Conrad ha voluto lasciare a Bean, che sulla carta è il pilota del modulo lunare, i comandi per il decollo e ritorno in orbita.
Tre ore dopo Intrepid si è riagganciato con la navicella Apollo e, con il ritorno di Conrad e Bean nel modulo di comando con Dick Gordon in attesa, l’equipaggio si è finalmente riuniuto.

Questo ricongiungimento dell’equipaggio però non è stato “nominale” infatti, quando Gordon ha guardato all’interno del LM ed ha visto i suoi compagni sporchi come due minatori e avvolti da una nube di polvere lunare, ha immediatamente richiuso il portello di accesso al modulo di comando. Ecco lo scambio di battute tra l’equipaggio:

Conrad: «Dick! E che diavolo?!»
Gordon: «Pete, non entrerete nella mia nave in quelle condizioni, svestitevi!»
Conrad: «Cosa?»
Gordon: «Mi hai sentito, Comandante. Toglietevi quelle tute e potrete entrare».

E così hanno fatto, completamente nudi Conrad e Bean hanno quindi potuto fare ritorno nel modulo di comando, ridendo per il fatto che, fossero morti in quel momento e la capsula venisse ritrovata dopo mille anni, cosa avrebbero pensato di loro trovandoli nudi all’interno.

Fonte e foto credit: NASA.

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Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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