Anzichè i ‘fact checker’, non sarebbe meglio lasciare le domande aperte?

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La vita è bella perchè è ricca di segnali e di segni. Se li percepiamo e se ci alleniamo a percepirli, sperimentiamo una libertà senza precedenti e non dipendiamo più del tutto dalle circostanze, ma dal Tutto che originariamente ci corrisponde. Che questo Tutto si riveli non è nostro compito, perchè in realtà siamo immersi e permeati da questo alito di vita, da questo ‘vento’.

Non si tratta della fede, quella viene dopo, si tratta di scegliere per la ragione. Diffidate perciò dei fact checker della ragione.  Sono i fact checker che hanno il compito di chiuderci le strade, di darci una vita dove tutto è già definito e dove non occorre fare scelte.

Perciò in questo tempo di Covid, dove questo appare più chiaro, il compito per ognuno di noi è arduo, impegnativo. Ciò che ci occorre è soprattutto una responsabilità verso noi stessi.

La strada, le evidenze da seguire che ci porteranno alla Verità sono sempre dentro di noi e sono molto semplici. Le regole della vita sono come il cibo che mangiamo. Se mangiamo quotidianamente non verremo mai schiacciati dagli eventi. Questo semplicemente vuol dire accorgersi del Mistero, questo è il ‘tempo’, ovvero lo scorrere del tempo come coscienza accresciuta di ciò che siamo e della vita.  In realtà, non esiste altro modo all’altezza della grandezza della vita se non di prendere coscienza di appartenere.

Perciò non chiediamoci cosa possiamo fare per cambiare nel mondo le cose che non ci piacciono, ma preoccupiamoci solo di partire e metterci in rotta a navigare, navigare uscendo dalle sponde obbligate della vita cambierà noi stessi, questo è il solo ambito della nostra responsabilità.

Cambiare noi stessi però nel senso con cui ho iniziato, vuol dire cambiare il mondo, perchè  vuol dire giudicare ogni cosa , aprendosi a quelle esigenze insopprimibile con cui siamo nati, esigenza di bellezza ( bellezza è splendor veritatis), di verità, di senso.

Certo in questi tempi di Covid appare altro, sembra che non possiamo fare nulla, siamo ristretti, limitati, c’è anche il coprifuoco … ogni fatto che ci viene proposto dai media e dalle autorità descrive l’emergenza e propone la propria unica soluzione.

Vediamo qui di seguito un esempio di come ad una emergenza il ‘potere’ applichi la propria soluzione.

Questo è un ‘manifesto’ che ho trovato poco fa da una bacheca facebook:

Per chi non mastica l’inglese questa è più o meno il ragionamento proposto:
[su_section background=”#fffcd9″ border=”1px solid #e8c800″ color=”#877100″ text_shadow=”1px 1px 0 #ffffff” margin=”20px 0″] Il rapporto di  Bloomberg dice che in Norvegia ci sono state 29 morti associate al vaccino (Pfizer) dopo 42,0000 dosi che interessano gli anziani da 75 in sù in Norvegia, quindi all’incirca  450000 over 75. Sempre in Norvegia ci sono state 238 morti in totale con Covid. (…)
Quindi 29 morti per 42000 = 310 morti per 450.000. Il vaccino sperimentale è quindi associato con il 30% di decessi in più rispetto a quelli morti per Covid in Norvegia
Vuoi davvero una cura più pericolosa della malattia? [/su_section]

Questo è esatto, lo ha dichiarato sul sito web dell’Agenzia norvegese per i medicinali. I morti pochi giorni fa erano 23. A fronte di questa evidenza,  “l’Agenzia norvegese per i medicinali e l’Istituto nazionale di sanità pubblica hanno valutato congiuntamente tutte le segnalazioni di effetti collaterali. Di conseguenza, l’Istituto norvegese di sanità pubblica ha modificato la guida alla vaccinazione coronarica con nuovi consigli sulla vaccinazione degli anziani fragili”.

Quindi non si tratta di una bufala.  Possiamo allora prendere sul serio la domanda finale del manifesto, che è se sia giusto accettare che si muoia più per cura che per la malattia.

Ovviamente i primi dati possono essere non completamente precisi, ma la tendenza è questa; si tratta di vite umane e in passato simili sospetti avrebbero messo in allarme la sanità pubblica.
Per molto meno si sono ritirati farmaci in commercio.

E in effetti , timori sono stati espressi pubblicamente dal ministero della salute svedese.

Allora, se siamo liberi mentalmente, senza schemi precostituiti, comprendiamo che è assolutamente inaccettabile che si muoia per un vaccino, specialmente se non si tratta di fortuite ed imprevedibili reazioni allergiche (che attengono alla formulazione del vaccino e non al soggetto). Questa è una cosa ragionevole.
Ance se solo esistesse solo il sospetto di un nesso di causalità, sarebbe inaccettabile sentir dire che il vaccino è comunque l’opzione se non migliore, la ‘meno peggiore’. Il dualismo tra le due scelte vaccino sì e vaccino no, in realtà nasconde un dualismo artificioso, laddove esistono terapie e metodi di contenimento mai attuati.

C’è una forte resistenza ed ambiguità nel non ammettere che ‘il vaccino’ debba terminare le fasi previste di sperimentazione che – ad esempio – per la Pfizer, termina nel 2023. Mentre prudenza e responsabilità vorrebbero che in presenza di questi dati, i test fossero prima completati.

Ma non è solo questo il problema. Questo è il problema ‘pratico’, ma ne esiste uno più grande che genera ogni complicazione.

Di che si tratta? E molto semplice: si parla del vaccino come un ‘unicum’ quando invece, in realtà, si trovano cose molto diverse sul mercato ed a stadi di preparazione differenti. E’ un tranello psicologico questo, in cui è caduto anche il Papa.

E’ accaduto quando ha detto che farsi il vaccino è un atto etico: in sé un vaccino non è etico, dipende dalla sua formulazione, della pericolosità del virus, di una attenta ponderazione e valutazione di costi – benefici rispetto al rischio che si corre. In definitiva quando esistono dubbi non si può dire che farsi il vaccino sia un comportamento morale o immorale , ma è qualcosa che attiene alla propria libertà e alla propria valutazione personale.

D’altra parte ci sono parecchi campanelli d’allarme che si sono accesi proprio per l’approccio che i governi stanno mettendo in campo contro il virus. Esiste un vizio all’origine di questo approccio ed da questo approccio si denota chiaramente una concezione chiara della vita. Anche a chi sfuggisse l’autoritarismo applicato dall’inizio pandemia, dovrebbe aver almeno notato le terapie di manipolazione di massa messe in atto.

Queste terapie e manipolazioni di massa per attirare il consenso , non si sarebbero messe in campo se le decisioni politiche fossero state effettivamente lineari e coerenti.

Allo stesso modo, non è eticamente corretto nemmeno usare il termine ‘vaccino‘ per distogliere l’attenzione dal punto cruciale che è al centro di tutto.  Ed il punto cruciale è proprio qui: si usa il termine generico ‘vaccino’ per piegare ogni discussione in merito, ancor prima che inizi. In definitiva, il vaccino non è in sé ‘buono o cattivo’, dipende di cosa parliamo.

Questo dovrebbe essere abbastanza chiaro a tutti, ma le autorità saltano a piedi uniti oltre. Anziché affrontare il problema scientificamente, cercano di attirare il consenso verso le scelte volute con tecniche di manipolazione cognitiva di massa. Tra queste c’è l‘uso strumentale di cambiare le parole. Ad esempio, si usano accezioni positive come ‘costruttori’, ‘responsabili’ (e via dicendo), verso chi aderisce ai diktat, mentre la via per chi obietta è quella della derisione, dalla radiazione dall’albo se si è medici, della censura, dello stigma e della denigrazione.

L’evidenza attuale è che esiste una grande divisione, non c’è ascolto verso il mondo scientifico se non appartiene alle task force governative. Ci sono addirittura governi – come quello inglese e italiano – che hanno stanziato fondi e messo in campo psicologi per aggirare il problema, autorizzato fast cheker’ per eliminare la diffusione delle differenti opinioni scientifiche, per eliminare qualsiasi ragionamento logico, religioso o filosofico che non corrisponda al proprio.

E’ una situazione molto complessa, esiste però sempre qualcuno che non si farà piegare. La breve intervista a France 2 al premio Nobel Montagner  riproposta su Radio Radio TV lo dimostra, la potete trovare qui.

 

patrizioricci by @vietatoparlare

 


correlato: Le verità scientifiche non dipendono dal consenso … ma allora perchè oggi si censurano i dissidenti!?


 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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